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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
2'JO
l'arte Quarta — Italia Meridionale
mercato importante a cui traggono da tutte le parti i contadini, molti dei quali vestiti da ciociari con sandali di cuoio di bue, mentre le donne indossano vesti pittoresche e sfar/ose in sommo grado con collane di corallo. Durante i lavori campestri il mercato non è però tanto all'oliato.
Acque minerali. — Secondo J)e Luca e Mastriaiii, a ovest di Gassino, sgorgano cinque sorgenti di acque minerali, tutte molto gassose, una delle quali in una piccola grotta con rumore di ebollizione, prodotto dallo sviluppo del gas. Secondo Raffele Cappa presso Cassino non rampolla che una piccola sorgente carica di gas acido solfidrico che adoperasi nelle croniche eruzioni cutanee. E il dottor Caporale aggiunge, che quest'acqua chiamasi Solfatara, che dista 3 miglia dall'abitato e che vi accorrono annualmente duecentotrenta infermi, dei quali centocinquanta l'usano in bevanda e ottanta per bagno.
Cenni storici. — Casinum era una ragguardevole città del Lazio, nel senso più estero del termine, l'ultima verso la frontiera della Campania. Dalla sua situazione doveva essere compresa nel territorio dei Volgisi, ed apparteneva probabilmente in origine a codesto popolo; ma fu occupata in seguito dai Sanniti, ai quali fu tolta dai Romani, Nel 3152 av. C. vi fu inviata una colonia romana nell'istesso tempo che ad lnte-ramna, ambedue per assicurare evidentemente la ricca valle del Liri. Non trovandosi il suo nome nella lista delle trenta colonie latine data da Livio nel 20'.) av. I'., è probabile che essa fosse una Colonia ciciitm; ma non se ne trova pili notizia come tale.
11 suo nome è ricordato reiteratamente durante la seconda Guerra Punica, e in una occasione Annibale si pose a campo nel suo territorio, clic devastò per due giorni, ma senza tentare di prendere la città. Dopo ili ciò nulla più si legge di Cusinum come fortezza; ma essa divenne una florida ed opulenta, città municipale, così sotto la Repubblica come sotto l'Impero. 11 suo territorio, come quello della non lontana Venafro, era atto particolarmente alla coltivazione dell'ulivo, e l'ampia pianura dalla città alle sponde del Liri era fertilissima per ogni riguardo. Quei terreni ubertosi furono fra quelli che la legge agraria di Rullo propose di spartire fra i cittadini romani, e lo furono infatti un po' più tardi, quando una colonia militare vi fu stabilita sotto il Secondo Triumvirato. Casinum non è qualificata come colonia da Plinio, quantunque porti questo titolo in varie iscrizioni; ma qual che si fosse il suo grado, è evidente sì dalle iscrizioni e sì dai suddescritti avanzi esistenti, ch'essa dovè continuare ad essere una florida e ragguardevole città sotto l'I inpero romano.
Al principio del medioevo ebbe il nome di Castello e città di San Pietro, e poi quello di San Pietro a Monastero. Verso l'SOG i suoi abitanti incominciarono a trasmigrare a San Germano, la cui fondazione era stata incominciata poco prima dall'abate lìertario di Montecassino (850), e chianiavasi allora Eulogomenopoli (città di San Benedetto). Tal fu il principio dell'odierna Cassino, ili difesa della (piale l'abate Ali-gerno (9ÌG-US7) fece costruire una rocca, a cui furono poi aggiunte altre opere difensivo soprastanti alla città.
Verso il 1138 Innocenzo II si recò a Cassino per trattare la pace con Ruggero ex-re di Puglia e di Sicilia; ma, uscite a vuoto le trattative, il papa fece assalire e distruggere la rocca, e Ruggero, dal cauto suo, fece assediare Cassino. 11 papa volle fare una sortita, c fu colto in un'imboscata dal primogenito di Ruggero. Alcuni principi romani si posero in salvo fuggendo, altri rimasero prigionieri o furono uccisi. Fra i prigionieri fuvvi, insieme ad alcuni cardinali, lo stesso papa, il quale riebbe, con la pace, la libertà, confermando a Ruggero il titolo di re, e riconoscendo il di lui figlio, Ruggero anch'esso, qual duca di Puglia e principe di Oapua.
Al principi! del secolo XIII Cassino fu saccheggiata da Marcovaldo pretendente alla tutela di re Federico; e in seguito cadile in potere (li Giovanni, re di Gerusalemme, che guerreggiava nel reame di Napoli con le truppe del papa; ma 1 imperatore