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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bari - Lecce - Potenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 396

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Barletta
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   del primo quadrante; essa è però guarentita dagli altri, nè la suddetta risacca, cagionata da quelli del quarto quadrante, è così forte da compromettere la sicurezza del porto. I bastimenti, che vi gittano l'incora, devono ormeggiarsi con la poppa alla banchina e la prua a ponente, vale a dire verso la bocca del porto.
   Chiese. —- L'antica cattedrale, del secolo XL1, abbandonata dal vescovo a cagione dell'umidità, è una basilica a tre navate di struttura bisantina, in parte, per le frequent i relazioni commerciali di Molfetta colPoriente; ha tre cupole sulla navata di mezzo, due a semicircolo ed una in forma d'uovo elevato; l'abside e i campanili, del pari che la facciata orientale, hanno molta rassomiglianza col duomo di l'ari.
   La cattedrale odierna è la chiesa dell'ex-collegio dei Gesuiti. La chiesa dell'Ospedale racchiude una Fuga in Egitto che vuoisi del Correggio, un dipinto di Leonardo da Vinci ed un San Gerolamo del Lassano.
   Palo di Molfetta. — A circa 2 chilometri dalla città si cavava anni addietro il salnitro per conto del Governo in una cavità circolare praticata nella roccia calcare, profonda 30 metri e del circuito di 350. Negli strati calcarei formar ansi all'uopo numerose caverne ovali deposte in fila e formanti in apparenza una seguenza regolare di cinque file, rassomiglianti ai palchetti nei teatri.
   A Pulo sono stati trovati vani oggetti preistorici, clic si conservano in Molfetta, e che dimostrano esservi stata una stazione dell'uomo preistorico. Il numero di questi oggetti è assai limitato, ma forse molti sono stati nascostamente venduti da chi li ha trovati, o, per ignoranza, dispersi.
   Commercio e. industrie. — Molfetta è uno dei centri principali di commercio della provincia di Bari, per la sua situazione centrale, fra popolosi luoghi vicini e pel suo porto. Vi affluiscono infatti per l'esportazione i prodotti di Terlizzi, di Ruvo, di Iiitonto, di Palo ed anche quelli di Giovinazzo e di Bisceglie, quantunque città marittime. Nè meno attiva è l'industria, contandosi fabbriche di ceramiche, di cordami, di farine, di paste alimentari, di biscotti e biscottini uso inglese, di cremor di tartaro, di sapone, di reti da pesca, di alcool, di tela di cotone, di mobili, d'olio al solfuro, d'olio d'uliva principalmente di cui grande è l'esportazione all'interno ed all'estero; molini a vapore, concerie, librerie, tipografia, ecc. Bagni ili mare e pesca abbondante.
   Cenni storici. — Molfetta credesi fondata da alcuni Romani venuti a porre stanza sul litorale ed ampliata in seguito da colonie schiavoniche. Al tempo dei Normanni appartenne a Goffredo. Carlo V l'assegnò, nel 1522, in feudo a Ferrante ili Capua duca «li L'ernioli, e sotto la sua signoria fu devastata orribilmente dai Francesi che invasero il reame di Napoli sotto il comando del celebre maresciallo Lautrec. Passò quindi ili possesso di Ferrante Gonzaga ed un suo discendente, Cesare Gonzaga, portava, nel 1631, il titolo di duca di Guastalla e principe di Molfetta. Fu venduta nel 1640 agli Spinola, i quali la venderono alla loro volta agli Scotti Gallendi di Milano, finché fu aggregata al R. Demanio.
   Il vescovato di Molfetta, dipendente immediatamente dalla Santa Sede, vanta ben nove secoli di esistenza. Nel 1835 alla diocesi di Molfetta furono aggregate quella di Gioviuazzo del secolo IX, e quella di Terlizzi del secolo XVIII.
   Uomini illustri. — Parecchi ne diede Molfetta, fra gli altri: Giuseppe Maria Gio-vene, gesuita, nato nel 1753, morto nel 1837, matematico e fisico, autore di alcune opere; Carlo Antonio De Luca, giurista di grido ed autore anch'esso di varie opere; Giuseppe Saverio Poli, nato nel 1716, morto a Napoli nel 1825, fisico e naturalista, precettore di re Ferdinando, autore della Fisica sperimentale e dei Testacea idriusque Siciliae; Sergio Santarelli, letterato, morto nel 1835; Filippo Cifariello, scultore: il suo gruppo Cristo e la Maddalena, all'Esposizione di Palermo, ottenne il primo premio della scultura ed all'Esposizione di Vienna ottenne la grande medaglia d'oro per tre bellissimi busti presentati; Pasquale Santarelli, romanziere e poeta, nato nel is>36,
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