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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   2'JO l'arte Quarta — Italia Meridionale
   Campanella a maestro, la quale lo separa dal golfo di Napoli, e la punta Licosa a scirocco; fra queste due estremità corrono circa 00 chilometri in linea retta e la saetta che potrebbesi tirare fra questa linea immaginaria e la costa misura 27 chilometri.
   Dei fiumi e torrenti che tributano le loro acque al golfo di Salerno il principale è il Sele o Silaro suddescritto e le città di Salerno e di Amalfi sorgono sulla sua spiaggia settentrionale. E uno dei più belli ed ameni golfi d'Italia, inferiore soltanto a quello di Napoli. L'opinione più probabile sull'etimologia della parola Salerno è che fu detta così, perchè tra il mare (salum) e il fiumicello Imo.
   POETO
   Fu principiato sotto re Manfredi per iniziativa del celebre Giovanni da Procida con un molo che serba ancora il nome di Manfredi (1); ma l'opera per allora non fu compiuta e si sa che re Roberto impose, nel 1318, dei dazi per la sua riparazione e continuazione. Fu distrutto quando Napoli divenne la capitale del regno. Si colmò coli'andar degli anni e fu costruito ai dì nostri un nuovo porto, il cui bacino misura 14 ettari di superficie, con una profondità massima di in. 0.30. E al riparo di qualsiasi vento ed è illuminato da due fanali, uno all'estremità dell'antemurale a luce rossa fissa visibile alla distanza di 5 miglia e l'altro dentro l'antemurale all'estremità nord-ovest visibile alla distanza di miglia 4.50.
   Traffica principalmente coi porti dell'Inghilterra dai quali importa carbon fossile e ferro. Importa eziandio cotone dall'America, legname da Trieste e grano dagli scali del mar Nero. Nel 1895 appartenevano al porto di Salerno 21 bastimenti della portata complessiva di 502 tonnellate; e la gente eli mare ascendeva a 063 uomini, gli inscritti di seconda categoria inclusiva.
   LA CITTÀ
   Stemlesi pittorescamente lungo il golfo, avendo alle spalle le belle linee dell'Apen-nino. La città vecchia è irregolare, mal costruita, con vie anguste: ma lungo la Marina corre per ben un chilometro, fiancheggiato da belli edilizi moderni, il corso Garibaldi, sempre popoloso ed animato la sera. Là sorge in mezzo a boschetti il grande Teatro di bella architettura, l'edifizio più cospicuo di Salerno e all'estremità ovest il porto suddescritto. A est del Teatro v'è la Posta e nei pubblici giardini il monumento di Carlo Pisacane (il precursore, col defunto Nicotera, di Garibaldi) che nel 1857 approdò sul Cagliari a Sapri per suscitare la rivoluzione e fu ucciso barbaramente dai Borbonici. Più lungi sta la Prefettura, all'estremità ovest della quale è la via Arcivescovado che conduce alla cattedrale.
   Sull'altura (275 ni.) che domina la città stanno le ampie rovine della cittadella dei princìpi longobardi a cui si ascende in 50 minuti per la salita del castello e (la cui si gode di un panorama stupendo. Roberto Guiscardo s'impadronì del castello dopo otto mesi dì assedio e vi rimase ferito. I lettori di Giovanni Boccaccio sì rammenteranno che esso fu anche la scena delle nozze segrete e della tragica morte di Sigismonda e Guiscardo, figlia la prima e paggio il secondo di Tancredi.
   Salerno era cìnta anticamente di mura, le quali furono atterrate al principio del secolo e fu costruito in lor vece il suddetto corso Garibaldi fiancheggiato da un ampio marciapiede ed abbellito da un doppio filare d'alberi. Esiste ancora una delle
   (1) Ecco l'iscrizione che tolta dal porto fu, per opera di Agostino Guaina, trasportata nella cappella di San Gregorio della cattedrale: A. ]). MCCLX Domìnus Matifrcdus liex Siciliae Domini Impcratoris Fritìcrici Filius Clini Intcrrcntu Domini Joannis De Proctiti Magni Cirin Salernitani Domini Insulae Procitac Tramontis Cajani Et Baroniue P«stilionis Ac lpsius Domini Jlcyis Sodi Et Faniiliaris Iiunc Portimi Fieri Fecit.