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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
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Pai te Quarta — Italia Meridionale
Nella Torre Mignatta, annessa al palazzo dei principi normanni, detta Castrmn Lapidimi, si rifugiarono, nel 1501, le donne eli Captiti quando il suddetto Borgia conquistò la città messa a sacco e presso l'antico monastero delle monache Benedettine, al presente Caserma di artiglieria, vi era il terrazzo donde precipitaronsi nel Volturno piuttostochè, cader vittime di quel mostro. Ancora al dì d'oggi nella Cappella dei Morti fuori della città celebrasi un servi/io funebre per le annue dei cinquemila uccisi in quell'eccidio memorabile.
Dalla via del Duomo si va al Corso Museo Campano ove è il museo di tal nome. Nel cortile veggonsi frammenti antichi, sarcofaghi, iscrizioni osche e latine, avanzi scul-torii dell'anfiteatro di Capua; monumenti sepolcrali medievali, la statua seduta monca e senza testa dell'imperatore Federico JT. già in una nicchia del ponte sul Volturno, come abbiamo visto, in un con le teste della Capua Imperiale, di Pier della Vigna e di Taddeo da Sessa. Nel Museo stesso veggonsi statuette in pasta vitrea con geroglifici rinvenuti nel podere di Orazio Pasquale; una serie di rilievi provenienti in parte da Nola; pezzi architettonici da San Giovanili Incarico; una vasca battesimale con iscrizione longobarda del 1097; alcuni antichi dipinti, la più parte delle scuole napoletana e romana; un monumento di Oonsalvo di Cordova, dono del Municipio di Sessa; alcune sculture di Giovanni da Nola e Sa mina ili no; una collezione di oltre cento statue 111 tufo dell'epoca preistorica, che ha richiamata l'attenzione di tutti i dotti d'Europa. Vi si ammirano inoltre anfore, patere, lampade, maschere 111 cera e 1111 medagliere; nonché una iconoteca ed una preziosa e vasta biblioteca, contenente solo le opere degli scrittori nati nella Campania.
Poco lungi da Capua sorge la basilica dì Sant'Angelo in Formis (fig. 10), edifizio ostrogotico costruito nel 014, sotto papa Martino II, dall'abate Balduino (piai chiesa (lei Benedettini, restaurata nel 1073 da Desiderio di Montecassino ed ornata di freschi murali. Sino al 1417 Sant'Angelo 111 Formis rimase sotto gli abati di Montecassino, indi sotto i propri parroci, dal 1581 sotto gli abati commendatari e dal 1779 sotto il regio patronato. L'atrio Iti riedificato nel 1087 con quattro colonne liscie, cinque archi acuti e cinque volte a crociera. L'interno è a tre navate, ha dodici colonne antiche di varia forma e grossezza (di africano, cipollino e granito), archi tondi e tre ampie absidi (fig. 41). I freschi bizantini del 1073 sono ancora ben conservati in parto. Nell'abside: Cristo in trono benedicente ; allato: i Segni dei Vangeli ; sopra: la Mano di Dio; nella parete dell'abside : 1 tre Vangeli e Paliate Desiderio che reca il modello della chiesa. Sopra il portone principale; V Ultima Cena; sopra: il Giudizio Universale con Lucifero, mostro dalle unghie aguzze. Nelle pareti, sopra le arcate della nave di mezzo, due ordini di dipinti: Profeti e Re dell' Antico Testamento e Passione di Cristo coi piedi ancora separatamente inchiodati. Nell'abside della crociera destra: Maria in mezzo a due Angeli e sei busti ili donne sante. Fuori, sull'architrave del portone principale: mezza figura della Madonna in medaglione sorretto da due angeli Nelle lunette della porta (in parte imbiancate): Atti della vita di S. A ntonio abate e di Paolo Eremita. Gli artisti della chiesa di Sant'Angelo in Formis erano greci, come attestano le iscrizioni, le vesti e l'esagerazione nella forma e nell'azione delle figure. I freschi sono l'esempio più antico della decorazione ecclesiastica e mostrano anche il tentativo più antico di rappresentare il Giudizio Universale. Secondo i signori Crovve e Cavalcasene, la chiesa è anche notevole per l'esempio primitivo che vi si trova della decorazione compiuta con una serie di soggetti subordinati l'uno all'altro ed illustrali! ì l'intiera Storia sacra. 11 campanile fu innalzato nel 942 e serba ancora i cornicioni e le colonnine delle finestre del tipo longobardo (fig. 42). (Hi avanzi dell'antico acquiti otto in vicinanza diedero alla chiesa soprannome di in Formis.
Le fortificazioni di Capua furono erette nel 1231 da Faccio Fiorentino, ricostruite sotto l'imperatore Carlo V ed ampliate secondo il moderno sistema del francese A auban.