Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Bari - Lecce - Potenza', Gustavo Strafforello

   

Pagina (80/407)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (80/407)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bari - Lecce - Potenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 396

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   1',
   l'nrlo Oliarla — Ilalia Meridionale
   furono distrutti dagli Angioini e lo ossa, in ossi racchiuso, furono sepolte in una cripta o cappella sotterrànea, ora munita.
   La chiesa di Porta Santa, semplice ina bello edilizio con cupola e vòlte a crociera, derivò il nome dalla leggenda che San Pietro, e più tardi il suddetto San Riccardo, sarebbero entrati in Andrin perla porta in vicinanza e lungo la strada che conduce alla chiesa, denominata Strudu del Paradiso. Si suppone che Cornicio IN' ne gittnssc le fondamenta e che re Manfredi la ultimasse in seguito. Su due pilastri ai due lati della bella porta (di data assai posteriore) veggonsi due ritratti in pietra in forma di medaglioni, che voglionsi di Federico e di Manfredi, e le cotte di armi ed i leoni di Svevin il confermerebbero; ma il Oregorovius osserva: < Ambidne i ritratti sono d'origine moderna affatto e, dato che la chiesa risalisse in origine al tempo degli Ilohenstaufen, certo è clic fu in seguito ristanrata, sì che la si direbbe ora assolutamente opera del Rinascimento >.
   Più antiche sono le chiese di San Francesco, con chiostro in istile gotico e il porticato, già ornato di freschi ora corrosi dagli anni, e di San Domenico, anch'essa con chiostro simile, ma in rovina, in cui è sepolto il duca Francesco II Del l'alzo con la seguente iscrizione: Ilicjacet Corpus Serenissimi ducis Domini Francisci De Bando, fiindatoris hnjns coiirenlus 1482, ad, 72 fi).
   La chiesa di Sant'Agostino, dei Templari in origine, ha ini bel portone gotico archiacuto (fig. 21), eccellenti scoltnre nella lunetta ed un pulpito gotico. Federico II ne fece dono all'Ordine dei Cavalieri Teutonici o Templari e nel 1230 assegnò a questo Ordine parecchie possessioni in quel d'Andria; ma, nel 13S7, la loro chiesa in Andria passò in possesso dei frati Agostiniani. Cade qui in acconcio il ricordare che i Templari possedevano nelle Puglie ricche commende, fra cui le abbazie presso Siponto, Terlizzi e Cerignola e grandi ospedali a Brindisi ed a Barletta.
   l'alassi. — Accosto al Duomo sorge il palazzo dei duchi d'Andria, granile edifizio quadrato che con le torri e i merli ha già perduto da lungo tempo il carattere medievale. Fu abitato dai Del Balzo e in seguito dai Carafa. Fu danneggiato ili seguito dal predetto incendio del 1799, il quale distrusse in gran parte l'archivio ducale e il rimanente, scampato alle fiamme, fu venduto come carta vecchia, quando più tardi i Carafa cederono il palazzo ad uno Spagnoletti, ricco possidente d'Andria.
   Presso l'ospedale della Misericordia sta un altro palazzo, il gotico palazzo Torre. Andria non manca di qualche casa privata di buona costruzione, quella fra le altre della famiglia Ceci, in via Sant'Agostino, la migliore e la più pulita della città. Anche il Municipio, dovizioso, ha fatto innalzare un bel palazzo Comunale, il cui salone va ornato dei ritratti dei Del Balzo e dei Carafa.
   Opere pie. — Tre sono le principali: Ospedale civile, fondato nel 1835 con un'annua rendita netta ili lire 4373; stabilimento di Sant'Anna, fondato nel 1855, con un'annua rendita di lire 13,770, che accoglie le orfane; stabilimento della Vergine Addolorata, anch'esso di recente fondazione nel medesimo anno 1855 e destinato alle orfane, con un'annua entrata di lire 7000.
   (1) Questo Francesco appartenne alla gran casa dei Del Balzo, il cui capo vivente è Nicola Del Balzo, duca di Presenzano, nato nel ISSI, figlio postumo del duca Nicola (il. nel 1857, in nel tKSi), c dell» duchessa Cnriclietta, nata Ciccarelli di Cesavolpe. L'antenato dei Del Halzo (in francese De ISaiix), l'go venne dalla Provenza in Italia con Carlo d'Ansio. Rerlrando Del Balzo, figliuolo d'Ugo e conte d'Andria, sposo Dealrice figliuola di Carlo II, mori nel 1330 e fu sepolto nella cattedrale ed un'iscrizione ampollosa in versi latini segna il luogo ov'era anticamente il suu monumento.
   Il nome di questa celebre e potente famiglia occorre del continuo nell'istoria del Reame ili Napoli. Fu un figliuolo di Bertrando Del Balzo, tin Francesco, clic indusse papa Urbano VI ad appoggiare Carlo di Unrazzo nelle sue pretensioni alla Corona e fu per tal modo la cagione della caduta della regina Giovanna 1 di Napoli. Una Cecilia Del Balzo fu moglie di Amedeo IV conte di Savoia.