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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
2'JO
l'arte Quarta — Italia Meridionale
Guarimpoto, medico salernitano, aveva pubblicato poco innanzi il Fassionarius Galeni contenente rimedi contro ogni sorta di malattie, tratti in gran parte da Teodoro l'risciano; è un libro di poco valore come l'^lró' medendi (Arte di medicare) di Cotone, una specie di terapeutica generale desunta da lppocrate, da Galeno e dagli Arabi.
Prima del secolo XII fu compilato VErbario della Scuola Salernitana che si divulgò in tutta Europa. La Biblioteca di Montecassino, come quella di Salerno, contengono molti codici risguardanti materie botaniche e mediche e attestanti come lo studio e l'esercizio della medicina fossero antichi in quei paesi.
UOMINI ILLUSTRI
Il primo e il più antico (X secolo) è il celebre cosidetto Anonimo Salernitano da Salerno sua patria, il quale continuò la storia di Paolo Diacono e di Erehemperto sino all'anno 980. Il Pellegrino ne trasse parecchi utili frammenti per innestarli nella sua Storia dei Longobardi, frammenti ripubblicati negli Script. Uer. Ital. (n, p. 1) dal Muratori, il quale, per far cosa grata agli amatori dell'istoria, diede poi in luce anche il rimanente della cronaca dell'Anonimo. Questa fu poi pubblicata per intiero dal canonico Pratillo (Ilist. Frinc. Long oh., voi. n). Oltre la rozzezza della lingua latina, comune agli autori eli quei tempi, l'Anonimo Salernitano si piace ammanire le più leggiadre fiabe del inondo, il che non toglie che la sua Cronaca abbia qualche valore storico.
Matteo Plateario, nato anch'esso nel secolo X in Salerno, scrisse le chiose alTAn* tidotario di certo Nicolò. — Alfano I e Alfano II, ambidue arcivescovi di Salerno, il primo dal 1057 al 1085; il secondo sino al 1121. Di ambidue questi prelati TUghelli pubblicò nelVIialia Sacra parecchie poesie già lodate da P. Diacono, che qualifica il primo Alfano verseggiatore ammirabile.
Un altro arcivescovo di Salerno, Romualdo II Guarna, versato anch'esso come l'Alfano in medicina, scrisse una cronaca della Sicilia sino al 1178, incominciando dalle origini del mondo. Fu un personaggio d'alto affare, adoperato dai re normanni in negozii di grande importanza. — Pietro Musandino, del secolo XIII, fu archiatro di Filippo Augusto re di Francia e fu qualificato Splendido sole onde rilusse la fama di Salerno. — Masuccio Salernitano, nato di nobil famiglia in Salerno, pubbli® cinquanta novelle in cui svela e flagella i costumi corrotti dei frati. Una scelta di codeste novelle fu pubblicata, non ha gran tempo, dall'illustre Luigi Settembrini di Napoli.
Ferrante Sanseverino formò il disegno di far rifiorire in Salerno la Scuola decaduta di medicina, il che non gli venne fatto intieramente per le disgrazie che gli incolsero nelle contese fra l'imperatore Carlo V e Francesco I re di Francia.
Ricorderemo ancora Domenico Broya, autore di opere legali; Torrio Ermogene, professore di leggi; Decio Palmella, scrittore di opere filosofiche; Isabella Villauiarina, poetessa, scrittrice di versi, assai eleganti; il comni. Giovanni Centola, deputato al parlamento napoletano del 1848, valoroso medico, cultore e scrittore facile di cose agronomiche ; il comm. Matteo Luciani, senatore del Regno d'Italia, buon medico, per molti anni sindaco della città, i cui miglioramenti a lui in gran parte si debbono; Giuseppe Paesano, autore della Storia della Chiesa Salernitana ; Giovanni Avessa, giureconsulto ed oratore eminente, insigne patriota, ministro a Napoli nel periodo costituzionale del 1818 e poi senatore tra i primi del nuovo Regno d'Italia; il magistrato Domenico Giannattasio e suo nipote Camillo Borrelli, procuratore generale.
Dei viventi Salernitani illustri citeremo fra gli altri il barone Saverio Fava, nato il 3 luglio 1832, ambasciatore a Washington, e non pochi altri occupanti alti posti nella magistratura e nei pubblici uffici
Nelle belle arti poi vogliam ne basti citare: Andrea Sabbati ni, più noto sotto il nome di Andrea da Salerno (1480-1545^ l'allievo e il seguace più cospicuo di Raffaello, di cui ereditò più di qualunque altro lo spirito. Oltre i dipinti che ammiransi nel Museo