Provincia di Foggia
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PROVINCIA DI FOGGIA
La superficie della provincia di loggia è ili chilometri quadrati G9G3. La sua popolazione presente, secondo l'ultimo censimento ufficiale del 31 dicembre 1881, era di o5G,i267 abitanti, l'issa fu calcolata, al 31 dicembre 1897, di 415,811 abitanti, con una densità di 59.74 abitanti per chilometro quadrato.
La provincia è amministrativamente ripartita nel seguente modo (31 die. 1S97J:
ClllCONDAm COMUNI MANDAMENTI giudiziari 31 Inolia IN'.S COLIXfiI elettorali poiiliei SUPERFICIE in < liilniiiclri ipudr. (dali unir-iali)
FOGGIA . . .............. 17 10 31 Oli
BOVINO.................. 11 0 6 100*2
SAN SEVERO............... 25 1. 2702
Totale . . 53 2S 6 G9G3
Confini.— La provincia di foggia, detta anche Capitanata, confina: a nord o ad est, coli'Adriatico; a sud-est, con la provincia di Bari; a sud, con quella di Potenza (già Basilicata); a sud-ovest, con quella di Avellino; a ovest, con quella di Avellino e di Benevento; ed a nord-ovest, con quella di Campobasso (già Molise). Occupa l'antica Puglia Daunia, detta in seguito Vaglia Piana e si addentra per ben 50 chilometri nell'Adriatico con una sporgenza montana, vogliaui dire il monte Gargano, il celebre Sperone dello stivale d'Italia, del quale già abbiali] trattato.
Configurazione generale del suolo. — La provincia eli Foggia, piana in gran parte, va digradando dalle falde dell'Apennino irpino e sannitico all'Adriatico. Esigua è la parte montagnosa: una ramificazione apenninica che la contorna al confine da nordovest a sud-ovest, e il Gargano a nord-est, che puossi considerare quale un gruppo isolato di monti, che solo una serie di piccole ondulazioni rappicea alla catena del gran padre Apennino.
Nel centro della provincia, fra il Fortore e l'Ofanto, il Candelaro a nord-est e le falde dell'Apennino a sud-ovest, spazia, in direzione da nord-ovest a sud, l'ampia pianura, detta dalla sua forma il Tavoliere di Puglia, in mezzo al quale siede Foggia, capoluogo della provincia, che descriveremo largamente, come ben merita, più oltre.
Lungo le coste basse, poco frastagliate, con alcuni porticciuoli, ma prive di porti capaci di grosse navi, stendonsi alcuni ampii laghi, quali sono quelli di Lesina e di Varano a nord, il Pantano Salso ed il lago Salpi ad est.
Monti. — Sono così descritti in succinto dal maggiore Fogliani e dal capitano Roggero nella loro Geografia fisica e politica: < Dalla foce del Biferno, interrotta dal Fortore in una stretta a sud di Colletorto, si estende quasi da nord a sud, una serie d'alture, monti di Santa Croce, di Castelnuovo, di Volt urara, ecc. che man mano alzandosi e passando alle sorgenti del Triolo, della Salsola e del Celone, arriva sino al monte Cornacchia (1151 in.), fra le sorgenti del Fortore e quelle del Celone; di qui, piegando alquanto a sud-est, coi monti di Bovino, di Accadia, di Sant'Agata e Candela, arriva sino al ponte di Santa Venere sull'Ofanto, di fronte ai monti di Melfi. Questa catena non ha contrafforti e precipita, quasi come un argine, coi suoi fianchi orientali