Mandamenti e Comuni del Circondario di Barletta
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degli Ebrei e dei Saraceni furono mantenute con imparzialità assoluta. I grandi baroni riceverono benefizi sostanziali in luogo dei pmilegi che avevano perduto, ed i loro feudi furono resi ereditari alle donne ed ai collaterali in terzo grado. Le città furono liberate dalla giurisdizione intollerabile dei nobili e del clero, e tutti i governatori superiori furono nominati dalla Corona. I servi furono innalzati alla condizione di liberi cittadini e poterono divenir proprietari ed ottener giustizia contro i più potenti signori.
Federico emanò persino leggi per un sistema di governo rappresentativo, ordinando due convocazioni parlamentari annuali, una in marzo e l'altra in agosto, in cui i baroni e i prelati comparivano personalmente insieme ai balivi della Corona. Le grandi città erano rappresentate da quattro membri, da due le minori e le piccole da imo; ttn commissario della Corona dirigeva i dibattimenti, durante i quali la condotta d'ogni pubblico ufficiale poteva essere censurata, mentre tutti potevano porgere consigli e suggerimenti pel benessere delle loro città o dei loro distretti, precisamente come nei Parlamenti odierni
Anche il commercio attrasse l'attenzione di questo monarca illuminato e benefico, il quale proclamò il principio che ! camini commerciali tornavano in benefizio delle due parti contraenti ed incoraggiò l'esportazione delle granaglie quale mezzo infallibile d'incoraggiarne la coltivazione. Egli istituì grandi fiere, alcune delle quali sono sempre in fiore, e strinse trattati liberali con le repubbliche di Venezia, di Genova, e coll'Asia, collTinpcro greco e con alcune delle potenze arabe in Africa.
Qual maraviglia che 1 baroni rimpiangessero la perdita dei loro tirannici diritti feudali e che i papi gareggiassero nello scomunicare un principe così grande, così illuminato ed avverso agli abusi ed alle prepotenze così secolari come ecclesiastiche?
Coli, elett. e Dioc. Andria — P3, T., Slr. ferr. e Tr.
Mandamento di BISCEGLIE (comprende il solo Comune omonimo). — Territorio lungo il litorale dell'Adriatico e in aria salubre, fero.ee principalmente di olio, vino, legumi, mandorle e frutta d'ogni sorta.
Bisceglie (30,000 ab.). — Siede a pochi metri d'altezza sul livello del mare ed a 21 chilometri da Barletta, sopra un promontorio difeso da fortificazioni, in un semicerchio di belle ulle, con bianche case, palazzi con terrazzi fioriti e larghissime piazze, fra cui una capace di 12,000 persone. Il porto è formato da un molo. Il già poderoso castello normanno è in rovina, ina rimangono tuttora in piedi due toni quadrate, una alta circa metri 30, detta Torre maestra, e pochi tratti di mura con bifore di purissimo stile. Altra importante costruzione antica ò il gran palazzo bugnato con cornicione di stupenda fattura, probabilmente del 400, attualmente di proprietà della famiglia Tupl puti, situato all'incrocio della via dei Palazzi con la via che conduce alla cattedrale.
Bisceglie ha parecchie belle chiese, fra cui la cattedrale, esteriormente ancora antica in parte (secolo XII): la cripta, 0 chiesa sotterranea, ha due ordini di colonne. Un'altra bella chiesa, ad ima sola navata, è Santa Margherita, gioiello di architettura, intatto, con la sua cupola e l'abside, fondata nel 1 l'J7, con gli antichi sarcofaghi della famiglia Falcone fondatrice (fig. 24), ed un dittico rappresentante San Nicola di Bari da una parte e Santa Margherita dall'altra. Nella chiesa di San Luigi è sepolto il famoso Luigi I d' Vtigiò, fratello di Carlo V re di Francia e reggente del re Carlo VI, chiamato da Giovanna I come successore nel reame di Napoli contro Carlo di Durazzo.
Fra le diverse istituzioni di beneficenza di Bisceglie, ricorderemo l'Orfanotrofio femminile, detto Conservatorio di San Lorenzo, l'Ospedale ed altre opere pie. Bagni di mare, molte fabbriche d'olio d'uliva, di paste alimentari, inclini, distillerie, ecc.
Cenni storici. — Vuoisi città molto antica e, durante la guerra dei Lucani e Pugliesi contro 1 Sanniti, eranvi torri in cui stavano vedette (vimine), da cui credesi derivasse la voce corrotta di I'isciglie, che trasformossi poi definitivamente in Bisceglie. Ma sono
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