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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bari - Lecce - Potenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 396

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Barletta
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   numismatici assegnano a Grumitm le monete con la leggenda ITT, che altre autorità attribuiscono a Grumentuni.
   Sotto i Normanni Grumo era compreso nel contado di Conversano, appartenente a quel tempo a Buggero Fiamengo. Sotto Federico 11 fu posseduto da Goffredo diMon-tefusco e, nel 1-1-10, re Ladislao lo vendè a Pietro Busio do Senis. Passò poi ai Guevara, conti di Potenza, che lo venderono ad Orazio della Poi fa, dopo il quale la comprò, nel 1031, un Antonio Castigliar per 50,000 ducati. Ne fu ultimo feudatario, nel 1715, Caracciolo di San Vito.
   Nella guerra mossa ila Luigi re d'Ungheria alla regina Giovanna I per l'assassinio del marito, detto Ànrfreasso, nel 1315 in Aversa, Grumo, che aveva parteggiato per la regina, fu assalito, nel 1348, dagli Ungari che lo saccheggiarono orribilmente.
   Uomini illustri. — Illustrarono la patria: De Ghionno, vescovo di Monteverde, vissuto verso la fine del 1400; Giuseppe Ugenti, giureconsulto e deputato al Parlamento napoletano del 1848; Vito Tre rotoli, illustrazione del Foro tranese, presidente del Comitato rivoluzionario del 1799; e il filosofo Sabino Morose.
   Coli, elett. Altamura - Dioc. Bari — Pi, T. e Str. ferr.
   Bmetto (1500 ab.). — All'altezza di 17    Cenni storici. — Fu primamente un feudo delle famiglie Nicastro e Arcamene, la ipiale ultima ne fu spogliata per fellonia; quindi di Cristofaro d'Angelo, che l'ebbe nel 1507 da Ferdinando il Cattolico, e successivamente delle famiglie Buggero, Caracciolo, Loffredo, De-Affatatis, Gaudaletto, di Baldassarre Caracciolo, di Francesco Carafa, die l'ottenne per 28,000 ducati da una zia del Caracciolo; dei Carafa di Baranello e per ultimo di Fabio della Lagonessa e di Flaminio De Angelis.
   Coli, elett. Altamura — Dioc. Bari — P3, T. e Str. ferr. a Grumo Appula.
   Torìtto (8250 ab.). — A 233 metri d'altezza sul livello del mare ed a 3 chilometri a libeccio da Grumo Appula, con territorio in pianura, sassoso,ma feracissimo in granaglie, olio, vino e legumi, di cui grande è l'esportazione, homi vastissimi e pingui pascoli, che porgono alimento al bestiame locale 11011 solo, ina anche a parecchie migliaia di pecore che scendono, per i cosidetti tratturi, dall'alto degli Abruzzi a svernarvi. Due opere pie. Frantoi da olio, mulini, molti negozi di varie derrate, banca popolare cooperativa.
   Cenni storici. — Fu una baronìa feudale dei Della Tolfa, dai quali passò in seguito ad altri feudatari; finché, al principio del secolo scorso, divenne un ducato dei Gannita.
   Coli, elett. Altamura — Dioc. Bari — P e T. locali, Str. ferr. a Grumo Appula.
   Mandamento di NOCI (comprende 2 Comuni, popol. 19,400 ab.). — Territorio nelle Murgie, piuttosto montuoso, ma fertile principalmente ili granaglie e vino, con pascoli.
   Noci (11,200 ab.). — Sorge a 120 metri sul livello del mare ed a 55 chilometri a levante da Altamura, sopra un colle nella parte centrale delle Murgie, con belle chiese, un ospedale, due opere pie. Una strada provinciale di 22 chilometri lo allaccia a Gioja del Colle. Prese il nome di Noci da un gran bosco di noci, che ancor vi fiorisce. Fabbriche di cremor di tartaro, dì paste alimentari, distilleria di spirito, molini, tintorie, concerie, ecc.
   Coli, olett. Gioja del Colle — Dioc. Conversano — P3 e T. locali, Str. ferr. a Gioja del Colle.
   Alberobello (8200 ab.). — Alberobello, costruito sul pendio del monte Zampino, sorge a 416 metri sul livello del mai e ed offre una strana e pittoresca veduta al viaggiatore che per la prima volta vi giunge.
   Questa piccola città, la quale tra le città d'Italia è quella che ha una più breve vita civile, essendosi sottratta al giogo feudale e costituita ad amministrazione municipale