Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno', Gustavo Strafforello

   

Pagina (232/423)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (232/423)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   226
   l'arte Quarta — Italia Meridionale
   San Paolo Belsito (2091- ab.). — All'altezza di 50 metri sul mare e a chilometri 1 */« da Nola, con territorio poco esteso ma fertilissimo, in salubre ed amena situazione (donde il sopranome-di Belsito), sopra un dolce pendìo. Ila parecchie belle case e chiese. È soggiorno prediletto per villeggiatura dall'aristocrazia napolitana. Prodotti locali. cereali, olio, vino, frutta, pascoli.
   Coli, elett. e Dioc. Nola — P2, T. e Str. ferr. a Nola.
   Saviano (6952 ab.). — A 35 metri d'altezza e a chilometri 1 1ft da Nola, con varie case private costruite con eleganza e buon gusto. Opera pia e parecchie scuole pei due sessi. Il Comune è attraversato dalla strada che va da Torre Annunziata a Nola, oltre che dalla ferrovia da Napoli a Bajano. Commercio attivo con Nola.
   Coli, elett. e Dioc. Nola — P2, T. e Str. ferr.
   Visciano (1860 ab.). — A 361 metri d'altezza sul mare, in mezzo a colli calcarei e a 8 chilometri da Nola, con ampio territorio parte in collina e parte in pianura, coltivato a granaglie, viti, gelsi, boschi; pascoli con molto bestiame.
   Cenni storici. — Visciano chiamasi anche Mosciano e fu nn feudo degli Orsi.
   Coli, elett. e Dioc. Nola — P2 locale, T. e Str. ferr. a Nola.
   Mandamento di ACERRA (comprende il solo Comune di Acerra). — Territorio in piano, feracissimo in granaglie, legumi, meloni squisiti, vini leggieri, lobbia, pascoli eccellenti; ma aria poco salubre a cagione delle paludi nel Pantano d'Acorra e della macerazione della canapa.
   Acerra (15,105 ab.). — A 27 metri d'altezza, presso la sponda destra del canale detto Lagno, a 14 chilometri da Napoli e a 19 da Caserta. Fra le due stazioni di Casalnuovo, villaggio sparso sulla sinistra del Vesuvio, e di Acerra, la ferrovia procede a fianco della cosidetta Acqua di Carmignano (l'acquidotto clie reca l'acqua da Sant'Agata a Napoli) e traversa i pigri, già descritti, canali lì egli Lagni, che separano la provincia di Napoli da quella di Caserta, costruiti per prosciugare il suddetto Pantano d'Acerra, l'antico Clanius (ora Agno, donde il nome di Lagni), il quale, sorgendo presso Avella, devastava anticamente con le sue mondazioni Acerra e durante il medioevo l'appestava col suo ristagnare malsano. Acerra, e Casalnuovo segnatamente, andavano sempre soggetti alla malaria, accresciuta dall'uso di macerar la canapa.
   Sono notevoli in Acerra la Cattedrale, di bella architettura; il palazzo Pepe in via Umberto I,ov'è l'agenzia delle tasse; il palazzo del Municipio con biblioteca; il palazzo Vescovile con Seminario, ecc. Fabbriche di calce, di liquori, ecc.; maceratoi di canapa, mulini a vapore, ecc. ; banche cooperative e di mutuo soccorso.
   Acque minerali. — Dei due fiumi che scorrono nel territorio di Acerra — uno detto Moftto e l'altro Gorgone — il primo nasce al piede della collina di Cancello a nord-est di Acerra e confluisce nel suo corso col Gorgone, che scaturisce nel bosco di C'ala-briceto. Ambitine questi fiumi formano il Lagno Saliano, il quale riceve le acque dette i Fossi o Lagno del l'untano e va a scaricarsi nei suddetti Hegiì Lagni. Codeste acque sono minerali, molto acidule e i Romani vi avevano edificato una 'ferma, che andò in rovina col decadere dell'antica Acerra. In tempi posteriori quelle sorgenti non giovarono per l'impaludare dei luoghi e per essersi formato il predetto foltissimo bosco di Calabriceto. Solo verso la metà del secolo XVHl, pel prosciugamento parziale del territorio, gli abitanti dei dintorni poterono di bel nuovo servirsi di una di quelle polle nella cura di molte malattie. Nel 1770 cominciarono ad accorrervi anche i forestieri e il loro uso si estese assai dopo che furono analizzate dal La Pira e dal dottor Caporale, il quale le descrisse sotto il nome di Acque di Suessola.
   Le principali sono : Acque di San Giuseppe, annoverate dal Caporale fra le solforose; Acqua del Riullo, solforoso-ferrata; Acqua della Cercala, acìdulo-ferrata. bì ammini-