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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   La Lucania
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   Dopo questa vittoria i Lucani par si addentrassero, con poca opposizione, nella penisola italica. Le guerre di Dionisio il Vecchio in quella regione dovettero favorire indirettamente il loro progredire, indebolendo le città greche, e, quantunque ei non appoggiasse apertamente i Lucani, è evidente che non vedeva di mal occhio i loro trionfi.
   Il loro inoltrarsi incessante verso mezzodì non poteva però non dar ombra ai despoti siracusani che avevano posto stabile piede nella penisola italica ; noi troviamo quindi Dionisio il Giovane alle prese coi Lucani, ma, a quel che pare, con poco lieto successo, e, dopo un vano tentativo per escluderli dalla penisola estrema del Brodo, fortificando l'istmo fra i golii d'ippona e di Squillace, fu costretto a concludere nel 338 av. C. un trattato di pace con essi.
   Ciò avvenne intorno al periodo durante il quale i Lucani avevano raggiunto il colmo della loro potenza ed esteso il loro dominio ai limiti che troviamo loro assegnati da Scillace (pp. 3, 4). Eglino non avevano però sottomesso le città greche lungo le coste, alcune delle quali caddero, in fin periodo posteriore, sotto il giogo dei Bruzii ; mentre altre conservarono la loro indipendenza, quantunque la più parte in misere condizioni, sino al periodo della dominazione romana.
   Poco dopo i Lucani perderono la penisola Brnzia, il loro acquisto più recente, per la ribellione dei Bruzii, i quali, da una semplice accozzaglia di eslegi e banditi, erano divenuti a grado a grado, come vedremo a suo luogo, una formidabile nazione.
   Lo stabilimento di questa potenza nell'estremo mezzogiorno della penisola italica confinò i Lucani entro i limiti comunemente assegnati da allora in poi al loro territorio; dopo una breve lotta par si acquetassero all'indipendenza dei Bruzii e facessero tosto causa comune con essi contro i Greci. Le loro armi eran ora dirette principalmente contro i Tarmi ti ni sulla loro frontiera orientale.
   Codesto popolo che aveva, a quel che pare, preso poca parte nelle prime lotte dei Greci coi Lucani, si vide ora costretto a provvedere alla propria difesa ed invocò successivamente l'aiuto di Archidamo re di Sparta e di Alessandro re dell'Epiro. Il primo di questi monarchi fu ucciso in una battaglia contro i Lucani nel 338 av. C. e il suo intiero esercito tagliato a pezzi ; ma Alessandro si mostrò un avversario più formidabile : egli sconfisse i Lucani (quantunque appoggiati dai Sanniti) in una grande battaglia presso Pesto, del pari die in parecchi altri scontri minori; s'impadronì di parecchie delle loro città e portò le sue armi nel cuore del Bruzio, ove cadde da ultimo iit battaglia presso Pan-dosia nel 3:20 av. C. Ei parrebbe che la potenza dei Lucani fosse molto scossa in quel periodo ; e nel 303 av. C in cui il troviamo in guerra coi Tarentini, il semplice ai rivo di Gleonimo da Sparta li atterri, dicesi, si fattamente che affretlaronsi a conchiudere un trattato.
   Frattanto t Lucani avevano appiccato relazioni con una potenza più formidabile. Già nel 320 av. C., immediatamente dopo la morte di Alessandro re dell'Epiro, i Lucani avevano stretto volontariamente un trattato di pace e di alleanza con Roma, la quale stava appunto per entrare nella seconda Guerra Sanni lira. Non sono spiegate le cause che addussero questo cambiamento di politica ; prima appunto noi li troviamo alleati ai Sanniti e poco appresso eglino tornarono di nuovo ai loro antichi alleali. Ma quantunque fossero tratti per tal modo in uno stato di ostilità diretta con l'ionia, non fu che sino al 317 av. C. che il corso degli eventi permise ai Romani di punire la loro defezione.
   In quell'anno i consoli posero piede per la prima volta nella Lucania e presero d'assalto la città di Nerulum. I Lucani furono evidentemente compresi nella pace che pose line, nel 30 i av. G., alla seconda Guerra Sanuitica e da allora ni poi continuarono ad esser fedeli all'alleanza romana per guisa che fu l'assalto dei Sanniti contro di essi che accese, nel 208 av. C., la terza Guerra Sannitica. Durante codesta lotta ì Lucani par fossero fedeli a Roma, ed al termine di essa furono ammessi probabilmente ad un'alleanza a condizioni favorevoli Ma avendo nel 28f> av. G. rivolto le loro armi contro Tinnii, t Romani sposarono la causa della cittì assediata e dichiararono guerra ai Lucani; quattr anni dopo (282 av. G.) le forze alleate dei Lucani e ilei Sanniti, che avevano posto di nuovo l'assedio a Thurii, furono sconfitti in una grande battaglia da C. lùibricio.
   All'arrivo di Pirro in Italia nel 281 av. C. ì Lucani furono dei primi a dichiararsi in favore di quel monarca, quantunque non gli inviassero il loro contingente se non dopo la sua vittoria ad Eraclea. Gli ausiliarii Lucani son ricordati particolarmente al servizio di questo principe alla battaglia d'Ascoli : ma quando Pirro sgombrò l'Italia lasciò i suoi alleati esposti alla vendetta dei Romani,