Mandamenti e Comuni del Circondario di Barletta
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Cenni storici. — Il nome di Alberobello si fa comunemente derivare da un albero gigantesco, che si elevava presso il villaggio, edificato in mezzo ad una foresta. L'origine di questo villaggio si attribuisce ai conti di Conversano, i quali dal vicino paese di Noci e da altri loro possedimenti condussero alcuni loro soggetti in questa località e ve li fecero stabilire (verso il 1 tOO) perchè dissodassero le terre e le coltivassero. A questi coltivatori proibirono di edificare case a calcina, per poter più facilmente allontanarli il giorno, in cui loro piacesse. Secondo altri invece li costrinsero a edificarsi piccole case a secco, detti trulli, perchè era vietato ai Baroni di edificare nuovi villaggi senza ottener prima il permesso regio. Così sorse Alberobello sotto il beneplacito assoluto del vicino conte di Conversano, che ebbe padronanza assoluta sui suoi abitanti, ignorati allatto dal potere regio ed al detto conte unicamente soggetti.
Sul principio del VII secolo fu edificata in Alberobello una piccola chiesa, ed in seguito il villaggio si accrebbe notevolmente e prese, se non 1 aspetto, certo 1 importanza di una piccola città, completamente soggetta alla volontà dei conti di Conversano, che ne, disponevano come ili un popolo di servi, ed ogni potere civile era concentrato nell'arbitrio dei militi del conte.
Questo stato di cose durò per più secoli, durante i quali gli abitanti di Alberobello andarono crescendo di numero. Nel 17'J7 oltrepassavano i 3ÒC0.
In quest'anno, mentre Ferdinando IV trovavasi a Taranto, e all'insaputa del conte di Conversano, una deputazione di sette abitanti di quel villaggio si presentò al re e gli chiese di prendere sotto la sua protezione e sotto il suo governo i piti clic 3000 abitanti di Ylberobello, governati dall'arbìtrio di un despota che li tiranneggiava. Il re accolse benevolmente il ricorso, ed ordino che Alberobello fosse sottratto alla tirannide del conte di Conversano ed organizzata, come le altre città, a Comune.
In memoria dell'attenuto gli si voleva imporre il nome di Fcrnandina, ma la popolazione rifiutò di abbandonare l'antico che conserva tuttora.
Coli, elelt. Gioja del Colle — Dioc. Conversano — P3 e T. locali, Str. ferr. a Fatano.
Mandamento di SANTERAMO IN COLLE (comprende il solo Comune omonimo). — Territorio feracissimo in granaglie, olio, vino e frutta, con bestiame, che adoperasi principalmente nei lavori campestri.
Santeramo in Colle (13,.300 ab.). — Siede nelle Murgie, a 503 metri d'altezza sul mare e a 19 chilometri a levante da Altamura, in situazione amena e salubre, sopra, un colle, come dice il suo nome, e in territorio parte in colle e parte in piano: nel primo si raccoglie legna da ardere e uva e, nel secondo, cereali ed erbaggi.
Ospedale, ricovero di mendicità ed orfanotrofio. Apicoltura, fabbriche di cera, di botti, di paste alimentari; inoliai, concerie, lattici iti, ecc.
Uomini illustri. — Vi nacque, il 2 dicembre 1831-, l'ora defunto pittore e scrittore Francesco Netti, allievo del Morelli e del Palizzi. Fu professore onorario di belle arti in Napoli ed ebbe medaglie di argento e di bronzo, per aver fatto parte dell'ambulanza militare franco-prussiana e qual rappresentante commissario in Parigi per la esposizione del 1S67. Citansi fra i suoi dipinti i seguenti : Morte di San Giuseppe Calasanzio, In Corte d'Assise, La siesta, Lucrisi, La pioggia. Giuochi gladiatoria durante una cena in Pompei, ecc. Fu anche scrittore we\Y Illustrazione Ituliuna e, dopo la sua morte, la sua famiglia pubblicò due suoi volumi di scritti varii.
Coli, elett. Gioja del Colle — Dioc. Bari — P3, T. e Slr. ferr.
117 — La Putriti, voi. IV.