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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
Sora
U5
MANDAMENTI E COMUNI DEL CIRCONDARIO HI SORA
APPARTENENTI AL DISTKETTU MILITANE DI HiOSlNO.NE
Mandamento dì SORA (comprende G Cornimi, con una popolazione di 26,223 abitanti, al 31 dicembre 1881). — Ampio territorio in gran parte in pianura, ma tutto chiuso fra grandi alture e bagnato dal Liri e dal suo afìluente, il Fibreno. Il territorio, assai fertile e ben coltivato, con boschi, pascoli e bestiame numeroso, produce granaglie in copia, frutta, vino, foglia di gelsi, ecc.
Sora (13,081 ab.), — Sorge all'altezza ili 280 metri, tutta in piano, sulla sponda destra del Liri che, placido e dormente, ne lambisce i lati meridionale ed occidentale. Posta allo sbocco di una lunga e stretta valle (valle ili Roveto) che corre al nord fra i monti abruzzesi, può dirsi ch'essa sia, come è infatti, la chiave degli Abruzzi dalla parie di sud-ovest. Dell'antica, potente città dei Yolsci, in cui vissero i tre Decii, i Valerii, L. Mummio, il Barrea ed altri celebri Romani, veggonsi ancora i massi poligonali delle antiche mura sulle selvatiche rupi piramidali soprastanti alla città m vetta alle quali giacciono gli avanzi pittoreschi del castello medioevale Sorella (oggi San Castro), preso ed arso dai Tedeschi il 28 ottobre 1229. Le vie delle città quasi tutte anguste, sono generalmente diritte e ben selciate, con alcune piazze, le maggiori delle quali con alcuni bei palazzi. Dalla parte nord, alquanto ornata, si va ai due santuari suburbani della Madonna denominati Val Francesca e Val Radice. La Cattedrale sorge sopra antiche «ostruzioni, con bel disegno architettonico, e di buon disegno sono anche le collegiate di Santa Restituita e di San Bartolomeo, nella qual'ultima è da vedere un Crocefisso, stupendo dono del cardinale Baronie, nativo di Sora. Eleganti e ben costruite parecchie case private; catte, alberghi, trattorie.
Ospedale, Monte di pietà, Opere pie, Scuole, Seminario; fabbriche di cappelli, di carrozze, di colla; tipografìe, cartiere rinomate, luna in San Domenico, l'altra nel Borgo Camello; grande fabbrica di paste. Banca d'Italia (succursale), Banca popolare; mercato popolatissimo in ogni giovedì.
Presso la foce del Fibreno, in mezzo a garruli pioppi, giace l'antica Insula Arpinas, oggi San Domenico, nella quale sorge il convento e la chiesa intitolata a questo santo benedettino. Questo San Domenico, da non confondersi con l'altro domenicano, nacque nel 951 a Foligno, e divenne un instancabile fondatore di monasteri. Nel 1011, a preghiera del duca dei Longobardi e di Sora, ne fondò uno anche in quest'isola, del quale fu nominato abate. Qui visse da monaco quel famoso Ildebrando, che poi divenne uno dei più grandi pontefici sotto il nome ili Gregorio VII. Coll'andare del tempo ì monaci rilasciarono talmente nel piacere la loro disciplina, che Onorio III fu costretto a rinviarli e chiudere il convento. Rimasto chiuso per 400 anni, Clemente XI lo affidò alla Badia cisterciense di Casamari, alla quale è rimasto poi sempre congiunto. La chiesa conventuale fu consacrata da Pasquale II nel 1204. Caduta in rovina nei secoli seguenti, fu restaurata nel 1G80, e di bel nuovo recentemente, ma con infelice sentimento artistico. Il cardinale Borghese, fece ornare di dipinti l'abside e la cripta sottoposta, ove si conserva il corpo di San Domenico.
Probabilmente questa chiesa e il convento furono edificati sul luogo stesso ove stava la villa di Cicerone (Insula Arpinas), e fanno giustificarne la congettura i molti antichi frammenti alcuni dei quali con effigie consolari, adoperati alla costruzione della chiesa, i rocchi di colonne marmoree che si trovano sotto il piazzale che sta dinanzi la chiesa, e più ancora le dieci marmoree colonne di varie qualità di marini e di stile diverso che servono di sostegno e di ornamento alla cripta suininentovata.