118 Parto Quarta — Italia Meridionale
stilli» piami™, la quale, prima leggermente ondulata e poi perfettamente piana, si stende sino al mare e vini cliiniiiatn, conio si è già detto, 'Paroliere tirile l'wjlir. Sulla cresta di questa rutena corre la linea ili confine fra la provincia di foggia e lo limitrofo di Campobasso (Molise», ISeiievenlo e Avellino (Principato Ulteriore) >.
Ad oriente ili questi moliti, e del tutto separato, s'innalza l'elevato promontorio di monte (largano, elio in tempi remoti, quando cioè il Tavoliere delle Puglie era coperto dal mare Adriatico, formava un'isola a pai te dal continente italiano.
Fiumi. - 1/Ofanto, il limile principale della Puglia, bagna, oltre la provincia di Avellino (sotto la quale l'abbiamo già descritto ed a cui rimandiamo perciò il lettore) e quella di Potenza, am be le due provincie pugliesi di Foggia e di Pari, per scaricarsi poi, dopo un corso di 1 (Mi chilometri ili un bacino di 2.7J0 chilometri quadrati, nel-1 Adriatico presso le saline di 1 Sarietta.
Il Carapella nasce col nonio di ('alaggio dalle montagne del Fonnicoso in provincia di Avellino, passa sotto Sant'Agata di Puglia in provincia di Foggia, riceve quindi il Prugno, entra nella pianura pugliese e, dopo un corso di 42 chilometri, quasi tutti nella provincia di Foggia, va a mettere foce, parallelo all'Ofanto, là dove la strada Cerignola-Manfredonia sfiora la spiaggia. Le sue alluvioni servirono al bonificamento di parte del Pantano Salso. 11 Carapella è probabilmente il fiume Danno degli antichi.
Il Cervaro nasce presso Monteleone di Puglia, in provincia di Avellino, ed entra, dopo un breve tratto, in quella di Foggia, proseguendo, come l'Ofanto e il Carapella, il suo corso in direzione nord-est. Passa sotto Bovino, che lascia a destra, in una lunga ed angusta gola detta Val (li Bovino; riceve varii affluenti, fra cui il Bavella e il Sanuoro, paralleli fra di loro, a sinistra e, giunto poco lungi dall'Adriatico, si divide in più rami, coi quali si versa nel Pantano Salso suddetto, ora prosciugato in gran parte.
Il Cervaro, che ha un corso di circa 'J2 chilometri, dilaga talvolta nel verno, laddove nell'estate è povero d'acqua, come tutti gli altri fiumi della provincia, ed abbonda di pesci. Anticamente chiamavasi Cerlutus ed era assai più copioso d'acque, le quali, al dire di Strabone, scorrevano fra le antiche città di Salapia e di Siponto ed erano navigabili. Povero di acque in estate, questo fiume spesso in inverno esce dal suo letto e produce notevoli danni.
Nel Pantano di Celentano, ultimo residuo dell'antico Pantano Salso, scaricasi eziandio il Candelaio, il quale forma un angolo retto col Cervaro e non nasce dall'Apennino ma dalle colline che recingono ad est il bacino del Fortore nel punto ove questo bacino è più prossimo al promontorio garganico. Viene direttamente a sud-est, quasi tracciando l'istmo di questo promontorio e separandolo dal Tavoliere; lascia, nelle valli dei suoi brevissimi tributari di sinistra. Apricena, San Marco in Lainis, Pugnano; si spande nel Pantano Salso, lambendone la sponda occidentale e ne esce poi incanalato per mettere foce nel golfo di Manfredonia.
A destra del Candelaro lunghi corsi d'acqua scendendo dai monti della Capitanata attraversano, paralleli al Cervaro, al Carapella, al Fortore, la sterminata pianura pugliese. Primeggiano fra questi corsi d'acqua il Celone, che passa vicino a Troja ed a Foggia, le quali rimangono alla sua destra; la Salsola, che passa presso Lucerà lasciandola a destra osi unisce, più a basso, al suo attinente il Volgane; e il Triolo, che scorre a sud e ad una certa distanza da San Severo. Il corso del Candelaro è di circa 77 chilometri.
11 Fortore, confine nord-ovest della provincia di Foggia, nasce in una grotta presso Montefalcone di Val Fortore, all'altezza di S35 metri; corre in direzione generale da sud-est a nord-ovest, tranne che nella parte centrale dove s'incurva alquanto verso ovest: abbandona a destra San Bartolommeo in Caldo e Volturata Appula, si unisce al Tappino, formato da varie correnti, nelle cui valli giacciono Riccia, Jelsi e San Giovanni in Galdo (in provincia di Campobasso); piega quindi a nord-est, lascia a destra