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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bari - Lecce - Potenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 396

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Cri
   l'arto Quarta — Ilnlin Meridionale
   e noi tufo so]ir,isl nito sono incagliati» lo rolonno o lo vólto, lo juiiiir- così corroso elio rassomigliano a stalattiti {rendenti dallo seconde.
   La ritt i e fiuta ili mura con torri, od ha molto fontano, ampio strade o bei fabbricati sani o profani. La cattedrale è nello stilo misto dal secolo XV e possiede una biblioteca ricca ili ÌG.IMKJ volumi. Fra Gravina e Altamura scorgonsi ancora alcuni avanzi dell'aulica via Appia. Il smbletlo castello di Federico 11, con ampia veduta su di una vasta regione selvosa riservata alla caccia, formano ini parallelogramma longitudinale; l'ingrosso, nel lato minore, con sopra due archi, introduceva nella gran sala, nella cm parte posteriore erge Vitti I appari amento imperialo a tre piani, ai quali si salo por scale a chiocciola ai due lati. Dalla sala d'ingrosso si pone piede, per porlo laterali, in camere con vólto a tutto sosto; lo finestre superiori nello mura, costruito consolide pietre quadrate, sono ad ampii arn.liit.ondi. Il castello pervenne agli Orsini dai duchi di Gravina, il cui ramo seniore risiede ora in Roma.
   Nel territorio di Gravina vi sono cave di pietra e tufo calcareo, fornaci da calco, fabbriche di paste alimentari, Ili cera. Mollili a vapore, moltissimi negozi di cereali, tintorie, concerie, ecc. Celebre fiera del 1S aprilo, ima delle più importanti nelle Provincie meridionali. Due sorgenti d'acqua minerale salina. I dintorni della città sono rinomati pei loro pascoli e per l'allevamento dei cavalli.
   Cenni storici. — Piera (che in molti manoscritti porta il nome di Mera) era una antica città dell'Apulia su quel tronco della via Appia, che da Venosa conduceva direttamente a Taranto. Si suppone sorga ora in suo luogo l'odierna Gravina. Verso il U75 Gravina fu assediata dai Saraceni, ina ,i difese con grande valore; nel Mfl Gregorio Tracainonte \i sconfisse il capitano Teofilatto. Federico II vi poscia sede del Comizio generale delle provincie di Basilicata, di Rari e della Capitanata.
   L'ebbero in feudo un Giberto sotto i Normanni; Iìianca Lancia, madre di re Manfredi; Giovanni di Monforte, conte di Squillnce; Maria di Dimazzo, sorella di Giovanna I ; e Francesco Orsini, i cui discendenti ne conservarono il possesso col titolo ili duchi di Gravina.
   Uomini illustri. — Diede i natali a Domenico di Gravina, cronista del secolo XIV, la cui cronaca fu inserita nei Jìerum Italicurnm Scriptores da Ludovico Muratori ed ebbe tanta importanza negli avvenimenti delle guerre di Napoli. nacquero anche Benedetto XIII; Maurizio Lettieri, celebre poliglotta, professore ili lingua araba nella università di Napoli; Arcangelo Scaccili, mineralogista di fama mondiale, creatore della moderna cristallografia e direttore del gabinetto mineralogico clell'università di Napoli, morto nel 1S03 senatore del Regno; il musicista Marchetti e Salvatore ligliera, vissuto per lo più a Napoli nella prima metà del secolo.
   Coti, elett. Altamura — Dioc. Gravina — Pa, T. e Str. ferr.
   Mandamento di GRUMO APPULA (comprende 3 Comuni, popol. 21.100 ab.). — Territorio nelle Murgie mi po' sassoso, ma ben coltivato e producente granaglie in copia, olio e vino eccellenti, mandorle, fichi, lino e cotone, con pascoli e bestiame.
   Grumo Appula (11,350 ab.). — Siede a ISO metri sul livello del mare ed a 20 chilometri a greco da Altamura, sulla linea ferroviaria Bari-Taranto, con belle strade rotabili che mettono capo ad Altamura, Bari e Bitonto, sì che attivo e il commercio dei prodotti campestri e in via d'alimento incessante la popolazione. Nel territorio vi sono cave di pietra e l'industria è rappresentata da molte fabbriche d'olio e di paste alimentari.
   Cenni storici. — Grumum fu un'antica città dell'Apulia, nel territorio dei Pencezi, il cui nome fu conservato nell'odierno Grumo, ove furono dissotterrate monete greche, romane e sepolcri ili tempi remoti. Non v'ha dubbio che i Grumbestini di Plinio altro non sono che gli abitanti di Grumum, quantunque la forma etnica sia singolare. Molti