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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
Provincia di Salerno
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2 a U; ha un'elevazione media sul mare di metri 450 ed è circondata da alti monti. Incomincia presso Polla dopo superate le montagne della Peritosa al ponte di Campe-striiio sulla strada delle Calabrie ed lui line al Ponte Cassano a nord di Casalbuono donde quella strada prosegue verso Lago negro. La strada delle Calabrie che corre lungo la sponda orientale del Vallo mette in comunicazione fra loro i Comuni ond'è sparsa l'amena valle e che sommano a non meno di undici, cioè: Atena, Sala, Padula, Montesano, Buonabitacolo, Sassano, San Giacomo, reggiano (già Diano), San Pietro, Sant'Arsenio e Polla. II Vallo di Diano produce cereali in copia e le montagne che lo cingono, nude e deserte in vetta, sono vestite, nelle, parti inferiori, di castagni, di ulivi e di viti. Esso fu rinomato nell'antichità per varie battaglie che furonvi combattute, principalmente fra Spartaco e Siila; in tempi posteriori ebbe il titolo di principato ed appartenne successivamente alle illustri famiglie San Severino, Brancaccio, Carafa, Filomarino e Caracciolo.
Terremoto del 1857. — Lungo i monti che chiudono il Vallo di Diano a est, separandolo dalla Basilicata, si fecero segnatamente sentir gli effetti dell'orrendo terremoto del 10 dicembre 1857 che si estese sino a Terracina a nord-ovest e, in direzione meridionale, da Melfi a nord, a Lagonegro a sud. I luoghi che ebbero a soffrire maggiormente, furono l'olla, Diano (ora Teggiano), Sala e Padula in Val di Diano; e Tito, Marsico Nuovo, Saponara e Monteinurro nel lato opposto della catena; i due ultimi, in un con Padula e Polla, furono rovinati intieramente.
La catena apenninica che svolgesi da nord a sud da A vigliano a Lagonegro è composta di calcare compatto, d'epoca secondaria, coperto nei suoi declivi! da letti di marna terziaria, arene e conglomerati, i quali formano molti dei pittoreschi picchi isolati sui quali sorgono appollaiati i paesi per essere al sicuro dagli effetti della malaria e delle guerre. Intieri villaggi, come Pertosa, l'adula, Montemurro e Saponara, situati sui suddetti terreni furono rovesciati come un mazzo di carte sur una tavola e le rovine precipitate nei borri sottostanti. Il numero delle persone rimaste uccise in quest'orribile catastrofe si fa ascendere a 10,000, ma è probabile sia ancor maggiore e incalcolabili furono i danni materiali.
Fiumi. — Dei fiumi principali della provincia di Salerno, il Sele e i suoi affluenti principali, il Tanagro e il Calore Lucano, già abbiam tocco più sopra nella descrizione generale della Lucania; aggiungeremo qui soltanto brevi notizie sopra alcuni di questi fiumi nell'antichità.
Il Sele infatti era ben noto agli antichi sotto il nome di Silarus sulla cui sponda sinistra levasi il gruppo montagnoso di monte Alburno mentovato da Virgilio in connessione con questo fiume. I Luci Silari del medesimo autore sono evidentemente gli stessi boschi estesi che vestono tuttora la valle del Sele dalla sua confluenza col Tanagro a parecchi chilometri dal mare. Ai tempi di Strabene e di Plinio il Silaro era il contine riconosciuto fra la Campania (compreso sotto questo nome il paese dei Picentini) e la Lucania; ma ciò si applica soltanto al suo corso presso la sua foce, dacché Eburi (Eboli), quantunque situato a nord di esso, è compresa da Plinio (in, 5, §§9, 10, 11) fra le città della Lucania. Una specialità delle acque del Silaro, mentovata da parecchi antichi scrittori, era quella che le sue acque avevano la proprietà di pietrificare bastoni, foglie e altri oggetti immersi in esse.
11 Tanagro, come abbiamo detto, dopo attraversato il suddescritto Vallo di Diano entra sotterra e riapparisce in una caverna, nel luogo detto La Pertosa. Questa particolarità è ricordata da Plinio il quale lo chiama fluvius in atinate campo (da Atena, Comune vicino a Polla) senza citare il suo nome (I'un., il, 103, s. 100): ma esso ci è noto da Virgilio il quale ne fa menzione unitamente al monte Alburno che ergesi immediatamente a ovest e l'epiteto siccità ch'ei gli applicò (sicci ripa Tanagri) si riferisce non ha dubbio alla suddetta particolarità. Non v'ha dubbio altresì che \w\Y Itinerario