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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
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l'arie Quarla — Italia Meridionale
maggior parte oltre il Tevere e l'Intiero territorio fu confiscato a favore dello Stato romano: tutte le magistrature locali furono abolite e la popolazione, mista di stranieri, artigiani e nuovi venuti a cui fu concesso di rimanere entro le mura, fu sottoposta alla giurisdizione del prefetto romano. La città stessa fu risparmiata soltanto, dice Livio, affinchè la regione più fertile d'Italia non rimanesse senza coltivatori: ma la sua Importanza politica fu annichilita per sempre e l'altiera capitate della Campania ridotta alla condizione di una città provinciale d'infimo grado.
La politica dei Romani in codesto caso riuscì proficua in sommo grado, dacché i vantaggi derivanti a Capua dalla sua situazione in mezzo ad una pianura così ferace e sulla strada principale dell'Impero (via Appia) non tardarono a rifarla popolosa e fiorente e a renderla — di fatto se non di nome — di bel nuovo la capitate della Campania; essa continuò a rimanere libera al tutto dalle sedizioni e dalle civili discordie e i suoi abitanti si resero notevoli per la loro fedeltà e la loro devozione a Roma di cui diedero prova segnalata durante il periodo disastroso della Guerra Sociale. È probabile che in quell'occasione ricuperassero i privilegi municipali, dacché, quantunque Velici® l'atercolo affermi che li riebbero solo quando divennero una colonia sotto Cesare, pare certo ne fossero in possesso sin dal tempo di Cicerone.
L'importanza dì Capua in quel periodo è sufficientemente attestata dalle notizie che Ripetutamente occorrono di essa durante le guerre civili di Roma, l'er tal modo Siila radunò a Capua il suo esercito per la Guerra Mitridatica e da Capua rivolse le anni delle sue legioni contro Roma: a Capua altresì Cinna inalberò 1 anno seguente la bandiera della ribellione contro il Senato.
Oltre di ciò, allo scoppiare della guerra fra Cesare e Pompeo, i parti tanti di quest'ultimo posero dapprima in Capua una specie di quartier generale che furono però tosto costretti ad abbandonare. Capua è mentovata altresì in occasione della congiura di Catihna come una delle città in cui i suoi emissari erano più attivi: di che, passato il pericolo, il municipio adottò spontaneamente Cicerone per suo patrono. Il grande oratore definisce Capua a quel tempo urbs amplissima atque mnatissima (Cic., de Leg. Agr., 28). Ma il territorio che le apparteneva in addietro, 1 ubertosissimo Ager Campanus, fu ritenuto dai Romani qunl proprietà dello Stato e custodito con somma cura come una delle fonti principali delle pubbliche entrate, cotalchè andò esente anche nelle distribuzioni generali dei pubblici terreni pei Gracchi e per Siila, quantunque quest'ultimo pare ne usurpasse qualche porzione.
Nel G3 av. C. il tribuno Servilio Rullo introdusse una legge agraria, uno dei cui scopi principali fu la divisione di quella famosa regione: ma l'eloquenza di Cicerone la fece respingere. Dopo alcuni anni però la propasta fu vinta con la Lex Julia Agraria vinta da Cesare nel suo consolato, nel 59 av. C. e ventimila cittadini romani stabilironsi wq\Y Ager Campanus e nel distretto adiacente detto Campus Stellatis.
Capua divenne per tal guisa una colonia romana e continuò quind'innanzi a fruire di una dignità corrispondente alla sua importanza reale. Ma ai coloni stabilitivi da Cesare non fu lecito a lungo conservare tranquillamente i loro terreni. Fra le città d'Italia il cui possesso i Triumviri furono costretti a promettere, nel 43 av. C., alle loro legioni, Capua occupava un posto premunente : ei pare ch'essa toccasse in sorte ai veterani di Ottaviano, di che ei ne fece il quartier generale del suo esercito prima della guerra di Perugia, nel 41 av. C. Apprendiamo altresì ch'eì l'accrebbe con lo stabilimento di nuovi corpi di veterani dopo la battaglia d'Azio: e in virtù di queste accessioni reiterate Capua pare assumesse il titolo di Colonia Julia Augusta Felix che noi le troviamo attribuito nelle iscrizioni. Nell'ultima di queste occasioni Augusto conferì un nuovo favore a Capua (ch'eì pare prediligesse) elargendo al municipio un ampio tratto di territorio nell'isola di Creta e costruendo un acquedotto che accrebbe grandemente la salubrità della città.