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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Quarta — Italia Meridionale
   col tempo chiaro, il Vesuvio e il monte di Castellammare in lontananza. Chiesa collegiata. Prodotti: cereali, ghiande e gran numero di inaiali.
   Cenni storici. — Nel territorio avvennero, sullo scorcio del secolo passato, combattimenti fra l'esercito francese e il napoletano con la peggio di quest'ultimo.
   Coli, elett. Capua — Dioc. Teano — P2, T. e Str. ferr.
   Calvi Risorta (2921 ab.). — All'altitudine di 90 metri e a 3 chilometri da Pigna taro Maggiore, lungo la strada che da Napoli va a Cassino per Capua. È la celebre Cales antica, ridotta ora a poche case con un piccolo castello medi e vico in rovina. Cattedrale antica a tre navate con due ordini di colonne marmoree ed una cattedra ornata di finissimi marini. Seminario in cui ammiransi alcuni rottami di marmi, di colonne e di bassorilievi.
   Il terreno all'intorno è ingombro di rovine e un gran numero dì monete furono rinvenute dai contadini nelle adiacenze. Le migliori rovine esistenti sono quelle di un tempio, di un anfiteatro, di uu teatro, di un arco diruto di opera laterizia. 11 tempio è interessante. Parecchie camere sono ben conservate e rivestite di muratura reti-culata ed appartenenti per conseguenza al miglior periodo dell'Impero Romano, del pari che i capitelli ed altri frammenti scultorii. Il corso dell'antica via Latina, col suo pavimento, si può ancor rintracciare.
   Nella prima camera del tempio suddetto sono molti frammenti di bassorilievi in istucco e fra essi alcune figure sedute, un tripode e foglie di palma. Le rovine portano ora il nome di Santa Casta, c Ma l'oggetto più interessante — osserva l'inglese Craven nella sua bell'opera Gli Abruzzi (voi. i, pag. 27-30) — e dovrei forse dire il più pittoresco è una piccola fontana formata di una lastra di marmo avente sulla sua superficie un ben condotto bassorilievo, di disegno elegante, composto di festoni di foglie di vite e di grappoli con una maschera. Questa reliquia è collocata alla base di un'erta roccia coperta di rampicanti che forma un lato di una singolare vallieella vulcanica avente in tutta la sua estensione i segni di condotti innumerevoli, probabilmente per portar acqua a qualche Terma ». Alcuni bei modelli di ornamenti romani in oro furono scoperti non ha gran tempo.
   Calvi Risorta è ora infestata dalla malaria il che non toglie che il suo territorio sia fertile in boschi abbondanti di selvaggina, in cereali, legumi, ortaglie, frutta d'ogni sorta lino, ulivi, ma sopratutto di vini squisiti come ai tempi di Orazio che li celebrò
   111 quii versi. Cuecubum et praelo domitam Caletto
   Tu bibes nvam; mea nec Falemae Temperant vìtes ncque Formiani Poculti colica.
   Cenni storici. — Cales, Galeno, Calvi fu anticamente una delle città più ragguardevoli della Campania, sulla strada da Tcanum a Casilinum (Capua}» Quando comparisce primamente nell'istoria è chiamata città Ausonia (Liv., viu, 10) e non era compresa nella Campania nel senso primitivo e più ristretto della parolai La sua antichità è attestata da Virgilio che associa nel!Eneide (vii, 728) i suoi abitanti coi loro vicini, gli Aurunci e i Sidicini.
   Silio Italico (vai, 514) attribuisce la sua fondazione a Calais, figliuolo dì Borea. Nel 332 av. C. gli abitanti di Cales sono ricordati per la prima volta come in guerra contro i Romani, coi loro vicini i Sidicini, ina essi si ebbero la peggio, furono debellati facilmente e la loro città fu presa ed occupata da una guarnigione romana. La conquista fu però riputata meritevole di un trionfo e l'anno seguente fu meglio assicurata dallo stabilimento di una colonia di 2500 cittadini con diritti latini. Da quel tempo Cales divenne uno dei propugnacoli dei Romani in quella parte d'Italia e, quantunque il suo territorio fosse reiteratamente devastato dai Sanniti e posterioi mente