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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
Mandamenti e Comuni del Circondario di Sora
2C.7
Si ascende a Civita Vecchia per un'erta via a zig-zag fino alla deserta cima irrigidita dall'albarese, adorna ili ulivi, i quali con una bella e verde chioma discendono dall'alto fino alla città. Lassù le mura formano un quadrato dove si vede ancora una porta ciclopica, unica nel suo genere, perchè mentre le altre porte finiscono con un angolo acuto od ottuso, come in Alatri, in Segni, in Norba, questa di Arpino termina quasi in una linea gotica. È alta ni. 4 Va e larga 6 nella base (fìg. 57). Ivi dappresso si vedono gli avanzi di un'antica chiesa nel medesimo stile' poligonale delle antiche mura. Vicino alle mura dell'Acropoli, ravvolta nell'edera, si vede ritta ancora un'antica torre quadrata medioevalo in cui si crede che risiedesse por qualche tempo il re Ladislao (fìg. 58). Nel basso della città un bell'arco romano serve come una delle porte della città stessa. Quivi dappresso si veggono alcuni avanzi massicci di un monumento apparentemente sepolcrale, che l'antiquario locale Clavelli sostiene essere nientemeno che la tomba di Saturno fondatore di Arpino! E quale città del Lazio non fu fondata da Saturno?
L'industria in Arpino è rappresentata da una scuola professionale di tessitoria e tintoria, da fabbriche d'acque gassose, di Fig> 57. _ Arpiw. poria dell'Acropoli pelagica
laterizi, molte tessitorie ili lana (da fotografia),
e tintorie, tipografie, ecc.
Cenni storici. — Arpinas. Arpi notes fu un'antichissima e celebre città dei Volsci, situata sopra un alto colle a sinistra della valle del Lift, l suddescritti avanzi ciclopici delle sue mura porgono testimonianza che in un periodo remotissimo essa fu città importante e cospicua. Giovenale ilice espressamente ch'essa sorgeva nel territorio dei Volsci, ma non se ne trova fatta menzione, come nemico delle altre città volsche, durante le guerre dei Romani contro questo popolo alpestre, al quale i Sanniti l'avean tolta prima che il suo nome comparisse nell'istoria.
Nel 308 av. C. fu conquistata dai Romani, ma dall'espressione di Livio, recepta ah Samnilibns, pare che la fosse stata già previamente, al pari di Sora, nelle loro mani. Pochi anni appresso, nel SOi av. C., ottenne la franchigia romana, ma senza il diritto di suffragio, il quale non fu concesso ai suoi abitanti che nel 188 av. C. quando furono compresi nella tribù Cornelia.
Durante il periodo posteriore della Repubblica, Arpino fu una florida città municipale; ina la sua celebrità principale provenne dall'essere stata la culla di due fra gli uomini più illustri dell'istoria romana: Cajo Mario e Marco Tullio Cicerone. Il primo, detto aralor Arpinatts da Plinio, e rusticanus vir da Cicerone, vuoisi non