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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   20 i
   Pai te Quarta — Italia Meridionale
   Il celebre Falernus Ager, ove raccoglievasi il rinomatissimo vino Falerno, credesi quel tratto che stendesi dai piedi del Massico al Volturno e comprende perciò le adiacenze di Mondragone, presso il quale era il Faustìnus Ager in cui crescevano le uve che davano il Falerno più prelibato. Questa regione era molto infestata dai briganti. Dice riinio che il Falerno ai dì suoi cominciava già a scadere in qualità per mancanza di cura nella coltivazione delle viti: la qualità più scelta era quella che chiamavasi Faustianum (nel suddetto Faustinus Ager) da un villaggio di tal nome, così detto probabilmente in onore di Siila che aveva stabilito una colonia in quel distretto. Immediatamente attiguo al Falernus Ager era lo Statanus Ager, il cui vino era già celebrato da Strabone e che, ai tempi di Plinio, raggiunse anche un grado di superiorità sul vero Falerno. La situazione esatta di questo distretto è ignota: ina pare confinasse da una parte col territorio Faleriano e dall'altra con quello di Cales (ora Calvi Risorta). Plinio altresì fa menzione di un villaggio, detto Cediae, in questo distretto ch'ei pone a circa 10 chilometri da Sinuessa; è evidentemente lo stesso luogo che diede il nome alle Ceditiae Tabernae sulla via Appia, ricordate da Festo.
   Cenni storici. — Carinola, surta sulle rovine dell'antico Forum Popilii, fu detta Cariìiulum, nei tempi longobardi, e, secondo altri, sarebbe stata edificata invece dagli stessi Longobardi là dove sorgeva antichissimamente Carini Sannitica a cui i Romani diedero in seguito il nome di Forum Claudii. Fu poi con Sessa un fendo del capitano Consalvo di Cordova e successivamente dì Annibale di Capua, dei De Gennaro, dei Lanfreda ed ultimamente dei Grillo.
   Coli, elett. e Dioc. Sessa Aurunca — P2, T. e Str. ferr.
   Francolise (1675 ab.). — A 90 inetri di altitudine e a 7 chilometri da Carinola, sulla sponda sinistra del Savone (il piger Saro di Stazio che ha le fonti nelle sorgenti minerali presso Teano) sopra una collina calcarea, con ampio orizzonte e a ponente-libeccio da Calvi, celebrata da Strabone, da Plinio e da Orazio perla squisitezza dei vini Caleni. Prodotti: cereali, vini, canape e frutta.
   Acque minerali. — L'acqua minerale di Francolise portò in prima il nome di Can-tarone ed ora addimandasi il Bagno. E limpida presso la sorgente e di un sapore vinoso e piccante con la temperatura di gradi 24 circa. Plinio la conobbe sotto il nome di A qua Catena e lasciò scritto che vini modo temulentos facit. L'azione di quest'acqua ò dovuta principalmente al gas acido carbonico che provoca una leggiera ebbrezza in coloro che la bevono in grande quantità. Si somministra solitamente in bevanda e più raramente per bagni. Serve anche ad imbiancare la tela. — Nel luogo detto Valle della l'arata Vecchia sono due altre sorgenti anch'esse acidule salate come la suddetta.
   Cenni storici. — Carlo I diede Francolise in dono a Simone di Monforte, conte di Avellino.
   Coli, elett. Sessa Aurunca — Dioc. Calvi e Teano — P2 locale, T. e Str. ferr. a Sparanise.
   Mondragone (4666 ab.). — A soli 6 metri di altitudine, a 11 chilometri da Carinola e a circa 1 Va dal Tirreno, sulla spiaggia detta di Mondragone, fra il monte Massico e la foce del Volturno, con territorio assai esteso e per gran parte in pianura ferace di cereali, canape e lino, ulivi, viti, gelsi, frutta, ortaglie, ma con aria poco salubre, a cagione delle vicine paludi. Alcuni belli edifizi, fra cui un antico palazzo regio. Poco lungi dall'abitato, alle falde del monte Massico e lungo la strada che va ai Eagni schiudesi una grande e spaziosa grotta detta di San Marcellino.
   Bagni di Mondragone. — Anticamente chiamavansi Aquae Sivuessanae ed erano in grande rinomanza appo i Romani. Al pari delle acque acide di Teano anche queste, secondo Plinio, erano credute efficaci contro la sterilità delle donne e l'insania negli uomini; e, quantunque la loro rinomanza fosse poi ecclissata dalle acque di Baja e di altri luoghi alla moda, sempre però continuarono ad essere in voga sotto l'Impero e