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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bari - Lecce - Potenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 396

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   82 Parto Quarta — Italia Meridionale
   deluiti, castelli da caccili: 1 oirnia, Castel Fiorentino, Castel del Monte e la fortezza MiniM'iiic* ii lancia.
   Il grande Iloheiistaufen fece seppellir^ nel duomo di Audria, come abbiamo visto, le sue due niftli: .Iolanda di (ieni^,domine, clic ivi appunto partorì, nel 1 228, il figliuolo Corrado e poco appresso mori, ed Isabella d'Ingbilterra, die morì a Foggia i! 1° dicembre 1J1I. ('io dimostra quanto ei prediligesse Andria, i cui abitatili oggi ancora insuperbiscono di ciò; e quando parecchie città pugliesi, durante la spedizione di Federico a (ienisahsmiiie, gli si ribellarono per darsi al papa, And ria gli rimase fedele. \i suo ritorno gli abitanti inviarono cinque giovani di nobil sangue a rendergli omaggio coi seguenti versi latini:
   Ita fci ix Federici ceni dui voi ter amatus Ei! lutij udientus nubi» sti/ier omnia yralus: Obses quinque tene, vostri jiùrimtgiiì amoris. Esse tecum iolumuss omnibus diebus el horis.
   1; Federico, concedendo alla città parecchi privilegi, geiitibnente e da quel bnon poeta ch'era, rispose anch'egli in versi:
   Aiiilrin feìix nostri* affisa inedutlis,
   Ahsil i/iioJ Federica sit lui tnuneris iners;
   Audria vale fetix, oninisque tjravaminis expers.
   I questi versi, mutato il felix in fìdelis, veggonsi tuttodì sopra una delle porte della città. Senonclit* doj>o la morte di Federico 11, Andria. oppressa dai balzelli, si ribellò al rostui figlio Manfredi e si diede al bain o della Puglia, rappresentante del re Corrado. Manfredi non tardò a ricondurla all'ubbidienza e, risottomessa che fu, l'assolse; quindi innanzi Andria rimase sempre fedele agli Ilolieiistaufeu.
   Dopo la sconfitta di re Manfredi a Benevento, la Puglia, ed Audria con essa, passò in potere del vincitore Carlo d'Angiò. Il nuovo re di Sicilia la converti m mi dominio di lla Cnrona e la diede in feudo, col principato di Altamiiri, a Filippo suo secondogenito. Minto instili precocemente, diede il feudo a Raimondo Beiiiuyieri, figliuolo di l'urlo suo primogenito.
   D.i^ìi Angioini il possesso d'Alidria passò per molte e varie inaili. Carlo II tolse al tiglio la contea per darla in dote a Beatrici', la più giovane delle sue figliuole, «pian b> sposò, uri 131).% Azzo d'Fste marclie.se di Ferrara. Ilimasta vedova nel 13US, recò A mi ria in dote a llertraiido Del Balzo, suo secondo marito. In tal modo la potente Casa Del Balzo (di i ni già abbiamo parlato in una nota antecedente) entrò in possesso d'Aiidria, ove signoreggiò sin verso la line del soci do XV, dimorando ini suddesrrilto palazzo vi no al duomo. Nelle lotte fra gli Angioini e gli Annotasi i Del Balzo d'Andria telinolo le parti ili questi ultimi, coi quali erano stretti da vincali di swngue. Nel secoli! XV sotto Fruiii^'Sco 11, morto nel 11^2 e sepolto in San Doinenico d'Andria, erano ancora iu fiore, ina de. adderò poi rapidamente. Ultimo della famiglia fu il figlio di Francesco 11, Pizzo duca d'Andria e principe d'Altniiiura, da lui comprata. Fi formò parte ih Ila n lebre ( kiuffùmt ih i fioroni { narrata da Camillo Porzio) contro 1- ordinando I di Aragona e fu giustiziato, nel 11^7, con altri prandi del regno.
   l'i. r ricompensare il gran capitano Consalvo di Cordova dei servigi clic gli aveva reso, Ferdinando il Cattolico lo investi, nel 1503, anche del ducato d'Andria, il primo fondato nel reame di Napoli Ma richiamato dal re di Cartiglia a Madrid, Consalvo diede, nel lf.l.% il ducato in dote alla figliuola, sposa di Don Luigi Gnevara di Cordova. E quando il maiescifillo Lanti ec invasi arditamente, nel 1527, il reame di Napoli, i Frantesi, forse pur vendicar l'onta della suddescritta Disfida di Burletta, diedero Andria alle Piume. Un l'ousalvo, nipote del suddetto Guevara, vendè, nel 1552, Andria a Don Fabrizio Carafa, conte della non lontana Ruvo, ed in tal guisa il ducato passò nei Cara fa, famiglia potente e ragguardevole, quasi al paro dei Del Balzo.