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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bari - Lecce - Potenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 396

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Barletta
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   Le forme del castello sono di una purezza e semplicità veramente classiche, e crederebbesi aver innanzi un edifizio del periodo aureo del Rinascimento. Porte e finestre sono invero gotiche o semi-gotiche; ma gli archiacuti, ornati e congiunti da cornicioni, frontoni, pilastri e colonne, arieggiano la forma classica antica.
   Il concetto dell'edilìzio era questo: costruire intorno ad una corte centrale un ottagono appoggiato a torri rotonde ed innalzar poi due piani ciascuno con otto sale. In ogni vano, fra due torri, schin-desi una finestra gotica e anche in mezzo a due torri ad est verso il mare si apre l'ingresso: una porta marmorea, ad arco gotico, classica per le forme del cornicione e delle colonne in marmo rosso, poggianti su due leoni in pietra calcare assai ben lavorati. Sopra la porta la maggiore delle finestre del castello, bifida o partita in mezzo da due colonnini, laddove le altre non ne hanno clic uno. Dalla porta si pone piede nel pianterreno, contenente otto sale comunicanti fra loro e sorrette, ai quattro angoli, da grosse mezze colonne di breccia rossa, con capitelli che arieggiano l'ordine corinzio. Sulle colonne poggiano gli architravi delle vòlte. Intorno alle magnifiche sale correva in origine uno zoccolo marmoreo, a ino' di muricciuolo, e anche le pareti erano rivestite di marmo bianco e roseo. Ma ne furono spogliate del pari che i pavimenti delle loro lastre marmoree. Le vòlte erano a mosaico. Le sale ricevono la luce da ^—
   grandi finestre sulla corte Otta- Fig. 23. — Andria: Porta di Castel del Monte (da fotogr.). gona, in mezzo alla quale è una
   cisterna, ora piena di macerie e coperta di erbe selvatiche. Scale a chiocciola ed in pietra, praticate nelle torri, mettono alle otto sale del piano soprastante, ch'era la dimora di Federico. Codeste sale erano ornate più riccamente, avendo negli angoli non più mezze colonne di breccia rossa, sì fasci di tre colonne di marmo bianco, con capitelli d'ordine composito.
   Le otto torri agli angoli esterni sporgono assai e quattro di esse formano camerette esagone a volta. In due di queste torri rimangono ancora le scale a chiocciola, che mettono sul terrazzo lastricato in pietra. Tutte le torri sono monche, e non è da credere che abbiano mai avuto un tetto a cupola od a cono. Al sommo di ciascuna un serbatoio o cisternina d'acqua piovana.
   Qual panorama maraviglioso dall'alto di codeste torri! Al basso una sterminata, erbosa pianura ondulata, con isparse qua e là bianche masserie, con pecore, buoi e cavalli pascolanti. Ad est ed a nord, in una luce velata porporina, tutta la costa