Mandamenti e Comuni del Circondario di Barletta
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Dopo la presa d'Otranto dai Torcili, nel 1480, Bisceglie fu cinta di mura, compreso anclie il borgo, con una porta sola. Sotto Filippo IV codeste mura furono rifatte con altre due porte: quelle di porta del Castello e di porta a Maro, munite d'artiglierie con fossi. Nel 12GC> Biscoglic fu un feudo dei Monforti e in seguito di varie famiglie nobili, a cui fu concessa da Carlo II d' Vngiò e clic vi posero dimora. Passò quindi ad Aurelio Del Balzo, clic, l'ebbe in dono da re. Roberto e la trasmise al principe di Taranto. Dopo di Ini la regina Giovanna I la diede successivamente a Roberto d'Artois, e Federico di Bradford di bel nuovo ai Del Balzo, dai quali passò poi a Lorenzo da (Mignola, capitano della regina Giovanna II, a Francesco di Aragona, terzogenito di Ferdinando, ed a Rodrigo Borgia.
L'infelice Don Alfonso d'Aragona — narra il Gregorovius nei Wanderjahre in Itaìkn— ebbe Bisceglie con Corato dalla Corona di Napoli e la recò quale avere maritale alla sposa, la famosa Lucrezia Borgia. Alfonso ebbe il titolo di duca di Bisceglie e Lucrezia continuò a portare il titolo di duchessa di Bisceglie, anche dopo clic quel mostro di suo fratello Cesare ebbe fatto strozzare suo marito. Al tempo della disfida di Barletta Lucrezia viveva già in Ferrara, ina Bisceglie e Corato appartenevano sempre al suo figliuoletto Rodrigo.
Lo stesso Cesare Borgia, nel 1503, quando egli e il suo non mcn ribaldo padre papa Alessandro VI parteggiavano caldamente per la Spagna, ebbe da Ferdinando il Cattolico il titolo di duca d'Amlria e fu per tal modo il predecessore di quel Consalvo, il gran capitano che. solo un anno appresso, lo fece ghermire a tradimento in Napoli e trasportare in Ispagna, ove morì poi nel 1507 all'assedio del castello di Viana, lasciando alla posterità il nome di uno dei più matricolati furfanti d'alto bordo.
Per non essere venduta di bel nuovo, Bisceglie si riscattò con 1.3,000 ducati aggregandosi al R. Demanio; ciò nondimeno, in capo a soli otto anni, fu data ad un Luigi Barn e, avendo gli abitanti impedito che egli s'impadronisse della loro città, furono costretti a sborsare 5000 ducati. Carlo V annullò la vendita e i cittadini rivendicarousi di bel nuovo in libertà mediante lo sborso di 17,500 ducati. Questo riscatto fu confermato da Filippo IH con atto del 10 maggio 1575; ma, nel 1G39, stretto il governo da urgenti bisogni, Bisceglie fu posta nuovamente in vendita dal duca di Medina Celi e quindi si ricomprò mediante lo sborso immediato di 7000 ducati e l'obbligo di versarne altri 20,000 rateali, mediante l'imposta d'un carlino per ogni tomolo di grano.
Coli, elett. Molfetta — Dioc. Trani — P®, T., Str. ferr. e Scalo marittimo.
Mandamento di CAN0SA DI PUGLIA (comprende il solo Comune omonimo). — Territorio feracissimo, bagnato dall'Ofanto, e producente principalmente granaglie, olio e vino squisiti come in tutte le regioni pugliesi, frutta di varie specie, con boschi, pascoli, bestiame e pecore, che danno ottime lane. Molti terreni di questo territorio furono dissodati e messi a coltura.
Canosa di Puglia (23,S00 ab.). — Giace a 154 inetri sul livello del mare, alle falde settentrionali delle Murgie, a 2 chilometri dal fiume Ofanto ed a 24 da Barletta, con la quale è collegata dalla strada provinciale e dalla ferrovia. Vi si veggono ancora i residui delle antiche mitra, una porta detta Porta Varrense, sulla strada di Cerignola, gli avanzi di un antiteatro e, in vetta ad una vicina collina, quelli di un castello fendale.
Cattedrale di San Sabino. — <11 tempio più rinomato, di puro stile bisantino, è San Sabino di Canosa >, dice un giudice competente, il marchese P. Selvatico. Questa chiesa fu innalzata per essersi rinvenute nell'area della vecchia cattedrale, dedicata a San Pietro, le reliquie di San Sabino nell'autentico sarcofago nel quale era stato seppellito. Canosa formava parte allora del principato normanno di Taranto, regnante Boemondo, figliuolo di Roberto Guiscardo e d'Alberada, principe di Taranto e d'Antiochia, verso il 1048 sino al 7 marzo 1085.