Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno', Gustavo Strafforello

   

Pagina (200/423)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (200/423)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   lai
   l'arte Quarta — Italia Meridionale
   furono trovati non pochi antichi capi d'arte, fra cui un vaso bellissimo di marmo, scolpito dal celebre Salpione ateniese che fu trasportato in prima da Minturno e collocato qual fonte battesimale nella suddescritta cattedrale di Gaeta, finché fu fatto collocare da Ferdinando I nel Museo Nazionale di Napoli ove tuttora si ammira.
   A Ferdinando II va debitrice Gaeta di moM abbellimenti. Fra gli edifizi fatti da lui innalzare sono da ricordare il nuovo palazzo Regio, il nuovo Collegio per gli allievi militari e la già citata stupenda chiesa gotica di San Francesco d'Assisi, quasi al centro della città nella parte elevata, ornata delle statue colossali di San Francesco, della Religione, di Carlo cCAngiò, ili Ferdinando Ile di dipinti stupendi dei migliori pittori napoletani.
   ISTITUTI FII, EDUCATIVI, MILITARI, ecc.
   La beneficenza vanta in Gaeta la cosidetta Casa Santa ed ospedale dell' Annunziata, fondato sin dal 1321 con un'annua rendita di circa 40,000 lire. L'istruzione pubblica annovera una Scuola tecnica governativa, l'istituto nautico Flavio Gioia, un Asilo infantile e molte scuole primarie e secondarie pei due sessi.
   Sono ancora in Gaeta: il Comando di fortezza, il Comando locale di artiglieria, l'Ospedale militare, una sezione del Genio, un reggimento di fanteria, una brigata d'artiglieria, uno Stabilimento militare di pena, una Biblioteca militare, una sala d'armi, la Casa di reclusione con circa 000 condannati, ecc. Nel cantiere costruiscaci molti bastimenti e la squadra navale si reca spesso a.manovrare nelle acque di Gaeta e a gittar l'ancora nel suo golfo. È importantissima stazione balneare marina.
   Bilancio comunale di Gaeta per la gestione 1807 :
   Attivo Passivo
   Entrate ordinarie......L. 183,097. 13
   Id. straordinarie . . . . » 5,78(5.24
   Movimento di capitali ...» 26,500. —
   Partite di giro e contabilità speciali I 00,548. 43
   Totale L. 306,531.80
   Spese obbligatorio ordinarie . . L, 124,329. 72
   id. straordinarie. » 43,811.15
   Movimento dì capitali . . . . > 5,000. —
   Partite di giro e contabilità speciali » (J0,5tS. 43
   Speso facoltative......43,042 50
   Totale L. 306,531.80
   Cenni storici. — Caieta, ora Gaeta, sulla costa tirrenica fra Terracina e Foriina, andò sempre celebrata pel suo ampio golfo, detto anticamente Siniis Caietanus ed ora Golfo di Gaeta, riconosciuto (lai tecnici come il più adatto alle manovre navali e specialmente al lancio dei siluri stante l'uguaglianza del fondo. Il capo cospicuo su cui sorgeva col porto sottostante non poteva non attrarre l'attenzione sin dalla prima antichità e narrasi generalmente che vi approdasse il pio Enea nel suo viaggio al Lazio e che derivasse il nome dall'esservi stata sepolta la sua nutrice Caieta, come leggesi in parecchi autori antichi e segnatamente in principio al libro xn dell'Eneide, in quei versi:
   Ed ancor tu, d'Enea fida nutrice
   Tu quoque Utoribus nostri!!, Aeneia nutrix Aeternam moriens famam, Caieta, dedisti.
   Caieta, a 1 nostri liti eterna fama Desti morendo.
   Un'altra e forse più antica leggenda la collega al \ iaggio degli Argonauti ed asserisce che si chiamò in origine Afjftt? da Eete, padre di Medea (Licorn., Alex., 1274; I)iod., iv, 56). Stratone (v, pag. 233) deriva il nome dal vocabolo Iacono K«-.éta; (cavità) a cagione delle caverne che abbondavano nelle rupi adiacenti.
   Ma qual che si fosse l'origine del nome, il porto di Gaeta pare fosse frequentato da tempi remotissimi e continuò ad essere il centro di un grande commercio ai tempi di Cicerone, come abbiamo visto più sopra.
   Anche Floro (ì, 16) parla dei nobili porti di Caieta e di Miseno, ma la città pare fosse di poco momento ed è da porre in dubbio clic possedesse privilegi municipali