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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   2'JO l'arte Quarta — Italia Meridionale
   Fig. 70. — l'esto : Avanzi della Basilica (da fotografia Unum).
   Ei parrebbe da Livio, quantunque il passo non sia ben cliiaro, che Pusidouia fosse liberata da Alessandro re dell'Epiro nel 330 av. G. ; ina se eosi fu essa ricadde di bel nuovo nelle inaili dei barbali.
   Posidonia passò, col rimanente della Lucania, in potere dei Romani, In quale anno non e noto; ma nel 273 av. C., immediatamente dopo la partenza di Pirro dall'Italia, i Romani vi stabilirono una colonia por assicurare il territorio conquistato 111 quelle parti. In quel periodo probabilmente il nome di Posidonia fu cambiato o corrotto in ([nello di Paeslum, quantunque il cambiamento potesse già essere avvenuto quando cadde ni potere dei Lucani. Ma dal tempo clie divenne colonia romana il nome ili Pesta par prevalesse esclusivamente ed anello le sue monete hanno la leggenda Pesto e Pestano comecché in carattere greco.
   Poco sappiamo di Pesto come colonia romana: fu una delle cosidette Colmine Latinae e si segnalò per la sua fedeltà incrollabile durante la seconda Guerra Punica. Per tal modo i Pestarli inviarono patere d'oro in dono al Senato Romano prima appunto della battaglia di Canne. Nel 210 av. C. essi somministrarono navi alla squadra con cui I). Quinzio mosse all'assedio di Taranto; e l'anno seguente furono fra le diciotto colonie che dieliiararonsi pronte sempre a somministrar reclute e provvisioni agli eserciti romani nonostante le lunghe ed incessanti pressioni guerresche. Pesto era sempre perciò in quel periodo una città florida e ragguardevole, ina poco più sappiamo di essa durante la Repubblica romana. E mentovata incidentalmente da Cicerone in una delle sue lettere ed è ricordata da tutti i geografi quale una città municipale sempre esistente.
   Osserva però Strabene ch'essa era divenuta insalubre per lo stagnare di uii fiumicello (il Salso) sotto le sue mura, epperciò essa probabilmente era già in decadenza. In un periodo assai posteriore essa era però sempre una delle otto prefetture della Lucania e le iscrizioni attestano la sua esistenza continuala sotto 1 Impero romano.
   Molli Pestani si resero illustri, uno fra gli altri che, postosi a capo di ima colonia di Eocesi, fondò la città di Velia poco lungi da Pesto ; un Parmenide vincitore in Grecia allo Studio; un Testure ed altri membri rinomati della Scuola Pitagorica.
   Gli annali ecclesiastici fanno menzione sin dal quinto secolo dell'era nostra dei vescovi di Pesto ed uno di essi, certo Fiorenzo, intervenne al Concilio tenuto nel 499 da papa Simmaco in Roma. Nel secolo X (930) i Saraceni invasero quelle floride regioni, vi si fortificarono e resisterono lungo tempo a tutti gli sforzi dei Greci e dei duchi di fìenevento per isloggiarneh Ciò avvenne nel periodo in cui devastarono Benevento, l'ari, Matera e altre città e sembra che Pesto andasse in rovina