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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Sora
   2C.7
   Cenni storici. — Aquinum, Aquinas, -alìs, una della città più importanti dei Volsci, era situata sulla via Latina tra Fahrateria e Casinum, a circa chilom. fi % dalla sponda sinistra del Liri in un con le altre città volsche, ed era compresa nel Lazio nel senso più ampio del termine : essa è perciò rammentata da Tolomeo quale città latina, ed è compresa da Plinio nella Prima Regione d'Italia, secondo la divisione di Augusto.
   Il suo nome non è mentovato nell'istoria durante le guerre dei Romani coi Volsci nècon quelle coi Sanniti; rinviensi la prima volta durante la Seconda Guerra Punica 111 occasione della marcia di Annibale contro Roma per la via Latina. Tutti gli scrittori vanno d'accordo nel descrivere Aquinum quale città popolosa e fiorente durante l'ultimo periodo della Repubblica romana. Cicerone, che vi aveva una villa, allude reiteratamente a questa città, che qualifica frequenti municipium, e Silio Italico a sua volta ingens Aquinum. Strattone altresì la dice, una grande città.
   Dal Liber Coloniarum rilevasi, che essa ricevette una colonia romana sotto il secondo Triumvirato, e Plinio e Tacito ne fanno ambedue menzione quale luogo di grado coloniale sotto l'Impero. Numerose iscrizioni poi attestano che essa continuò ad essere una florida città durante quel periodo.
   Nei bassi tempi fu rovinata dai Longobardi, e in seguito spopolata dalla peste. Circa la metà del secolo XV l'ebbe in feudo Gaspare Berardo e quindi gli Avalos e i Buoneompagni, principi di Piombino, i quali la vendettero a Ferdinando di Napoli.
   Uomini illustri, — Molti ne vanta Aquino, a far capo da G. Giovenale, illustre satinsta del primo secolo d. C., il quale così ne scrisse (Sat., hi, 318):
   Ergo v(ile nostri tneinor; et quoties le Roma tuo rcfìci properantem reddet Aquino. Me quoque ad Ilelriniam Cererem vestramque Dtanam Convelle a Cumis.
   Vi nacque anche PI. Pescennio Negro, governatore della Siria al tempo di Commodo, dopo la morte di Pertinace, nel 303, acclamato imperatore in Oriente ed ucciso da Settimio Severo. — Tommaso, avo di San Tommaso, nominato generale dall'imperatore Federico II, insignito della contea di Aquino ed eletto gran giustiziere della Terra di Lavoro. Quivi nacque pure Rinaldo d'Aquino, buon poeta, che nel secolo XII, quando cominciò a conformarsi l'idioma volgare, e quando la sicula musa faceva già udire i nuovi concenti, e in quell'idioma poetavano ancora Federico e i figli Enzo, Enrico e Manfredi, Rinaldo cantava anch'egii d'amore, e le sue poesie sono riputato superiori a quelle dei suoi predecessori e contemporanei. Dante ne fa menzione con lode nel suo trattato del Volgare Eloquio.
   Coli, elett. Pontecorvo — Dioc. Sora — P2, T. e Str. ferr.
   Castrocielo (2487 ab.). — Già Palazzolo, denominato dopo la proclamazione del nuovo Regno d'Italia Caslrocielo per distinguerlo da tanti altri Palazzolo, sorge a 220 metri di altezza, sopra un colle ameno, a 4 chilometri da Roccasecca, in territorio montuoso, vignato, ulivato e con pascoli. Fu un feudo dei Ruffo, principi di Scilla.
   Uomini illustri. — Giovanni da Castrocielo, cardinale sotto Celestino V: si vuole che avesse avuto parte alla rinunzia di questi al pontificato; Filippo da Castrocielo, medico, che insegnò nell'Università di Napoli
   Coli, elett. Pontecorvo — Dioc. Sora — P'2 e T. locali, Str. ferr. ad Aquino.
   Colle San Magno (1815 ab.)» — All'altezza di 501 metri e a 5 chilometri da Roccasecca, in amena situazione in montagna. Cereali, pascoli con pastorizia molto estesa, corteccia d'elee e carbone. Miniera di asfalto a 900 metri sul mare.
   Coli, elett. Pontecorvo — Dioc. Sora — P2, T. e Str. ferr. a Pioccasecca.