Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Bari - Lecce - Potenza', Gustavo Strafforello

   

Pagina (99/407)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (99/407)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bari - Lecce - Potenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 396

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Mandamenti e Comuni del Circondario di Barletta
   03
   potesse occorrere in sua difesa; sarebbe quindi risorta dalle sue rovine, ma in minori proporzioni. Sotto i Normanni formava parte della contea di Conversano. Divenne quindi un feudo a se, ina non pertanto le sue condizioni rimangono sempre oscure. Quando Francesi e Spaglinoli, al principio del secolo XV, coiitendevansi il dominio del reame di Napoli, i primi avevano in Ruvo il loro quartier generale e vi riceverono la Sfida famosa, che fu combattuta fra Andria e Barletta e che abbiamo narrato più sopra. In quella guerra Bovo fu assalila improvvisamente e presa da Consalvo, il Gran Capitano, duce degli Spaglinoli, come leggesi nella Storia d'Italia del Guicciardini.
   Sotto Guglielmo 11 fu un feudo di ni tal Goffredo e nel secolo XV i Del Balzo, Signori d Vndria, e più tardi i Carafa, furono gli ultimi feudatari e conti di Rovo.
   Giusta la tradizione San Pietro stesso avrebbe predicato il Cristianesimo in Bnvo e \i avrebbe consacrato a primo vescovo San Cleto, il secondo successore di esso San Pietro sul soglio pontificio. Ruvo ebbe per lungo tempo sede vescovile, che poi fu aggregata alla diocesi di Ritento.
   Uomini illustri. — Come fui sopra è detto furono feudatari e conti di Ruvo i Carafa, fra i quali va rintanato Ettore Carafa, del quale già abbinili detto sotto Andria, nato nel 1772, giustiziato nel 1790 \nlenle repubblicano, caduta l'etlimera Repubblica Partenopea, fu, sotto re Ferdinando Borbone, condannato a morte con altri illustri patrioti. 11 conte dì Ru\o, Ettore Curala — narra il Colletto nel libro V della sua Sì uria del lìcitine di Napoli — svillaneggiato dal giudice S,imbuti, ruppe le ingiurie dicendogli: < Se fossimo entrambi liberi parleresti più cauto; ti fanno audace queste catene >, e gli scosse i polsi sul viso. 11 Sainhuti comando che il prigioniero partisse; e, non appena uscito, scrisse la sentenza che il di vegnente mandò quel forte al supplizio. Egli, di animo nobile, volle giacere supino per vedere, a dispregio, scendere dall'alto la mannaia che i vili temono.
   Coli, elett. Al inmino Murp» — Dioc. Ituvo — l'2, T. e Tr. locali, Str. ferr. a Molfclla.
   Mandamento di SPINAZZOLA (comprende il solo Connine omonimo). - Territorio a ponente delle .Murgie, in monte, in colle e in pianura, bagnato dai torrenti Basen-tello, Roriniero e Focone che vi ha le scaturigini. Granaglie, legumi, olio, vino, frutta di varie specie; pascoli con molto bestiame grosso e minuto; lane e formaggi.
   Spinazzola (11,050 ab.). — Sorge a 435 metri d'altezza sul livello del mare ed a 51 chilometri.da Barletta, in aria saluberrima, presso le fonti del suddetto Locone, in situazione amena, ina con clima incostante. Vie larghe e anzichenò regolari, bene selciate e con alcune piazze. Sei chiese, di cui la principali ampia e grandiosa, con parecchi edilizi privati di buona architettura e con comodi nell'interno. Opere pie con un'entrata complessiva di lire 15,420. Banche, fabbriche di paste alimentari e di formaggi, torchi da olio, mulini, concerie, tintorie, tessitorie, negozi.
   Cenni storici. — Spinazzola sorge sul luogo dell'antica stazione militare romana ad l'inttm sulla via Appia e vuoisi derivasse il nome da un grande albero di pino isolato, vale a dire che da ex pino solo si formasse espinosolo, donde poi Spinosolo, che si trasformò ili Spinazzola. Sono ipotesi etimologiche, ma è indubitato che i residui rinvenuti di antichi ìuoniiinenti attestano che fu questa in addietro mia città più ragguardevole di quel ch'i ora. Fu assediata dai Saraceni e la memoria di quell'assedio dura tuttora nel nome di Campo Saraceno ili un luogo a scirocco della città. Nel 1057 fn assediata e presa da Roberto Guiscardo e, nel 1150, fu invasa dai Tedeschi. Nel 1401 G. Antonio Orsini vi aveva tenuto prigioni Francesco li Del Balzo e sua moglie.
   Spinazzola nella prima metà del secolo XV appartenne a Giacomo Maria da Bari e successivamente l'ebbero in feudo gii Orsini; buche, sullo scorcio del medesimo secolo, re Ferdinando la vendè a Ferillo, conte di Muro, e Beatrice della stessa famiglia la donò, nel 1575, al nipote Ferdinando Orsini, duca di Gravina, il quale fu costretto a