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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   2'JO
   l'arte Quarta — Italia Meridionale
   Quel luogo non ha ora pili nulla di notevole, ina una grande memoria vi aleggia tuttora, ed è quella di Cicerone. Ivi egli tenne i suoi colloqui, giunti lino a noi nei tre libri De le,gibus, col fratello Quinto e Tito Pomponio Attico. Attico stupisce della bellezza del sito e Cicerone gli parla osservando, che qui volentieri egli medita, legge e scrive; oltracciò il luogo ha per luì un riso speciale; è la sua culla: quia haec est mea et hmjns fratria mei germana patria; ìiic eniin orti stirpe antiquissima, lite sacra, hic gens, ine majorum multa vestigia. Il suo avo, com'egli narra, possedette questa villa; il padre, cagionevole, che l'ampliò, vi invecchiò negli studi. Innanzi ai suoi luoghi natii, Cicerone confessa di essere compreso del sentimento che ebbe Ulisse, quando preferi all'immortalità la vista della sua cara Itaca.
   In seguito, sotto Domiziano, la villa appartenne al poeta Silio Italico, autore del poema l'unica, tradotto in italiano dall'Occioni (1878). Al di là dell'Isola un ponte antico, detto il Ponte di Cicerone, attraversava il Liri ; aveva tre archi, ma ora non ne rimane che un solo.
   Bilancio preventivo del Comune di Soia per l'esercizio 1897:
   Attivo
   Entrate ordinarie. .... . L. 139,661'. SI
   Id. straordinarie .... » 5,512.05
   Differenza attiva dei residui. . » 231.53
   Partite di giro e contabilità speciali » 51,376.91
   Totale L. 196,78S. 33
   Passivo
   Spese obbligatorie ordinarie . . L. 119,652.51
   Id. straordinarie. » 10,653.8S
   Partite di tjiro e contabilità speciali » 51,375.91
   Spese facoltative. ... » 15,106.00
   Totuìe L. 196,788. 33
   Cenni storici. — Sora, quantunque compresa nel Lazio nel senso più lato del termine come intendevasi sotto l'Impero romano, fu in origine una città volsca, e la più settentrionale di quel popolo. Gli fu tolta dai Romani nel 345 av. C. mediante ira assalto improvviso dei consoli Fabio Borsone e Ser, Sulpicio. Fu occupata in seguito da una colonia romana; ma nel 315 av. C., sempre al dire di Livio e di Diodoro, i Volaci si ribellarono, ed uniti ai Sanniti posero a morte i coloni. La città per conseguenza fu assediata dal dittatore C. Fabio e, nonostante la grande sconfitta patita dai Romani a Lentulae, (ora Passo di Portella) pei Sanniti, l'assedio fu continuato sino all'anno seguente, in cui da ultimo Sora fu presa dai consoli C. Sulpicio e M. l'elei io per tradimento di un disertore, che diede loro nelle mani la cittadella situata in luogo fortissimo ed inaccessibile. I caporioni della rivolta furono condotti a Roma e giustiziati, e i rimanenti abitanti risparmiati. Sora fu quindi occupata da una guarnigione romana; ma ciò nondimanco essa cadde di bel nuovo in mano ai Sanniti nel 306 av. C., e solo nell'anno successivo fu riconquistata dai Romani.
   Al tempo della seconda Guerra Sannitica fu mio dei punti che i Romani risolsero di assicurare con una seconda colonia, inviandovi, nel 303 av. C.. un colpo di quattromila coloni. D'allora in pòi Sora divenne una delle ordinarie Coloniae Latmae, ed è annoverata nella seconda Guerra Punica fra le refrattarie che nel 209 av. C. negarono la contribuzione di guerra.
   Da quel tempo poco più apprendiamo di Sora, la quale scadde alla condizione di un'ordinaria città municipale. Il suo grado di colonia, latina fu, in forza della Lex Julia, rimpicciolito in quello di municipio ; ma ricevè sotto Augusto una terza colonia composta, secondo rilevasi da un'iscrizione, di un corpo di veterani della quarta legione. Giovenale (Sat., m, 223) ne parla come di una di quelle t,ra§8quille città campestri con case a buon mercato, in cui l'onest'uomo poteva vivere agiato in quei tempi corrotti;
   Si jìotes avelli circensibus, optinia Sorae
   Aut Fabrateriae donnix, ani Franinone parafar,
   Quanti iiime tenebras unum èotidmU in annuiti!