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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Quarta — Italia Meridionale
   Regna grande incertezza altresì intorno al tempo in cui Capua ricevette primamente codesto nome. Livio dice espressamente die il suo nome etrusco era Vulturnum e die quello di Capua le fu conferito dai Sanniti: altri scrittori considerano il vocabolo d'origine tosca. Certo il nome di Capua deve essere più antico della data assegnatagli da Livio, se dobbiamo fidarci dell'accuratezza di Stefano Bizantino il quale lo cita come adoperato da Ecateo, e non è improbabile fosse il nome osco della città prima assai del periodo della conquista sannitica e fosse rinnovato soltanto in quel periodo.
   Gli antichi scrittori concordano generalmente «n'attribuire la fondazione di Capua agli Etruschi : ciò fu affermato da Catone del pari die da altri autori che dissentirono da lui quanto alla data, ed è confermato da Strabone; nell'istesso tempo 11011 è improbabile che esistesse già una città Osca sul luogo scelto dagli Etruschi per quello della loro nuova capitale Vulturnum.
   B periodo di questa fondazione fu argomento di grande incertezza fra gli antichi stessi. Come apprendiamo da Yelleio, Catone lo fissò a soli 471 anni av. C., laddove altri autori (non mentovati) lo fecero risalire ad un'antichità maggiore di quella ili Roma, vale a dire all'800 av. C. Quest'ultima data è adottata da Miller (Etrusker, voi. i, pag. 172) mentre il Nicbuhr si attiene a quella di Catone (voi. ì, pag. 75). Ei pare certo die sotto il dominio etrusco Capua fu non solamente la città principale delle dodici che voglionsi fondate da questo popolo in quella parte d'Italia ed esercitò come tale una specie di supremazia sopra di esse, ma ch'essa pervenne anche ad un grado di opulenza e prosperità superiore a quello della più parte delle città d Italia. Se non che i costami effeminati risultanti dall'opulenza resero gli abitanti mal atti alle armi sì che mal poterono competere coi loro più maschi e bellicosi vicini, i Sanniti) i quali li molestarono con ostilità incessanti. Gli Etruschi furono ridotti da ultimo a comprare la pace ammettendo i Sanniti a tutti i privilegi di cittadini e condividendo con essi i terreni del pari che la città stessa. Ma i Sanniti non si tennero paghi di questi vantaggi e colsero il destro dì una festa solenne per sorprendere e menare strage degli Etruschi, rimanendo per tal modo gli unici padroni della città nel 423 av. C. (Liv., ìv, 37 ; vii, 38).
   Le circostanze di questa rivoluzione, quali ci sono narrate, dimostrerebbero che gli Etruschi di Capila erano ini po'più di un'aristocrazia dominante; la primitiva popolazione osca, ben lungi dall'essere espulsa o distrutta dai Sanniti, ebbe probabilmente maggior libertà e si unificò coi suoi nuovi dominatori in un popolo Campano. A questo fatto allude chiaramente Iìiodoro là dove dice che la nazione Campana ebbe allora principio (cjvca-rr;, Bioi)., xn, 31). Ei pone però quest'evento nel 440 av. C., vale a dire 17 anni prima di Livio.
   D'allora in poi Capua divenne una città essenzialmente osca; ma è probabile che la diversità di origine fra i dominatori Sanniti e laniera plebe osca continuasse ad influire sulla sua condizione politica e che la solita lotta fra popolo ed aristocrazia procedesse in origine da codesta causa tanto a Capua quanto in altre città della Campania.
   11 cambiamento dei dominatori non nocquc alla prosperità della città, la quale pare continuasse ad esercitare una specie di supremazia sulle vicine e crebbe siffattamente in popolazione e ricchezza che Livio (vii, 31) la definisce nel 343 av. C. urbs maxima opulentissimaque. Italiae. Ma questa opulenza non era senza inconvenienti : ottanta anni di possesso di Capua e del suo fertile territorio ridussero ì conquistatori Sanniti ad uno stato di lusso e di effeminatezza simile a quello dei loro Etruschi predecessori, rendendoli per ugual modo incapaci di opporre resistenza agli altri virili Sanniti rimasti nelle montagne natie (Liv., vii, 29-32). Quindi, quando nel 343 av. C. la piccola tribù dei Sidicini adiacenti invocò il loro aiuto contro le aggressioni dei Sanniti, essi furono pienamente sconfitti da questi ultimi nella pianura fra il monte Tifata e la loro città, costretti a rinchiudersi entro le sue mura e ad invocare alla loro volta