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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Caserta
   -170
   Di costui, uno dei primi poeti italiani, autore delle Costituzioni del Regno e delle Epistole, giova qui toccar due parole. I)i antica e nobile famiglia seppe, col suo ingegno eia sua eloquenza, guadagnarsi l'animo di Federico che l'ebbe carissimo. Accusato di aver tramato d'accordo col papa e col medico la morte, di Federico II per mezzo del veleno, fu gittate in prigione a Cremona ove il popolo tentò ucciderlo, cotalchè fu inviato nottetempo e in catene a Borgo San Donnino, donde fu poi trasportato a San Miniato al Tedesco in Toscana, ove gli furono cavati gli occhi e fu condotto per la città sopra un asino, mentre un banditore nudava gridando: «Mirate mastro Piero de Vinca, il consigliere principale dell'imperatore clic tradì il suo padrone al papa >. Avviato a Pisa ove temeva che il popolo lo facesse a brani, diede sì forte del capo nella colonna di una chiesa a cui era incatenato che se lo spezzò e morì nel 1246. Federico pianse all'annunzio e storcendosi le mani, esclamò: < Misero me! le mie proprie viscere mi si ribellano! Questo Pietro ch'io credevo una ròcca, che era l'altra metà della mia vita, ha tramato la mia morte ! Di chi fidarmi? Ove poss'io quindinnanzi esser sicuro? >. Però fu sempre un sospetto il tradimento del grande ed infelice capuano, che tenne ambo le chiavi del cor di Federico, ma che non ruppe mai fede al suo signore.
   Degli altri illustri Capuani citeremo ancora i seguenti: Bartolommeo da Capua, figlio del celebre Andrea, giurista, protonotario del regno, uomo di Stato e consigliere dì Carlo I, Carlo II e Roberto, morto nel 1328; maestro Pietro da Capua, cardinale, il più dotto teologo dei suoi tempi; un altro Pietro da Capua, pur esso cardinale, autore dell 'Epitome sententiarum e del Lexicon concìonatorum; il cardinale Ottone Palmiere, tenuto in gran conto da Gregorio IX; Tommaso di Capua, che sostenne le più difficili legazioni politiche; Rainaldo d'Aquino, celebre trovatore, che andò annoverato fra i fondatori dell'italiana poesìa; Criscio Amalfitano, Andoca de Cicala e Landulfo De Franco, capitani e giustizieri; Angelo De Capita e Angolo della Marra, addetti alla Curia imperiale; Filippo Sorrento, sommo giureconsulto; Giordano D'Agnone, gran connestabile; Gualtiero De Ocra, politico e letterato sommo ; Pietro D'Evoli, Ruggiero di Galluccio e Stefano d'Anglone, viceré; Guglielmo, Vincenzo e Tafl'uro Della Vigna, giudici della suprema Corte e notai imperiali; Nicola De Reate e Giovanni De Primi-ceriis, Segretari del pontefice Gregorio IX; Giacomo Amalfitano, arcivescovo ed insigne giureconsulto — tutti che fiorirono nella gloriosa epoca sveva. F poi Gaspare Ferrara, guerriero e architetto insigne, nel 1496; Ludovico Abenavolo e Guglielmo Albamonte, siciliano, ambedue eroi nella leggendaria disfida di Barletta ; Alessandro, Cesare e Simmaco Martucci, rinomati pittori del secolo XVI; Giulio Cesare Falco, ingegnere militare di prim'ordine; Flavio dell'Uva, costruttore esimio di macchine da guerra; Fra Egidio da Capua, scultore illustre in ogni specie di metallo e di avorio e tanto celebrato dal De Masellis; Fabio Vecchioni, Francesco Granata, Ottavio Rinaldi, eruditi e storici; Giovanni Barile, molto apprezzato dal Petrarca, poeta alla Corte di re Roberto e governatore della Provenza e del Lingnadoca; Michele ed Angelo Riccio, professori di giurisprudenza nell'università di Napoli sotto Alfonso I; Bono de Bonis, giureconsulto, scritte]® di varie opere smarrite nel secolo XVI; il celebre Ettore Fie-ramosca, l'eroe del ben noto romanzo di Massimo d'Azeglio; G. B. Attendolo, tìglio del valente architetto Ambrogio, sacerdote del secolo XVI, oratore, poeta, letterato e poliglotta; Michele Monaco, illustre letterato del secolo XVII, Camillo Pellegrini (nato nel 1598, morto nel 1663), storico, letterato, autore di opere encomiate fra citi Bistorta Principiati Lonr/obardorum, e un altro Camillo Pellegrini, zìo del precedente, buon poeta e difensore del Tasso contro l'Accademia della Crusca; Leonardo da Capua, del secolo XVIII, medico, naturalista, professore di filosofia e di medicina, autore di lodate opere mediche; il dotto archeologo Canonico Mazzocchi; G. De Capua-Capece, autore rinomato di opere sacre; e lilialmente F. Maria Pratilli, morto nel 1763, letterato, autore di varie opere.