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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Piediinonte d'A-life
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   strano in bevanda e per bagni e si trasportano anche lontano in barili. Giovano contro molte malattie e per la loro vicinanza a Napoli e il comodo della ferrovia vi accorrono spesso ben seimila persone allo stabilimento del barone Marcello Spinelli.
   Cenni storici. — Acerra comparisce per la prima volta nell'istoria qual città indipendente durante la grande guerra dei Campani e dei Latini contro fionia; poco dopo il termine della quale, nel 332 av. C., gli Acerrani, in un con parecchie altre città della Campania, ottennero la ciritas romana, ma senza il diritto di suffragio. Il periodo della concessione di questo privilegio non è mentovato, ina certo è che queste città ottennero in seguito i pieni diritti di cittadini romani.
   Nella seconda Guerra Punica Acerra si mantenne fedele a Roma, di che fu assediata, nel 21G av. C., da Annibale ed essendo abbandonata dagli abitanti ridotti alla disperazione, fu saccheggiata ed arsa. Ma dopo l'espulsione di Annibale dalla Cam-, pania, gli Acerrani, col consenso del Senato romano, tornarono e riedificarono la loro città nel 210 av. C.
   Durante la Guerra Sociale fu assediata dal generale sannita C. Papio, ma oppose una sì strenua resistenza che uoii gli venne fatto impadronirsene. Virgilio loda la fertilità del suo territorio; ma la città stessa aveva, come abbiamo visto, tanto sofferto per le inondazioni del Clanius su cui era situata, che al tempo del Mantovano era quasi deserta. Ricevè in seguito una colonia sotto Augusto e Strabone ne parla unitamente a Nola e a Nocera come luogo, a quel che pare, di una certa importanza. Non sembra però conservasse il suo grado coloniale, ma è mentovata da Plinio quale un'ordinaria città municipale.
   L'odierna città di Acerra conserva il nome e sorge sul luogo dell'antica, ma non par vi rimangano vestigia di antichità, trattone alcune iscrizioni. Le monete, con leggenda osca attribuite da Eckel e da altri numismatici ad Acerra, appartengono propriamente ad Atella. Nell'834 Acerra fu di bel nuovo distrutta da Buono, duca e console di Napoli,per vendetta privata; ma fu riedificata subito dopo; fu assediata da Alfonso I e quindi da Ferdinando I in occasione della congiura dei baroni. Divenne un feudo da ultimo della famiglia Cardenas.
   Nel febbraio del 1S95 scoppiò in Acerra una fiera sommossa popolare, cagionata da una contravvenzione fatta dalle guardie daziarie ad un povero ragazzo. I contadini, esasperati dal tempo pessimo che impediva i lavori campestri e dal piangere del ragazzo, si armarono, distrussero i casotti e l'ufficio del dazio dirimpetto al Vescovato ed appiccarono il fuoco ai rottami. Assalirono quindi l'Agenzia delle tasse in via Umberto I, distruggendola in poco d'ora, ed appiccarono il fuoco al palazzo Municipale in cui più di quattromila volumi della biblioteca rimasero preda delle fiamme. La pioggia torrenziale pose fine ai disordini, siche le due Banche del paese, la Pretura, l'Esattoria, ecc., scamparono alle devastazioni dei contadini armati di randelli e fucili.
   Uomini illustri. — Credesi che in Acerra nascesse Pulcinella, la celebre arguta maschera del teatro napoletano.
   Coli, elett. e Dioc. Acerra — P3, T. e Str. ferr..
   Mandamento di CICCIANO (comprende 5 Comuni, popol. 13,851 ab.). — Territorio in colle e in piano, ubertosissinio in ogni genere di prodotti agrari, segnatamente in cereali, vini, frutta in abbondanza.
   Cicciano (4401 ab.). — Siede a 52 metri d'altitudine e a 4 chilometri da Nola, in amena pianura, con commercio attivo dei suddetti prodotti del suo territorio; mercati e fiera annuale di quattro giorni. Congregazione di carità ed altri istituti pii. A 200 metri dal paese sorge l'antico e tradizionale santuario della Madonna degli Angeli.
   Cenni storici. — Fu un feudo antico di una commenda dell'Ordine ili Malta e fu eziandio sottoposto alla giurisdizione padronale di Orsini di Pitigliano conte di Nola,