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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Oliarla — Italia Meridionale
   voglia di resistenza andava scemando a grado a grado nei soldati e nella popolazione avventizia, la cittadinanza prese ardire e si fece innanzi. Il sindaco recossi, durante la notte, dall'arcivescovo invitandolo a fare istanza presso il governatore, generale Cornei, il quale, pregato eziandio da varie deputazioni, convocò un Consiglio dì guerra e, spinto da esso, risolvette di appiccar trattative il 2 novenbre alle cinque del mattino.
   Verso le ore 7 due mediatori avviaronsi presso il generale Della Rocca, ma furon costretti a far ritorno a Capua avendo il Cornei chiesto d'inviare in prima un corriere a Gaeta per chiedere licenza a re Francesco di trattar della resa di Capua. Ma il generale Della Rocca non volle assentire c non concesse al Cornei che un'ora per prendere una risoluzione, trascorsa la quale avrebbe ripiglialo il bombardamento con proiettili incendiarii. Allora fu che il cardinale Cosenza, già tanto benemerito della cittadinanza capuana pel recente sontuoso restauro della cattedrale, compi un atto veramente cristiano, coll'obbligarc il generale Cornei alla resa della fortezza, assumendone il pio prelato tutta la responsabilità in faccia al Re.
   Alle nove e tre quarti antimeridiane il brigadiere Liguori giunse per trattare con pieni poteri al quartier generale del Della Rocca in Santa Maria e il 2 novembre verso il tocco del pomeriggio fu concliiusa la capitolazione in tredici articoli il primo dei quali, il principale, era del tenore seguente :
   « Art. 1. La piazza di Capua, col suo intiero armamento, bandiere, magazzini da polvere, di armi, di vestiario, di vettovaglie, equipaggi da ponte, cavalli, carri e qualsiasi altra cosa appartenente al governo, tanto del ramo militare quanto del civile, verrà consegnata al più presto, cioè nelle venti-quattr'orc dopo la sottoscrizione di questa capitolazione, alle truppe di S. M. Vittorio Emanuele II ».
   All'intiera guarnigione, tutti gli impiegati militari inclusivi, furono accordati gli onori di guerra.
   La capitolazione fu sottoscritta dal Cornei e dal Liguori da una parte e dall'altra dal generale Della fiocca e dal suo capo di stato maggiore, il lencntc-colonncIlo Fornari.
   Le porte di Capua furono occupate la sera stessa da distaccamenti del regio esercito e la mattina del 13 la guarnigione usci prigioniera di guerra ed incominciò la consegna del materiale.
   La resa di Capua, dice il Ruslow, diede agli Italiani 10,500 prigionieri con 6 generali, 200 pezzi di bronzo, lt50 affusti, 20,000 fucili, 80 carri, materiali da ponti per 210 metri di lunghezza, 500 cavalli e muli, grandi scorte di munizioni ed oggetti ili vestiario.
   Tornando all'istoria antica di Capua, aggiungeremo ch'essa fu creata metropoli da papa Giovanni XIII addì 14 agosto %G prima di ogni altra chiesa di tutte le Provincie del mezzodì d'Italia; essa fu sede di parecchi Concìlìi, fra gli altri del Concilio Capuano III e IV, convocato da papa Giovanni Vili negli anni 878-80; del V dal nominato Giovanni XIII nel 9G6; del VII da Alessandro II nell'ottobre del 1067; den'VIII dal famoso Gregorio VII dall'agosto al 20 novembre 1073; del IX da Vittore III nel marzo del 1087; del X da Urbano II il 24 novembre ÌO'JO; dell'XI da Gelasio II il 7 aprile del 1118, in cui scomunicò l'imperatore Arrigo V e Fanti-papa Gregorio; del XII da Onorio II nel gennaio del 1128, quando si conferì di dritto il principato di Capua a Roberto Normanno.
   Le monete d'argento di Capua appartengono a Landolfo e Tandolfo, suoi conti, ed hanno semplicemente da una parte la lettera L, dall'altra la P o tutte due insieme. Quella in rame del principe Riccardo II porta scritto C-ivitas Capuana intorno alla effigie della città coi bastioni. Ambedue sono estremamente rare.
   Uomini illustri. — Molti ne vanta Capua, così negli antichi come nei tempi moderni. Ricorderemo: Onorio I, papa dal G2G al GIS ; Gregorio IX, oriundo d'Ansgni, ma nato a Capita; Pandolfo, monaco di Montecassino, cronologo, matematico ed astronomo del secolo XI e sopratutto quel celebre segretario del grande imperatore Federico II, quel Pier della Vigna di cui cantò Dante nel xni df\V Inferno:
   lo son colui che tenni ambo le chiavi Che dal segreto suo quasi ogni noni tolsi. Del cor di Federico e che le volsi, Fede portai al glorioso uffizio,
   Serrando e disserrando si soavi, Tanto che io ne perdei lo sonno e i polsi.