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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
200
l'arte Quarta — Italia Meridionale
Oltre gli agrumi, l'olio, la foglia di gelso e i Vini squisiti, si raccolgono in copia nel territorio ubertoso cereali, lino, legumi, frutta saporite, e nel mare si fa una pesca copiosissima. Commercio attivo di cabotaggio, armatori, banca, fabbriche di paste alimentari, di laterizi, ili olio, di olio al solfuro di carbonio, librerie, tipografìe, ecc.
Cenni storici. — Formine, Mola di Gaeta e ora Formia, città dell'antico Lazio» sulla costa del Sinus Caietanus, era situata lungo la gran via Appia, fra Fondi e Minturno, a chilometri 20 Va dalla prima e a 14 dal secondo. Quantunque compresa nel Lazio, nell'ultimo e più esteso senso che fu dato in passato a questo termine, essa non fu, al ferino, una città latina in origine; ma neppure sappiamo ch'essa fosse, come la vicina Fondi, una città volsca o, come è forse più probabile, ausonie®; e valga il vero nò dell'una nò dell'altra trovasi menzione uell' istoria prima che entrassero ambedue in relazioni municipali con Roma.
Una leggenda accolta da scrittori posteriori attribuì la fondazione di Formia ad una colonia greca proveniente da Lacedemone e connessa all'origine della vicina Amiclea, ora Sperlonga. Conforme a questa tradizione, il suo nome dicesi fosse in origine Hormiae e derivasse dall'ottimo ancoraggio nella sua rada (é'f!J-o<0- Un'altra leggenda, ammessa più generalmente così dagli scrittori greci come dai latini, scelse Formia qual luogo della favola dei Lestrigoni nell'fMtsì»» di Omero; e la famiglia romana Lamiae nei tempi d'Augusto ripetè persino la sua discendenza diretta da Lamo, re dei Lestrigoni.
La prima menzione storica di Formia occorre immediatamente dopo la gran Guerra Latina nel 338 av. C. Lare che in quella occasione le due città di Fondi e di Formia non pigliassero parte alla guerra e lasciassero così libero passo, nel loro territorio, agli eserciti romani, cosa di massimo momento sotto l'aspetto militare. Di questo servizio furono rimunerati con la concessione della cittadinanza romana, ma al principio senza il diritto di suffragio, che non fu loro concesso se nou nel 100 av. C. ed allora furono comprese nella tribù Emiliana. Quind'iuuanzi Formia pare divenisse una florida città municipale romana, al che contribuì, non v'ha dubbio, la sua giacitura lungo la via Appia; ma più assai certamente l'estrema bellezza della situazione che la rese la dimora prediletta dei ricchi patrizi romani negli ultimi tempi della Repubblica del pari che sotto l'Impero. L'incanto del suo bel clima e del tranquillo suo golfo, il
Temperatele duìce Formine litus
è celebrato da Marziale in uno dei suoi migliori epigrammi, e tutti i moderni viaggiatori vanno d'accordo nell'esaltare Formia come uno dei più bei luoghi, una delle plaghe più deliziose in tutto il Regno d'Italia.
Fra le ville onde andava famosa Formia, la più celebre era quella di Cicerone, la quale pare divenisse la dimora prediletta del grande oratore donde dettò molte delle sue celebri Lettere ad Attico e che porgevagli un ameno ritiro durante i periodi più torbidi delle guerre civili. Là riparò altresì per l'ultima volta, fuggendo da Roma e, mentre tentava porsi in salvo, vi fu sopraggiunte ed assassinato, nel 43 av. C., dai tribuni Erennio e Popilio Lena. Parecchi scrittori, fra cui Plutarco, affermano clic la scena della catastrofe fu Gaeta, ma ciò deriva evidentemente dalla confusione dei due luoghi: Gaeta pare fosse a (pici tempo, in un senso municipale, una mera dipendenza di Formia a cui serviva (li porto e 11011 è certo necessario supporre, come ha fatto il Middleton, che Cicerone avesse una villa a Gaeta come l'aveva a Formia.
Anche parecchi altri Romani avevano ville a Formia ai tempi del grande oratore come a quelli di Orazio; ma la ricca famiglia Mamurra, nativa di Formia, aveva talmente accresciuto il luogo che Orazio lo chiamò la Città dei Mamurri. Attesta Marziale che, in un periodo posteriore, le delizie di Baja e degli altri luoghi del golfo di Napoli 11011 avevano potuto offuscare quelle di Formia. Le colline a ridosso che confinano il golfo di Gaeta sono anche celebrate da Orazio per la squisitezza dei loro vini.