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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   2'JO
   l'arte Quarta — Italia Meridionale
   Olire capo Paliuuro è il promontorio di Pixo (ora Capo deijli Infresahi) clic limita il golfo di l'idicastro a ovest con le pallidi omonime, bonificale col lumie colmatore lìussenlo.
   Visti ni complesso e più in grande questi tre promontori! si possono considerare solo come punti salienti della gran massa sporgente che separa il golfo di Pesto da quello di Policastro, il quale par fosse noto anticamente sotto il nome di Lao.
   I)ii inipetto al suddetto promontorio Posidio o Posidonio liavvi l'isolelta detta dai Greci Leucosia (da cui d promontorio prese il nome di punta Licosa) e un po' più oltre a siiti della costa di Velia, verso la foce dell'Alento, erano due isolette (ora meri scogli) dette dai Greci lìnolridt.
   Città. — Le città della antica Lucania si possono distribuire convenientemente in due classi : la prima comprendente quelle lungo le coste, tulle quasi senza eccezione d'origine greca ; l'altra comprendente le città dell interno, le quali erano la più parte o stabilimenti lucani natii o colonie romane di data posteriore.
   Sulla costa ovest, procedendo lungo la spiaggia del Tirreno da nord a sud, sorgevano : l'osidonia, detta poi Pesto, non molto discosta dalla foce del Sele ed Elea o Velia alle foci dell'Alento (di queste l'aie antiche città famose tratteremo distesamente qui sotto) ; Pixo, detta Ihisentum dai Romani ed ora Policaslro; Seidiv che credesi occupasse il luogo di Sapri, celebre per la spedizione infelice di Pisacane e Nicolera ; Slauila ora Maratea e Lao alla foce e sulla sponda destra del fiume omonimo.
   Sulla costa est confinante col golfo ili Taranto ed incominciando dal Crati stava Thnrii o Turio, clic surrogò l'antica Sii/uri, ma senza occupare precisamente il medesimo luogo; Siris, surrogala anch'essa dal più recente stabilimento di Eraclea un po' più a nord, e lilialmente Metaponto sulla sponda meridionale del Biadano. E anche di queste celeberrime città diremo a suo luogo.
   Le città principali nell'interno della Lucania erano: Potentia, ora Potenza, capoluogo della provincia omonima, già Basilicata; Atina, ora Atena, nell'alta valle del Tanagro; Yolceium o Volceu-Itum, ora Buccino nel circondario di Campagna, provincia di Salerno; Numklm, d'incerta situazione, ma probabilmente poco discosto; Ebun, ora Eboli, nel circondario di Campagna, provincia di Salerno; lìantìn, Banz-i, ad alcuni chilometri da Venosa sulla frontiera dell'Apulia; Grumenlnm, ora Saponara di Grumcnto, in provincia e circondario di Potenza, una delle città più cospicue della Lucania; Xentlum, probabilmente a La Rotonda; Muvanum, detto sempre Morano, quasi alla frontiera del l'ruzio; Consilhwm o CoslUnum si può probabilmente collocare a Padella nell'alta valle del Tanagro nel circondario di Sala Consilina, provìncia di Salerno, e Tegiiimiin a Diano nei medesimi dintorni, mentre Polla nella stessa valle occupa il silo del Fòrum Paptiii; Sonlia, registrata soltanto da Plinio, è probabilmente l'odierna Sanza, in provincia ili Salerno, circondario di Sala Consilina.
   La strada principale a traverso la Lucania era la Via Popdin (considerata negli tìinemrii quale diramazione della via Appia), la quale, nel suo corso da Capua a Peggio, attraversava l'iutiera provincia da nord a sud.
   1. — Pesto (Vaestim), già Posidonia.
   Da Salerno si va in poco d'ora a Pesto per visitare le sue celebri rovine, Vi si va in vettura in 4 ore c per ferrovia in 1 '/i passando per Battipaglia, villaggio sul furine Tusciano, ove la strada a Pesto diverge a desira. La strada attraversa la pianura paludosa (messa da una ventina d anni scria-niente a cultura si die la malaria nell'estate va del continuo diminuendo) fra il Tusciano e il Sele, accavalcialo da un bel ponte moderno e celebre nell'antichità per le sue incrostazioni calcaree, come rilevasi dai due versi seguenti di Silio Italico :
   Nunc Sitarus fjiios nulli! at/uix, quo 'lardile Iradunt Dttrilietii lapidimi mernis inotescere niniis.
   Nella pianura fra il Scie e Pesto l'esercito rivoluzionario di Spartaco fu sconfitto da Crasso, e nel secolo X\ fu combattuta presso le sue sponde una battaglia fra i Baroni libelli e le truppe di Ferdinando I che rimasero sconfitte. Or fa una trentina d'anni questa regione era infestata dal famigerata brigante Manzi e dal Tranchella.
   A nord della congiunzione del Calore col Scic c in mezzo ai due Band stendesi la regia Tenuta ili caccia di Persane con villa (ora del Ministero della Guerra che vi tiene l'allevamento dei cavalli)