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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
Mandamenti e Comuni del Circondario di Caserta
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il golfo di Terracina, ed era anticamente più esteso e rinomato nell'antichità per le sue isolette galleggianti. Ha un perimetro molto frastagliato di 24 chilometri ed un'altezza di circa metri 1.5 std livello sul mare. Riceve le acque dei fiumiciattoli San Vito, San Magno, Vetere e scola nel mare presso la Torre di Sant'Anastasia. Vi si fa buona pesca, ma non in tutti i punti per le sorgenti sulfuree e minerali che vi spicciano. 11 lago è separato dal mare dal cosidetto Salto del Principe di Fondi, vasta tenuta paludosa e coperta di macchie popolate di cignali. Grandi opere di bonifica già furono compiute e ridonati alla coltivazione molti terreni abbandonati in addietro per l'insalubrità dell'aria. Nei luoghi non poranco risanati pascolano mandrie di bufali che vi si allevano in un con animali bovini ed ovini dai quali ultimi ricavasi buona lana.
Antichità. — In un bel boschetto di agrumi e di lauri fra la città e il snddescritto antico e diruto castello dei Colonna, sgorga una sorgente copiosa detta Fontana di Petronio presso la quale veggonsi i residui di un antico edifizio con pavimento in musaico che vuoisi fosse una villa di Petronio Àrbitro., safarista, confidente di Nerone, che, arrestato per sospetto di cospirazione, si uccise nel CO d. C. Nel luogo, detto Villa di Monticelli, con molti ruderi di costruzioni romane, sorgeva la villa in cui nacque l'imperatore Servio Sulpicio Galba, ucciso dai Pretoriani che l'avevano proclamato.
Prodotti. — Il fertile territorio di Fondi produce frumento, lino, canape, legumi, ortaglie, frutta, gelsi, olio, vino da taglio, agrumi, sugheri, giunchi, paglia per sedie ed ha pingui pascoli con bestiame abbondante.
Cenni storici. —: Fundanus, Fondi, città del Lazio nel senso più ampio del termine, sulla via Appia, fu probabilmente una volta in potere dei Volsci e nel 310 av. C., durante la grande Guerra Latina, pare occupasse una specie di posizione neutrale fra i Latini e i Campani e continuasse al pari di Formia, a rimanere fedele ai Romani durante quel periodo pericoloso.
Per questa devozione gli abitanti delle due città furono guiderdonati con la civitas romana, ma senza il diritto ili suffragio. Poco appresso però una parte degli abitanti di Fondi presero parte alla ribellione dei loro vicini di Prioernum (ora I'iperno, nel circondario romano di Prosinone) sotto Vitruvio Vacca, nativo di Fondi; ina i maggiorenti della città riuscirono a scusarsi appo il Senato Romano e sfuggirono al castigo immancabile. Non ottennero però la piena franchigia romana col diritto di voto se non nel 100 av. C., allorché furono arruolati per la prima volta nella tribù Emiliana. Quindi a questo intervallo deve riferirsi Pompeo Festo (pag. 233) quando dice che Fondi, del pari che Formia, erano nella condizione di prefettura.
In un periodo successivo Fondi ricevette una colonia romana sotto Augusto e pare continuasse ad essere una florida città municipale sotto l'Impero, di che andò debitrice probabilmente alla sua situazione sulla via Appia che divergeva là dal litorale e formava un angolo entro terra fra Terracina e Fondi donde piegava di bel nuovo a Formia riaccostandosi al litorale. Secondo gli Itinerari, Fondi distava circa 20 chilometri da ciascuna delle due suddette città. La menzione che Orazio fa di Fondi nel suo viaggio a Brindisi e lo sbertare cli'ei fa l'intronizzatura e il sussiego di Aufidio Losco, suo magistrato locale o pretore, sono ben noti ai lettori del gran Venosino. Fondi è anche mentovata incidentalmente da Ciceroni e Svetonio, dai quali apprendiamo che la famiglia di Livia, moglie di Augusto, veniva in origine da Fondi; alcuni scrittori la vogliono persino patria di Tiberio. Silio Italico pare comprenda Fondi, del pari che Gaeta, nella Campania; ma certo è che erano comprese ambedue nel Lazio secondo i confini assegnatigli sotto l'Impero romano o quel che chiamavasi Latium Novhw.
Fondi andava rinomata fra i Romani per l'eccellenza dei suoi vini, e il famoso Cecubo nasceva infatti neWAger Caecubus entro il suo territorio ; ina, oltre codesto,