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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
La Lucania
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concittadini un codice di leggi a cui i magistrati giuravano ogni anno di ubbidire. Ma la storia oscura rispetto alla morte di Zenone, discepolo di Parmenide, che fu posto a morte da un tiranno di nome Nearco o Diomedonte, parrebbe dimostrare clic essa non andava in in une dalle tirannidi comuni alla più parte delle città greche.
Stratone dice altresì che gli Fiati vinsero spesso i Posidonii, ma del tempo e delle circostanze noi siamo affatto al buio; ed aggiunge che tennero anche il fermo contro i Lucani Se ciò è esatto Velia sarebbe stata una delle poche città greche in Italia che preservarono la loro esisteu/.a nazionale contro le irruzioni di quei barbari, ma il loro nome non si rinviene nelle scarse notizie storiche che possediamo delle guerre fra i Lucani e le città della Magna Crocia.
Se non clic l'asserzione di Strahone è confermata in certo ijnal modo dal fatto che Velia fu ammessa al fermo in un periodo primitivo (quantunque non sia noto in quale occasione) all'alleanza di Roma con la quale pare avesse relazioni molto niui
Cicerone parla ili Velia quale un esempio ben nolo ili una foedevala rivilas e noi la troviamo mentovata nella Seconda Guerra Punica come una di quelle ch'erano obbligate pur trattato a ilare il loro eniilrilmto dì navi alla squadra romana. Essa ricevè ila ultimo la franchigia romana probabil melile in virtù della Lex Julia nel DO av. C.
Sotto il governo ili lioma, Velia continuò ad essere una città discretamente tlorida e par fosse nota sin da un periodo primitivo pel suo clima mite e salubre. Per tal modo noi leggiamo che Paolo Emilio vi fu inviato dai medici per beneficio della sua salute, e troviamo Orazio clic fa indagini intorno ad essa qual surrogato di liaja. Treliazio, l'amico di Cicerone, vi aveva una villa e lo stesso grande oratore vi si trattenne più volte ne' suoi viaggi lungo le coste d'Italia.
Par fosse sempre in quel periodo un luogo ili qualche commercio, e leggiamo in Strahone clic la povertà del suolo costrinse gli abitanti a volgere la loro attenzione alla navigazione e alla pesca. E probabile che la medesima causa cooperasse anticamente con la disposizione nazionale dei primitivi coloni Focosi per dirigere la loro attenzione specialmente al commercio marittimo.
Nulla sappiami di più intorno a Velia sotto l'Impero romano. Il suo nome rinviensi 111 Plinio e in Tolomeo, ma non negli Itinerarii, il che può però provenire probabilmente dalla sua situazione isolala. E registrala nel Liber Colnnianim (p. 209) fra le Praeferttirae della Lucania e la sua esistenza combinata qual Atta niniinipalc è, attestala dalle iscrizioni.
Nei primi tempi del Cristianesimo divenne sede episcopale e conservò questa dignità sino al tempo di Gregorio Magno nel 501) di C. È probabile clic la decadenza finale ili Velia, come quella dì Pesto, fosse cagionata dalle devastazioni dei Saraceni nei secoli Vili e IX. Il vescovado fu unito a quello di Capaccio ch'era succeduto a quello ili Pesto. Durante il medioevo fu costruita sul luogo una fortezza detta Castellammare della Uvacea che serve sempre a determinare il luogo della città antica.
Le rovine ili Velia sono situate sopra una bassa catena ili colline a circa 2 chilometri dalla foce del fiume Alento (l'antico lltdes) e 1 chilometro e mezzo circa dalla costa che forma colà una baia poco fonila ma spaziosa fra il promontorio del monte della Stella e la punta rocciosa di Porticcllo presso Ascea.
Il castello e villaggio medievico ili Castellammare della Bracca occupa la vetta della collina più prossima al mare e a 00 metri su di esso. Il circuito delle auliche mura si può rintracciare ad intervalli intorno alla collina. Esso è di circa 3 chilometri ed è probabile fosse quella la città antica od acropoli e clic nei giorni della sua prosperità essa fosse circondata da ragguardevoli sobborghi che esteiidevansi in direzione del suo porto. Il quale doveva essere un bacino artificiale come quello di Metaponto, e la sua posizione corrisponde, per quanto può congetturarsi, a quella dello stagno die esiste sempre fra le rovine dell antica, città e la foce dell'Aleuto. Questo stesso fiume baslava però a porgere un ricovero e un ancoraggio alle navi nei tempi antichi e vi approdano ancora i piccoli legni del paese.
Altre rovine non esistono sul luogo dell'antica Velia, trattone alcune masse di edilizi che dal loro stile reticolato ohiariscon-i manifestamente di epoca romana: sono anche visibili porzioni di acqiiidotu, serbatoi d'acqua, ecc.