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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
Mandamenti e Comuni del Circondario di Salerno
3-27
LA CANONICA E IL GRAND HÓTEXj
Già convento dei Cappuccini, la situazione più incantevole di Amalfi, frequentatissima dai pittori italiani e stranieri clie vi si recano per dipingere vedute di quel panorama maraviglioso. Era un'antica badia fatta edificare, nel 1212, dal cardinale Pietro Capuano di Amalfi, dedicata da papa Onorio 111 a San Pietro e officiata alla canonica, donde il nome. Federico II imperatore la dichiarò cappella palatina. Fu soppressa ai dì nostri e convertita in albergo. Si addentra in una vasta screpolatura del monte che la copre con una volta ardita e pesante e vi si sale per una specie di strada a chiocciola e per la cosidetta Salita Vagliendokt di quarantaquattro gradini, da cui altri settantadue conducono ad una specie di loggia naturale sulla marina, con ampio parapetto da cui
10 sguardo, non mai sazio, scorre su panorami indescrivibili.
Giunti al convento, altra bellissima loggia con parapetto sul mare tutta fiorita e con in fondo un terrazzo cinto da una bella ringhiera di ferro, il punto più delizioso e il preferito dai pittori paesisti.
Il bellissimo chiostro si compone di doppie colonne antiche di marmo in istile dorico (tig. 70), uno dei migliori chiostri d'Italia, dice il prof. G. Checchìa, clic poco o nulla ha da invidiare a quello di San Martino in Napoli. Davanti la chiesuola entro una nicchia, un'antica Madonna col Putto del 300 e a sinistra un gran fresco ben conservato di SantAntonio rammenta il colorire dei primi tempi dell'arte. Le piccole ed eleganti finestre che danno sul chiostro, anch'esse di stile antico, hanno archetti acuti con in mezzo un colonnino marmoreo. Nel braccio sinistro vedesi ancora una meridiana coll'iscrizione: Dies nostri quasi umbra super terram. Nell'ambulacro una cisterna con suvvi quattro colonnine che reggono una piccola vòlta a spirale. Sopra il convento, trasformato in elegantissimo e frequentatissimo Motel dei Cappuccini, un terrazzo che per la sua romantica situazione rammenta l'incomparabile di San Martino in Napoli. Dirimpetto è la celebre grandiosa Grotta delle Stalattiti nel vivo sasso di quelle solenni montagne, e in cui i monaci riprodussero anticamente il Calvario.
11 panorama poi è indescrivibile: da un lato Salerno, Vietri. Cava dei Tirreni; più oltre, capo Tremulo, capo d'Orso, Majori e Minori; più in qua, Atrani e Ilavello, e, assai più addietro a sinistra, Amalfi che si arrampica di roccia in roccia sul capo.
GROTTE
Grotta di San Cristoforo. —• Scendendo dalla Canonica suddescritta, si traversa codesta grotta alla cui estremità è la cappelletta di San Cristoforo che le dà il nome. Sembra piuttosto una galleria naturale ed è percorsa dai carrettieri che recatisi nei villaggi vicini. All'uscita, incavata naturalmente nella roccia, la suddetta cappelletta cou accanto una scalinata che inette al calvario; sopra un muro a fianco vicino alla cappelletta e all'ultimo sbocco della galleria un fresco antico rappresenta il Santo.
11 sentiero malagevole s'inerpica per circa mezz'ora su per l'erte scoscese sino al villaggio fidentissimo di Pogerola che sorge in vetta.
Grotta di Sant'Andrea. — Vi si va in barca ed è, al dire del precitato professore Checchia, un'immensa e cupa voragine formante un gran circolo irregolare, irto, all'iugirOj d'immani sporgenze di stalagmiti pendule le quali dall'imo al sommo vengono a dentellare di falda in falda l'intiera grotta sul cui fondo dilaga fosforescente l'acqua del golfo. Le iridi luminose che vi penetrano dall'ampissimo foro si riflettono qua e là sull'onde e sulle roccie con miraggi fantastici, più fantastici ancora al chiaror delle torcia.
Verso uno dei più cupi e più fondi angoli dell'immane caverna vuol la tradizione clic da un'enorme stalattite, emergente nella penombra e contro la quale s'infrange lo splendor delle fiaccole, si delinei netta e distinta allo sguardo la testa recisa di Sant'Andrea da cui venne il nome alla grotta.