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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Piediinonte d'A-life
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   dì una lingua di terra sabbiosa, sulla spiaggia e sulla sponda sinistra dell'emissario del lago di Fondi. Era cinta anticamente di mura con porte e possiede tre chiese, una delle quali è parrocchia ex-collegiata. Attiva navigazione di cabotaggio per l'esportazione del vino, dell'olio e delle frutta; pesca copiosissima. Il principale prodotto del territorio è il vino, il quale costituisce l'unica e speciale risorsa del paese.
   Il nome di Sperlonga è una corruzione dell'antico Spcluncae, dalle molte spelonche o grotte naturali nelle rupi adiacenti. In una (li queste grotte l'imperatore Tiberio, che aveva una villa a Sperlonga, diede una cena, durante la quale, come narrano Tacito e Svetonio, staccaronsi dalla vòlta alcuni massi che l'avrebbero schiacciato se il robusto Sejano 11011 l'avesse salvato, protendendo le braccia sopra il suo capo, mentre alcuni dei cortigiani rimanevano uccisi: fu questa la causa e il principio del favore di cui godette Sejano presso il tiranno. La grotta è poco discosta dal villaggio e vi si veggono ancora gli avanzi delle divisioni, dei sedili e degli ornati in istucco. 11 sentiero che vi conduce lungo la spiaggia è fiancheggiato dai ruderi di costruzione romana. È una gita dilettevole in barchetta da Sperlonga a Gaeta con un tragitto di circa 15 chilometri.
   Cenni storici. — Sorge Sperlonga sul luogo dell'antica Amicle (Amyclae) che aveva già cessato di esistere al tempo di Plinio, ma aveva lasciato il nome di Sinus Amij-clanus a quella porzione del litorale su cui era situata. La sua fondazione fu attribuita ad un corpo di Laconi emigrati dalla città omonima, presso Sparta nella Grecia ; e Plinio e Servio narrano la strana storia che furono costretti ad abbandonare la città natia e ad emigrare nella Campania dalla grande quantità di serpenti che l infestavano. Altri scrittori attribuiscono a questa città la leggenda riferita comunemente della distruzione di Amicle Lucana presso Sparta a cagione della taciturnità dei suoi abitanti (donde l'espressione; stile laconico, per conciso, sempre in uso); e questa opinione è corroborata da Virgilio nel x deìVEneide, là dove dice: et tacitìs regwvit Amyclis, che suona nella versione del Caro:
   .....in quel tempo reggea
   La taciturna Amicle,
   Il luogo preciso dell'antica Amicle è ignoto, ma doveva essere non lontano dalle paludi sotto Fondi, donde l'espressione di Amyclae Fundanae di Marziale (xm, 115).
   Coli, elett. e Diuc. Gaeta — P2 e T. ad Itri, Str. ferr. a Gaeta, Scalo marittimo locale.
   Mandamento di MINTURNO (comprende 4 Comuni, popol. 15,229 ab.). — Territorio sparso di ameni colli, bagnato dal Garigliano, assai fertile, principalmente in vino, olio, cereali e frutta. Boschi e pascoli con molto bestiame grosso e minuto.
   Minturno (7985 ab,). — Già Traetto, a 110 inetri di altezza e a 20 chilometri da Gaeta, giace alle, falde meridionali di un ampio colle lambito a levante dall'Ausente influente del Garigliano e a 4 chilometri da quest'ultimo fiume. Cinque chiese parrocchiali, una delle quali collegiata. A sinistra dell'antica via Appia, prima di giungere al ponte sul Garigliano, vedesi ancora una lunga fila di altissime arcate dì 1111 acquedotto che stendesi per la pianura e la strada passa in fine presso il teatro e l'anfiteatro dell'antico Minturno, di cui diremo più sotto. Presso al termine dell'acquedotto fu dissotterrata da poco la colonna milliare col numero CVIII.
   La pianura, già paludosa, è ora ben coltivata, ma non risanata intieramente. Minturno è scalo marittimo e la navigazione di cabotaggio è assai attiva nel villaggio di Scauri,
   Ceniti storici. -^Minturno (ora non più Traetto) fu una città del Lazio nel senso più esteso del termine; ma in origine una città degli Ausoni situata sulla sponda destra del Garigliano, a circa 2 chilometri dal Tirreno. Stava sulla linea della via Appia che attraversava qui il fiume. Il nome di Minturno occorre primamente nell'istoria durante la gran Guerra Latina (340-338 av. C.) quando offrì un rifugio alle forze latine, dopo