110 Parto Quarta — Italia Meridionale
l'esenzione dalle imposte riscosso dal baroni e dalle regie gabelle, la protezione dei loro prodotti mediante il divieto di importazione delle lane, dei formaggi, ecc. Ed in tal modo la metta spaglinola, con tutti i .suoi inconvenienti, dalla Sierra N'evada fu trapiantata nel Tavoliere dello Puglie, il quale era in grado di dar pascolo a più di '.100,000 pecore, assegnando 00 acri ad ogni 100 capi.
Il concorso del bestiame attratto, dalla nuova legge nella pianura pugliese, reso in breve insufficienti i possessi della Corona. I'er ovviare a questa deficienza Alfonso I comprò i diritti di pascolo ilei terreni dei vicini baroni, conventi e municipi, distinguendo codesti terreni col nome di A'istori. Questi nuovi pascoli diedero alimento ad oltre 2^,710 pecore. Furono aggiunte in seguito due nuovi! regioni ili pascolo: una nella provincia ili Lecce (l'erra d'Otranto), l'altra negli Abruzzi, capace ciascuna di nutrire circa 20,000 pecore. Ed iu tal guisa il numero totale delle pecore, che potevano pascolare nel Tavoliere, ascendeva a un dipresso a 1,211,000. Il prezzo sborsato dal fittavolo por cinque mesi di pascolo era di SS carlini (pari a lire 37.10) per ogni centinaio ili capi.
Per condurre i greggi alla e dalla pianura, furono aperte tre grandi strade, dette Trattini delle !\core, una che incomincia ad Aquila, un'altra a Celano ed una terza a Pescasscroli. < Nulla di più singolare — scrive Ferdinando Gregorovius nei suoi ìl'anderjahre in Itali» n (Anni di peregrinazioni in Italia) — di codesti trattin i (I). Simili ad una lunga arteria, attraversano da un capo all'altro una gran parte della Italia meridionale, dall'Abruzzo Aquilano, dal Gran Sasso d'Italia e dalla .Maiella presso Sulmona, giù giù sino allo montagne della Calabria, ove vanno a metter capo. Sono limasti sempre gli stessi da secoli, e sino al di d'oggi milioni di pecore e di buoi gli hanno percorsi su c giù con grande uniformità, come un tempo gli eserciti di Roma le vie Appia e Flaminia. Il trattino si stende, quasi verde striscia, larga ila 40 ad si) e persino 120 metri. I greggi vengono e vanno: nell'autunno discondono alla pianura, e tornano in primavera alle patrie montagne. Quando ò giunto il tempo, le immigrazioni si tengono dietro giorno per giorno quasi senza interruzione. Un gregge intiero chiamasi punta e comprende, non di rado, sin 10,000 capi di bestiame.
(I) a 1 lii'tjii fratturi sono vie erbose, lungo le quali sogliono transitare gli armenti che, durante la stagione invernale, stendono dagli Abruzzi a svernare nella vasta pianura di Puglia, ricca di ubertosi pascoli, e che durante la stagione estiva risalgono ai inoliti.
a Ouesle vie sono di Ire specie: la prima comprende i fratturi propriamente detti, i (,uali hanno una larghezza di 00 passi, pari a nielli llt.il ; la seconda è formata dai Bracci di fratturo, che ordinariamente misurano la ste>sa larghezza dei fratturi; alla terza specie filialmente appai tengono i Tratlurclli, la cui larghezza varia da passi IU (m. IX.5U) a passi 30 (in. 55.55).
« Adiacenti a queste vie si trovano i cosidelli liiposi, che sono delle zone di terreno pianeggianti, dove gli armenti ili transito possono soggiornare e trovano copioso pascolo.
« Le vie nrinenli/ie dell'ex-Tavoliere di Puglia misurano in complesso una lunghezza di 1510 chilometri e passano nel territorio ili dieci provincie che sono le segueuli: Teramo, Aquila, Chicli, Campobasso, Foggia, Benevento, Avellino, Bari, Potenza e Lecce.
a II servizio, di cui trattasi, venne affidalo all'Amministrazione forestale in seguito alla pubblicazione della lei;;:c -Jii febbraio ISfió, colla quale fu stabilita l'alTraiicazionc delle terre del Tavoliere che coll'allra legge del !ìt maggio ISOG erano state concesse in enfiteusi perpetua ai singoli locati.
« Dapprima questo servizio si limitava alla custodia di tali vie, allo scopo d'impedire che in danno delle slesse venissero commesse delle usurpazioni da parie ilei proprietari dei fondi confinanti e che coloro, che non vi avevano alcun diriilo, conducessero i loro animali a pascolare su dette vie arnientizie.
« Nell'anno IS75 a questo servizio si aggiunse l'altro ben più importante, avente per iscopo la generale reintegrazione di unii i fratturi, fratturclìi e Diacci, lavoro che richiese circa dieci anni di assiduo e costante lavoro, durante i quali si rilevarono circa 10,000 ettari di terreno riparliti fra venticinque tronchi e si accertarono da sedici a diciasseltemila contravvenzioni » (G. Podestà, nell'articolo Italia del Supplemento dell'Enciclo-ptdia Italiana, dispensa CO. Torino, Unione Tip.-Editrice, 18(JG).