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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   2'JO
   l'arte Quarta — Italia Meridionale
   Come colonia greca certo è che Velia non raggiùnse mai l'opulenza e lo splendore delle colonie della Magna (Irena, La sua celebrità nell'antichità derivò dalla famosa filosofica Scuoia Elcaticu della quale ci rimane a toccare qui due parole.
   Scuola Ei,fatica.
   Poco meri famosa della Scuola Pitagorica fu la Scuola filosofica Eleatica fondata da Senofane di Colofone, ma promossa principalmente da Parmenide e da Zenone,, anibidne nativi di Idea o Velia. Essa fiorì in Elea dal 450 sin circa il 540 av. C.
   Il suo grande significato per l'istoria della filosofìa consiste essenzialmente in ciò ch'essa, in contrapposto alle idee fisiche in cui crasi sin allora speculato, o filosofato che dir si voglia, s'innalzò nella sfera delle idee astratte e delle dimostrazioni logiche. L intermezzo a ciò fu il Monoteismo, già insegnalo da Pitagora e da Senofane, fondatore come abbiamo detto della Scuola Eleatica, in contrapposto particolarmente alle credenze popolari politeistiche.
   Codesta dottrina dell'unità ed unicità del mondo, Parmenide, il più illustre degli Eleati, cercò dimostrare metafisicamente coli idea dell'Essere, la quale esclude, non solamente ogni moltiplicità e varietà, ma ogni mutamento e movimento.
   Quest'Uno, quest'Essere immutabile fu considerato ila Parmenide, da una parte, qnal corporeità assoluta (il Pieno, tò :;),=ov) e dall'altra qnal pensiero assoluto concentrato in se stesso e in conseguenza di ciò lo dichiarò determinato pienamente in sè e confinalo.
   Per porgere un'idea meno astrusa della filosofia della Scuola Eleatica addurremo qui quel che ne scrisse l'amico nostro Raffaele Andreoli, nelle sue (Jose di Napoli (Roma 1875).
   « Ve cui sembra che nelle dottrine di questa scuola predomini il carattere panteistico ; alcuni vi scorgono campeggiar l'idealismo; altri la fanno fondatrice principalmente della dialettica. Fu bene osservato che se gli antichi filosofi potessero, risuscitati per poco, udire la esposizione che si fa delle loro dottrine, il più delle volte non le, riconoscerebbero punto. Al proposito nostro, cli'è di solo indicare (pianta parte (li quelle idee clic tuttora si disputano I impero delle umane menti sia nata tra noi, dee bastare di accennare che la dottrina di Senofane pare si riducesse a considerare l'universo come un tutto eterno, vivificato da un'anima. Parmenide, convenendo nel panteismo del suo maestro Senofane, si crede lo modificasse in senso idealista, considerando le forme corporee come manifestazioni, non come parti della universa unità. Ma egli si applicò principalmente a sostenere il conoscimento essere identico all'obbietto conosciuto : identità forse puramente ideale, cioè non riferibile all'obbietto se non in quanto l'idea o forma intelligibile di questo si supponga trovarsi già nell'intelletto ; ma clic pur conteneva i germi del futuro scetticismo. I quali furono poi ampiamente sviluppati da Zenone, fondatore dell'arte dialettica e vero padre di tutti i greci solisti. Affermando Parmenide il testimonio de' sensi non aver valore se non in quanto regge all'esame della ragione, aveva preparato quel preservativo contro il sensualismo, ili cui tanto si giovarono i filosofi posteriori, sopra tutti Platone ed Aristotile: ma Zenone, a l'orza di esagerar gli uffici del ragionamento c di detrarre al valore de' sensi, trascorse fino a considerar l'esperienza come contraria alla ragiona. Per lui lo spazio, il ruoto, la stessa materia non eran più che illusioni della mente: eppure non era illusione la libertà della patria, s'egli non dubitò ili dar per essa la vita ».
   I frammenti della scuola o filosofia Eleatica f irono raccolti da Kurst.
   Della filosofia Eleatica trattarono ampiamente i seguenti : Rrandis, Commcntutiones Eìénlicae (Altona 1X13); Rosenberg, I)e Elettitene plùlosophiue primordiis (Berlino 1820); Iìergk, Cam,» menlalio de Aristotelis libello de Xenophanc, /emme et Gorghi (Msrl)UEgjj 1843), eludiseli, Die Eleaten unii die Inder (Pos. 1844).
   111. — Pixo o Busento (ora Policastro).
   Altra antica città sulla costa occidentali della 1 ueania nel golfo ora noto col nome di Golfo dt PoHcastro, il quale parsi chiamasse anticamente Golfo di ìjio. Le forme greca (Iffi,wS(), e romana (liuxenlum) hanno evidentemente la medesima relazione di Acragas con Agrigento, ili Sellilo ron Seliniinte in Sicilia, ecc.