Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno', Gustavo Strafforello

   

Pagina (249/423)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (249/423)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Circondario di Sora
   243
   valle del Liri, cioè il circondario di Sora, con Pontccorvo, Arpino, Atina, Cassino, ecc., e ragion vuole perciò che se ne premetta qui brevemente .istori,:.
   Non v'ha dubbio che i Volsci furono in origine un popolo distinto dai Latini, ai quali fu quasi sempre ostile. Dall'altra banda i Volsci pare fossero del continuo alleati agli Ernici e agli Equi, e non è da porre in dubbio che quesle nazioni erano razze allìni, quantunque distinte sempre I una dall'altra come tre popoli separati. Siili) antico scrittore tratta dell'origine etnica o delle allinda ilei Volsci, si clic noi siamo ridotti quasi intieramente alle congetture. Ma gli avan/.i del loro linguaggio, per quanto scarsi, porgono ciò non di manco una base sicura alla teoria che ne trac a considerare i Volsci quale un ramo della famiglia stessa degli Umbri e degli Osci, i (piali l'ormarono la popolazione aborigena delle regioni montuose dell Italia centrale.
   Parrebbe invi ro ch'eglino fossero congiunti più strettamente agli Umbri che ai Sabini e agli Osci propriamente detti; ond'egli é probabile che i Volsci si separassero assai prima dal ceppo principale della razza umbra. Anche 1 unica notizia del loro linguaggio negli autori romani li mostra distintamente diversi dagli Osci, quantunque la differenza fosse indubbiamente quella di due dialetti cognati, e non di due linguaggi radicalmente distinti.
   Quando compariscono primamente nell'istoria romana, i Volsci si presentano come una potente e bellicosa nazione già in possesso della maggior parte almeno del territorio die occuparono in seguito. 1 loro confini precisi mal si possono per altro determinare accuratamente, ed è probabile che andarono soggetti a grandi flutti! Ilo ni duratile le loro lunghe guerre coi Latini e i Romani Ma pare non abbiavi dubbio che sino da un periodo primitivo eglino occupassero l'intiero gruppo montano staccato a sud-est del Tolero, o Sacco, detto ora Monti Lcpini, in un con la valle del Liri e la regione alpestre di Arpino, Sora, Atina, Cassino, ecc. Oltre di ciò, eglino furono al ferino padroni un tempo delle pianure che stendoiisi dagli Apennini volsci al mare, le paludi Pontine inclusive, col tratto ubertoso che le circonda. Codesto tratto, al dire di Catone, fu da loro strappato agli aborigeni o possessori primitivi.
   La prima menzione dei Volsci nell'istoria romana occorre durante il regno del secondo Tarquinio in cui appariscono quale un popolo numeroso ed armigero. E evidente che la grande estensione della potenza romana sotto l'ultimo re (che vuoisi ammettere indubbiamente quale nn fatto storico) con la supremazia acquistata sopra la Lega Latina, fu quella che adibisse la collisione coi Volsci.
   Giusta l'istoria ammessa, Tarquinio penetrò nel loro dominio, e prese d'assalto la loro città capi tale Suessg Pometia. La tradizione che con le spoglie conquistate egli costruisse il Campidoglio in Roma, attesta abbastanza la credenza nella grande ricchezza e potenza dei Volsci in quel periodo primitivo, potenza a cui Tarquinio cercò porre un freno, con la fondazione delle due colonie di Girmi e di Sifjnia espressamente attribuitegli.
   Mi la caduta di Tarquinio e la perdita della supremazia di Roma sin Latini pare abilitassero i Volsci a riacquistare la loro superiorità primitiva, e, quantunque la cronologia dei primi anni della Repùbblica sia irreparabilmente confusa, ci pare discernere chiaramente, che la pressione crescente dei Volsci e dei loro alleati Equi sopra i Latini fosse stata quella che spinse questi ultimi a conchiu-dere il celebre trattato con Roma sotto Sp. Cassio (493 av. C.), trattato che divenne il fondamento delle rela/.iouì permanenti fra i due Stati.
   Secondo gli annali ammessi, le guerre coi Volsci erano già incominciate prima di questo periodo, ma quasi immediatamente dopo occorre il grande e subitaneo sviluppo della loro potenza rappresentata in forum leggendaria nella ben nota istoria di Coriohmo, il superbo patrizio che, condannato nel 491 av. C. in Roma, esulò fra i Volsci e mosse con essi contro la patria dalle cui mura si ritrasse per le lagrime della madre Vetturia e della moglie Volninnia, e fu ucciso dai Volsci. Quale che possa essere stata l'origine di questa leggenda, e per quanto sia impossibile ammetterla come storicamente vera, non v'ha dubbio ch'essa ha un fondamento storico nel fatto che molte delle città latine in quel periodo caddero successivamente in potere dei Volsci e dei loro alleati.
   È impossibile dare qui più di un cenno brevissimo della lunga serie di guerre contro i Volsci che occupano nn posto si ampio nell'istoria primitiva di Roma per un periodo di quasi due secoli. Poco valore storico puossi attribuire ai particolari di codeste guerre, quali furono preservati dagli