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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
La Lucania
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flg. 67. — Pesto : Tempio di Nettuno.
e col moiilc Alburno a nord-est. Passato il Selc scorgonsi sui colli a est Capaccio Vecchio e, più in ilio, Capaccio Nuovo c poco appresso i tempii c le rovine di Pesto. Il Salso, elio scorreva anticamente presso le sue mura, è ora ostrutto dalla sabbia e dai sedimenti calcarei ed inonda la pianura popolala di buffali, ma bonificata in parte, come abbiamo detto, e in cui si coltivano specialmente cocomeri e poponi di squisito sapore e di meritata fama.
La stazione ferroviaria sta nelle adiacenze della città, le cui mura antiche digrossi massi di travertino sono sempre ritte in lutto il loro circuito. Formano esse un pentagono irregolare che misura m. 1510 e sono alte ni certi punti in. 15. Vi si veggono avanzi di otto torri e vi si rintracciano Satiro porte di cui una, la cosidetta Porta della Sirena, 6 ijnasi intatta ed intiero ne è l'arco allo quasi ni. 15. Nella centina, o chiave dell'arco, sono le vestigia di due bassorilievi rappresentanti una Sirena (donde il nome della Porta) e un Delfino; lo stile della scultura in questi bassorilievi, ipiaritunipie guasti, ha suscitato molte congetture intorno alla loro origine.
Fuori di questa porta della Sirena veggonsi alcuni residui dell acquidoso proveniente dalle vicine montagne con alcuni frani menti del lastricato delle strade. Dalla stinttura delle mura e segnatamente della porla suddetta 6 evidente che esse sono assai più recenti dei tempii, di cui in appresso.
Andando a Pesto da Salerno si pon piede nell'area dentro le sue mura per la porta nord, fuori della quale era una Necropoli in cui furono scoperte parecchie tombe contenenti armature e vasi greci, e In uno di questi ipogei sepolcrali sterrati a Pesto nel 1805 — scrive Pietro Sabatico nelle Arti del disegna in Italia, voi I — apparvero pitture murali bastantemente ben consonate. Ouesti dipinti, che ora veggonsi nel Museo Nazionale di Napoli, rappresentano Guerrieri a earalìn che paiono reduci da una pugna. 11 disegno sì degli uomini che dei cavalli è di una correzione non facile a trovarsi in altri dipinti superstiti ; si direbbero dell'istessa scuola da cui uscirono i bassorilievi del fregio interno del Partenone. Non v ha poi una linea d'architettura, non uu Indìzio delle fantastiche ornature pompeiane; tutto spira semplicità, agilità, intelligenza del vero. Il costume dei guerrieri quello proprio alle terre lucane; i cavalli hanno le snelle forme, i vivaci moti dei vigorosi che puf oggi escono dalle buone razze napoletane V'ò nulla di tutto questo nelle pitture pompeiane ed ercolanesi? Non ini pare: il che mi persuade a ritenere tali dipinti ano spedine dell'arte greca nella bassa Italia innanzi la conquista romana ».
Dalle suddette quattro porte pubbliche di Pesto, situate ai punti cardinali, svolgevansi due strade che ìntersecavansi nel centro della città e la dividevano in altrettante parti principali h'Amru, o