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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
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l'arte Quarta — Italia Meridionale
coltura, diligente e studioso raccoglitore di patrie memorie, tramandate a.i posteri colla sua storia pubblicata nel 1735; il coinm. Nicola Amore, avvocato-principe del loro napoletano, senatore del Regno e sindaco più volte della città di Napoli, cbe deve a lui le due grandiose opere del risanamento e dell'acqua del Serino: morendo, metà del suo patrimonio generosamente assegnava al luogo natio per la fondazione di un ospedale.
Coli elett. Teano — Dioc. Calvi e Teano — P2 e T locali, Str. ferr. a Teano.
Conca della Campania (2787 ab.). — All'altezza di 400 metri sul livello del mare a 8 chilometri da Roccamonlina, in una valle sul versante nord del vulcano ricinta da alti colli e in territorio ubertoso in cui raccolgonsi cereali, vino, elfo, frutta, legname di castagni e non mancanvi i pascoli.
Cenni storici. — Appartenne ai Marzano di Sessa, ai Matteo di Capua ed ai loro discendenti, dai quali passò in possesso della famiglia Invitti.
Coli, elett. e Dioc. Teano — P2 e T. a Roccamonfina, Str. ferr. a Presenzano.
Marzano Appio (4190 ab.), g1- Sorge a 431 metri di altezza, sulla falda nord-est. del Roccamonfina, in uno dei territori più feraci della Campania, in cui raccolgonsi cereali, olio, vino e ogni sorta di frutta.
Coli elett. Teano — Dioc. Calvi e Teano — P2 locale, T. e Str. ferr. a Caianello.
Torà e Piccilli (2075 ab.). — All'altezza di 350 metri, sopra un colle a 10 chilometri da Roccamonfina, in aria eccellente, poco lungi dalla strada che conduce da Capua a Cassino e della ferrovia Roma-Napoli. Chiesa collegiata e convento soppresso. 11 territorio fertilissimo, parte in colle e parte in piano, produce cereali, vino, olio, frutta di varie specie: boschi e pascoli con bestiame abbondante.
Cenni storici. — Fu un feudo dei Filangieri dei Duchi di Arianello.
Coli, elett Teano — Dioc. Calvi e Teano — P2 locale, T. e Str. ferr. a Presenzano.
Mandamento di SESSA AURUNCA (comprende il solo Comune di Sessa Aurunca). — Ampio territorio fertilissimo quasi intieramente vulcanico, bagnato dal Garigliano e produttivo di vino, olio, foglia di gelso, frutta squisite, ortaglie, lino, cotone, granaglie. Pascoli e bestiame da cui ricavatisi lane e formaggi eccellenti, belle razze cavalline.
Sessa Aurunca (19,54-7 ab.). — A 203 metri di altezza e a 35 chilometri da Gaeta, in bella situazione, in colle presso monte Massico, il Tirreno e il Garigliano. Sorge sulla falda sud-ovest del vulcano estinto di Roccamonfina, le cui lave servirono a lastricare la via Appia, come anco a costruire ponti ed edifizi. Era cinta anticamente di mura con varie porte e dividesi ora in sei sezioni o sestieri, due dei quali più cospicui degli altri con due sobborghi, superiore ed inferiore. Quantunque mal costruita ha alcune buone strade e la maggiore, detta Piazza, è un mercato ben fornito. Yi si leggono iscrizioni in onore di Carlo V e sopra un crocefisso antico con una croce in musaico.
Sessa Aurunca occupa indubbiamente il luogo dell'antica Suessa Aurunca di cui diremo più innanzi, e vi si veggono tuttora molte rovine comprendenti, oltre varie iscrizioni e molti frammenti, gli avanzi di un tempia incorporati nella chiesa del Vescovato, un cripto-portico notevole e vaste gallerie sotterranee sotto la chiesa di San Benedetto, costruita in opera reticolata. Sono anche visibili alcuni residui di un anfiteatro ed un ponte antico di ventun archi fabbricato a sostegno della strada che conduce nella città per la moderna Porta del Borgo, e che addimandasi sempre Ponte di Monaco, che credesi una corruzione di Ponte Aurunco.
La cattedrale contiene iscrizioni, il pavimento in musaico, un buon ambone, ornato di musaici sopra colonne ed altri antichi frammenti, lì una basilica interessante a tre navate, incominciata nel 1103, rinnovata nel secolo XVIII, con due ordini ciascuno di otto colonne antiche, tre absidi, un bel candelabro e un bel coro.