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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
Mandamenti e Comuni del Circondario di Caserta
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Acque minerali. — Nella valle di Sujo, a levante-scirocco da Castelforte, sgorgano otto diverse acque minerali presso nlcnne delle quali credettero alcuni aver rinvenuti avanzi di tenne romane; ma il dottor G. Fiorillo, che scrisse intorno ad esse nel 1856, le vuole ignote agli antichi e scoperte dopo la fondazione di Sujo, nel secolo XI. Checché ne sia della loro antichità, pare che queste acque fossero dimenticate e solo nel 171)8 il dottore Vincenzo Monaco, chiamò, analizzandole, l'attenzione pubblica sopra di esse. Ne scrissero m seguito altri parecchi e il suddetto dottor I io-rillo col dottor A. Tartaro le analizzarono di bel nuovo nel 185U per commissione della li Società Economica della provincia di Terra di Lavoro. Delle acque di Sujo tre sono siilfureo-ferrnginoso-iodiirate, tre acidulo-ferruginose, una acidulo-solforosa ed una salino-sulfureo-ferrnginosa. Portano nomi diversi e sono valevoli contro molte malattie. Non vi è stabilimento balneario, ma gli ammalati vi accorrono a centinaia e alla rinfusa.
La provincia, a premura del defunto consigliere provinciale liuononio, nativo di Gaeta, dopo il 1860 fece costruire un piccolo stabilimento. Più tardi, per opera d'una Società, ne venne iniziato un altro detto delle Quattro torvi. Però dopo la scoperta fatta dal signor Duratorre, di un vasto e completo stabilimento dell' epoca romana, questi si è messo a tutt'uonio a dissotterrarlo e con nuove costruzioni questo stabi li mento presenta già sufficiente comodità per chi vuole sperimentare quelle acque che da mattissimi professori sono consigliate come miracolose. La provincia pone ogni cura per aprire strade rotabili accordando forti sussidi.
Cenni dorici. — Castelforte fu un feudo dei Carafa di Traetto.
Coli, elett. Sessa Aurunca — Dioc. Gaeta — P2, T. e Str. ferr.
Santi Cosma e Damiano (3103 ab.). — A 150 metri di altezza, in luogo ameno, a 10 chilometri da Minturno e a 29 da Gaeta. Territorio ferace di cereali, vino, foglia di gelsi ed altre piante fruttifere, con pascoli e bestiame. Due sorgenti minerali una d'acqua sulfureo-ferrnginosa e l'altra d'acqua aeidulo-ferruginosa che prendonsi in bevanda come per bagni contro varie malattie.
Coli, elett. Sessa Aurunca Dioc. Gaeta P2, T. e Str. ferr. a Castelforte.
Spigno Saturnio (1765 ab.). - All'altezza di 376 metri e ad S chilometri ila Min-turno, iu aria saluberrima, alle falde orientali del monte Petrella (1533 ni.), lacinia più alta dei monti Ausonii, e con territorio in monte e in colle, bagnato dal torrente Capo d'Acqua. Boschi e pascoli con molto bestiame grosso e minuto, e selvaggina.
Coli, elett. Sessa Aurunca Dioc. Gaeta P2 locale, T. e Str. ferr. a Minturno.
Mandamento di PONZA (Isola). Isole Pontine. Le Enotridi degli antichi, arcipelago composto di cinque isole: Ponza, Palmarola, Zannone, Ventotene e Santo Stefano; le due ultime appartenenti alla provincia di Napoli, circondario di Pozzuoli, ove già le abbiamo descritte. Descriveremo ora le tre prini» sulla scorta, in parte, di un recente lavoro del valente geologo Giuseppe Mercalli.
Ponza. E la prima e la maggiore isola che dà nome al mandamento, con mia popolazione di 3779 abitanti; sta a circa 33 chilometri dal capo Circeo e 59 dalla punta di Gaeta. Ha una forma molto irregolare, paragonata dal Satolliteli a quella della lettera i: è molto lunga e stretta, misurando quasi 8 chilometri di lunghezza, laddove la massima larghezza non raggiunge che 1800 metri e sopravvanza di poco in certi punti i 200 metri. La metà meridionale dell'isola allungasi quasi esattamente da sud a nord; l'altra metà piega a nord-est; 1 intiera isola in complesso apparisce ricurva ad arco di cerchio aperto ad est.
11 piccolo ma profondo cratere vulcanico nel lato orientale forma, protetto qnal è dagli scogli e da un molo, un porto-rifugio molto frequentato nelle tempeste da sud e da ovest e in cui riparano i bastimenti senza troppo avvicinarsi alla costa piatta e