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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   2'JO l'arte Quarta — Italia Meridionale
   di Scala. La sua basilica, sacra a Sant'Eustachio, oretta nel secolo X, era fortificata con mura e torri, le cui rovine attestano la magnificenza della sua struttura.
   Sulla crina della montagna dietro Scala è la rovina del romitaggio di Santa Maria dei Monti, visitata di frequente per le belle vedute che paratisi innanzi allo sguardo. Sotto questo romitaggio e sul pianoro della montagna è un pozzo naturale profondo, detto il Magano, del diametro di circa metri 7 Vi e l'acqua che vi gorgoglia in fondo vuoisi comunichi con una sorgente a Castellammare.
   Veggonsi inoltre ancora le rovine della chiesa di Sant'Andrea de Pando, del monastero di San Cataldo e della chiesa di Santo Stefanio, fondate dai D'Afflitto. La basilica di Sant'Eustachio era maravigliosa per le sue colonne, pei musaici e pei suoi sepolcri.
   Il territorio, amenissinio e fertilissimo, produce olio, vino, frutta di varie specie, cereali, agrumi, bestiame, selvaggiunie, ecc.
   Cenni storici. — Inutile indagar l'origine di Scala, la quale si smarrisce nella notte dei tempi non potuta rischiarare dalla storia. Senza risalire a tradizioni favolose — quella fra le altre che ili tempi remotissimi si addimandasse Canta per essere stata fondata nientemeno che da Cam figliuolo di Noè — diremo che Scala fu la prima di quelle città che furono colonizzate nel IV secolo dai Romani non altrimenti che Amalfi. La città che, nei giorni del suo splendore, andava cospicua fra tutte le altre della costa amalfitana per la sua opulenza, nobiltà e potenza, fu munita di salde mura e di forti torri, delle quali scorgonsi ancor le vestigia. Nè vi mancava il teatro detto il Campidoglio. Fu la prima dimora degli Amalfitani nei tempi barbari e al paro di Amalfi ebbe a soffrire due saccheggi dai Pisani, il che spinse San Bernardo da Cliia-ravalle a muover lagnanza della loro barbarie all'imperatore Lotario (Epist. ad Lolita-¦¦ riunì, 11. 140). Scala fioriva sempre per ricchezze, lusso, nobiltà e popolazione numerosa nel secolo XIV, quando fu assalita da Ladislao re di Napoli per aver un suo ricchissimo patrizio, di nome Col uccio Sannella, sposato le parti di Ludovico d'Angiò, sì che fu costretta, nel 13S0, a ricomprarsi a prezzo non lieve e Sannella ebbe confiscati gli averi. Arrogi le inimicizie e le vendette fra i patrizi locali; le rivalità e le lotte incessanti fra gli Scalesi e i vicini Ra vellosi, donde il motto proverbiale ironico: Amici conte Scala e llavello; le orribili pestilenze, segnatamente nel 1528 e 1050, e non meraviglia che questa città ricchissima e nobilissima andasse a grado a grado in decadenza e in rovina. Di che le famiglie patrizie sbandaronsi per por dimora a Napoli, Traili, Barletta, Brindisi, l'itonto, Palermo, Messina, ecc.
   Vuoisi per alcuni che in Scala fosse fondato l'Ordine militare dei Cavalieri Gerosolimitani di San Giovanni, che divenne poi 1 Online famoso dei Cavalieri di Malta. E a Scala fu istituito, nel (J87, da papa Giovanili XV, un Vescovato suffraganeo della chiesa d'Amalfi, il cui primo vescovo fu Sergio. La sede episcopale fu riunita, nel 1003, da Clemente Vili, a quella di Ravello, finché Pio VII l'aggregò, nel 1818, a quella di Amalfi. A Scala finalmente Sant'Alfonso de' Liguori ebbe primamente l'idea d'istituire la Congregazione del Redentore, che fu poi fondata da lui, nel 1732, in Pagani.
   Uomini illustri. — Vi nacque quel 1». Gerardo Sasso, primo priore del suddetto Ordine militare Gerosolimitano (ora di Malta), il quale, ni un col famoso Goffredo di Buglione, contribuì alla conquista di Gerusalemme e mori in età avanzata nel 1120.
   Coli, elett. e Dioc. Amalli — P2 e T. ail Amalfi, Str. ferr. a Vietri sul Mare.
   Mandamento dì ANGRI (comprende 2 Comuni, popoli 22,297 ab.). — Territorio pianeggiante e assai fertile, in cui coltivausi cereali, 1 ulivo, la vite, il gelso e la robbia. Pascoli estesi.
   Augii (11,207 ab.).— Trovasi nella pianura vesuviana, a 30 metri d'altezza e a maestro di Salerno, da cui dista 20 chilometri, con due parrocchiali, 1111 bel castello ed 1111 parco del principe d'Augii. Filande di cotone e di seta e fabbriche di stoviglie,