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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Caserta
   -170
   < Un fatto interessante — scrive il Mercalli — ho notato nella mia visita a Paini aro la. Alla spiaggia di .Tace trovai traccio appena riconoscibili, ma sicure, di fabbricati costruiti sulla roccia trachitica quasi al livello del mare in modo da essere sommersi dalle onde, quando quello è 111 alta marea e agitato dai venti Ciò mi fa sospettare che la parte occidentale dell'isola abbia subito in epoca recentissima, ossia dopo la costruzione di quegli edilizi, un sensibile abbassamento; poiché non è ammissibile che gli abitatori di Palmarola abbiano fatte costruzioni in muratura, proprio al livello del mare in modo da essere battute in breccia dalle sue onde >.
   Geologia. — Le Isole Pontine, di sommo interesse per i geologi, furono esplorate e descritte dal celebre G. B. Brocchi, di Passano, morto nel 1826 a Chartum, dal non meno celebre francese Dolomie-u, dall'inglese Poulett Scrope, dal tedesco Doelter e recentemente dall'iug. Sabatini dell'Ufficio geologico italiano e dal precitato Mercalli, il quale ne Vieti così geologicamente ragionando: < Esaminando il profilo del fondo del more nel canale tra Ponza e Palmarola e tra Ponza e /.annone si vede che una serie di alture sottomarine, appena ricoperte da poche diecine di metri di acqua, accenna ad un collegamento delle tre isole. Perciò opino avere il Dolomieu giustamente supposto che le isole di Zaunone e di Palmarola sieno state in passato unite a ronza, formando con essa 1111 solo grande vulcano, 0 meglio un gruppo vulcanico, ora in gran parte distrutto dall'erosione marina. Le roccie vulcaniche dominanti in queste tre isole sono diverse; tuttavia hanno analogia sufficiente per giustificare un tal supposto. Sono tutte trafiliti biancastre 0 di color grigio chiaro, ricche di acido silicico; ma in quelle di Zaunone il quarzo è più abbondante che in tutte le altre ed a Palmarola sono più sviluppati i vetri vulcanici neri detti ossidiane. Anche fra Ponza e Ventotene esistono scogli; il principale si chiama La Botte ed ò a circa 13 chilometri dalla prima e a 26 dalla seconda. Credo che quest' isolotto segregato sia il residuo di un vulcano sorto dal fondo del mare, indipendentemente da quelli di Ponza e di Ventotene >. Lo stesso serve spesso per bersaglio ai tiri della squadra. Ogni attività vulcanica è spenta ora nelle Isole Pontine, le quali, dal 1755 al 1S0D furono scosse dal terremoto ben trentatrè volte, ma non mai con la violenza disastrosa dei terremoti di Casa-micciola, d'Ischia, ecc.; i terremoti Pontini si possono considerare soltanto quali ultime ed indirette conseguenze di un'attività vulcanica esausta.
   Vegetazione. — 11 clima delle Isole Pontine è di una grande mitezza e salubrità, e rigogliosa è la vegetazione dove favorevole è il terreno. Vi abbondano il fico d'India e l'agave americana. Nella rocciosa Palmarola vegeta spontaneamente il palmetto e nell'isolotto dì Cavi la ruta diviene arborea. II prodotto principale dell'arcipelago è l'uva con molte specie di frutta saporitissime. Oltre la pesca abbondante, grande è la caccia che vi si fa delle quaglie, delle tortore, delle beccaccie e di altri uccelli di passo che vi sostano per riposarsi, caccia già in fiore ai tempi di Vairone, come leggesi nella sua opera De Ile Rustica (111, 5, § 7).
   Cenni storici.— Le Isole Pontine addimaudawmsi anticamente Ponila 0 Pontiae (ora Ponza), Pedmaria (ora Palmarola) e Sinonia (ora Zannone). N011 abbiamo notizia di Ponza prima dello stabilimento di una colonia romana nel 313 av. C., tranne che essa era abitata dai Volsci. La colonizzazione di un'isola a tanta distanza dal continente offre un'anomalia compiuta nel sistema dei romani stabilimenti che non si sa spiegare ; e ciò ò tanto più notevole perchè la non era, come la più parte delle colonie marittime, una Colonia maritima civium, ma una colonia latina. La sua situazione insulare la preservava dalle devastazioni della guerra e la fu quindi una delle diciotto colonie che, durante il periodo critico della seconda Guerra Punica, die prova del suo zelo e della sua fedeltà al Senato romano, mentre dodici delle colonie latine diedero l'esempio contrario.