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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   2'JO
   l'arte Quarta — Italia Meridionale
   Positano (2615 ab.). — All'altezza di pochi metri sul livello del mare e a 13 chilometri da Amalfi, deriva il nome dal greco l'oseidon (Nettuno) e stendasi dalla spiaggia nel golfo di Salerno (donde presenta un bellissimo aspetto) sino al sommo di un colle roccioso, alla falda meridionale di monte Sant'Angelo (1443 ni.).
   Case in generale di bell'aspetto e buon numero di negozi di tessuti di cui fanno traffico i giovani abitanti come mercanti girovaghi in Napoli, rimpatriando alla festa della consecrazione della chiesa e rimanendovi nella vecchiaia.
   La chiesa di Santa Maria dell'Assunta contiene un bassorilievo singolare rappresentante un mostro marino con la testa e le gambe davanti di lupo e la coda di un serpente di mare in atto di divorare un pesce. Si suppone che questo bassorilievo sia stato tolto da qualche tempio sacro a Nettuno.
   Lontano mezz'ora verso ponente liavvi il cosidetto Scaricatoio con un pajo di case, luogo di sbarco, donde traversando una superba uliveta si arriva in venti minuti in alto alla nuova strada che forma lassù una gran piega ; accorciandola si arriva in cinque minuti al punto più alto della strada (250 m.) in vicinanza del gruppo di case detto Ceremenna. Camminando per dieci minuti lungo la nuova strada, si arriva in mezz'ora, discendendo, a San Liguori (183 m.) e quindi fra gli aranceti, per Majano, alla chiesa di S. Agnello sulla strada per Sorrento e a due ore dal suddetto Scaricatoio.
   Lungo la costa incontratisi ancora alcuno delle 336 torri fatte costruire dal viceré Don Pedro de Toledo per ordine di Carlo V intorno l'intiera penisola sorrentina, quando il celebre corsaro Cheireddin (Iìarba rossa) era il terrore dell'Italia meridionale; codeste torri servivano, come dire, di telegrafi per far avvisati i paesi litoranei della comparsa dei legni corsareschi.
   Cenni storici. — Positano 11011 ha più quella grande importanza marittima che aveva sotto gli Angioini Nella lotta suprema di Corradino la squadra dei Pisani, che avevano sposato la sua causa, assalì Positano come uno dei baluardi angioini, saccheggiò la città e distrusse le sue navi.
   Uomini illustri. — Positano contende ad Amalfi la gloria di aver dato i natali a Flavio Gioia, il perfezionatore della bussola, ma li diede invece a Lucantonio Porzio, che sullo scorcio del secolo XVIII insegnò medicina nell'Università di Napoli e alla Sapienza. Andò a Vienna ove pubblicò l'opera: De militis in caslris sanitate tuenda, reduce a Napoli ottenne la cattedra d'anatomia e l'insegnò finché visse.
   Colt, elett, e Dioc. Amalfi — Pa, T. e Scalo mariti, locali, Str. ferr. a Castellami», di Stabia.
   Prajano (1004 ab.). — A 100 metri di altezza media e a 7 chilometri da Amalfi. La chiesa di Sau Luca contiene pochi dipinti. Molto olio e multo vino con frutti ed agrumi. Piccolo porto con attiva navigazione di cabotaggio.
   Coli, elett. e Dioc. Amalli — Pa e T. ad Amalfi, Str. ferr. a Gragnano, Scalo maritt. locale.
   Ravello (1983 ab.). — A 315 metri d'altezza, nel Iato est della gola del Dragone, fra giardini e vigneti, in fertile ed amena collina, a 6 chilometri da Amalfi. La veduta che vi si gode, sia nel golfo sottoposto di Minori, sia verso i monti, sia finalmente verso la costiera d'Amalfi, sembra una scena teatrale, un'illusione (l'ottica, un panorama fantastico indescrivibile. Fu edificata verso il secolo IX e gli avanzi delle sue antiche mura robuste e delle sue torri porgono testimonianza della sua antica grandezza, come quella che contava 36,000 abitanti, tredici parrocchie, quattro monasteri e l'ospedale di Sant'Angelo, di cui possonsi ancor vedere i residui.
   La cattedrale dì San Pantaleone martire fu fondata nel 1087 dal celebre giureconsulto Nicolò Bufolo, duca di Sora e grande ammiraglio sotto Ruggero di Sicilia, e pienamente restaurata nel 1786. Nella facciata rinnovata intieramente furono conservate le tre porte con gli ornati in istile longobardico ; in quella di mezzo ammirami ancora le famose porte di bronzo coi loro cinqmuitaquattro riquadri contenenti soggetti