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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
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l'arte Quarta — Italia Meridionale
ferroviaria e dalla tramvia a vapore. Un viale mette dalla stazione ferroviaria alla città, bella ed animata, con ampio corso e strade spaziose, ornata di signorili palazzi, di comode abitazioni e di molte chiese cbe le dànno aspetto di città moderna.
Il duomo di Aversa, dedicato a San Paolo Apostolo, fu fondato nel 1053 da Riccardo I. Dai pochi resti antichi si arguisce che fu di stile normanno più volte rifatto, lino a che la maestosa basilica, diruta e guasta pel volgere dei tempi e degli eventi, dovette essere del tutto restaurata nel 1703. Di antico non vi resta che la parte postica, o caladio, intorno all'abside, e la cupola ettagona ornata di centoventotto colonnine marmoree, sormontata da archi a centina e coronata, in luogo di lanternino, da un tempietto tetrastilo. Nell'interno del tempio, a sinistra della crociera, si ammira una copia fedele della Santa Casa di Loreto, eretta nel 1630 dal vescovo Carlo Carafa di lloccella. Prossimo alla chiesa s'innalza il campanile di stile severo del 1409, che reca in alto la figura di Rainulfo, con lo stemma gentilizio ed un'epigrafe latina, che riepiloga la storia della città.
La badia di San Lorenzo è un antichissimo cenobio benedettino, edificato agli albori del secolo XI, di cui rimane la porta maggiore della chiesa di marmo statuario con colonne striate, bellissimo cimelio di normanna architettura, e l'ara, resto atellano, cbe, sovraccarico di marini rabescati, serve al moderno altare maggiore della grandiosa basilica, la (piale nulla più mostra di antico. Attiguo alla chiesa si ammira il bellissimo chiostro, a due ordini di arcate, sostenute da svelte ed eleganti colonne di marino. Nel 1807, soppressi i Benedettini, vi si collocò un pensionato di nobili fanciulle, detto Casa Carolina dal nome della Sovrana, e che poscia, trasferito in Napoli nel 1815, si mutò nell'attuale Casa dei Miracoli. Questo collegio fu surrogato allora dalla Scuola di Marte, che vi rimase pochi anni, e nel 1818 dall'Orfanotrofio militare, che divenne poscia scuola di musica, tino a che 11011 fu occupato dal presente Istituto artistico-meccanico, una delle prime istituzioni del genere 111 Italia.
Un'altra bellissima chiesa è quella dell'Annunziata: essa è preceduta nell'entrata da un pronao tetrastilo, le cui quattro colonne di cipollino sono spoglie del duomo di Riccardo, primitivamente resti Atellani, Anche bella mole di architettura della rinascenza è il campanile, murato nel 11-77, opera incompiuta, unita alla facciata del pio luogo mercè di un arco maestoso, che pòrge decoroso ingresso alla città a chi viene da Napoli. Questo grande istituto di beneficenza, detto di A. tì. P. ha un educandato, 1111 ritiro per le gettatello, ed 1111 grandioso ospedale, fondato nel 1400.
Altro edilizio importante è il Castello 0 Quartiere di cavalleria, edificato con la città da Rainulfo: però col volgere dei tempi venne quasi distrutto, e fu riedificato da Alfonso I d'Aragona, con lo stesso nome di Castello di Aversa, fino a che nel 1700, sotto Carlo III Borbone, fu tramutato nell'attuale caserma di cavalleria.
Ma sopratntto merita particolare menzione il rinomato Manicomio, fondato da Gioachino Murat nel 1813, ed allogato nell'ex-convento della Maddalena, cui poscia si aggiunsero due altre case, l'ex-badia di Montevergine e l'altro abolito convento degli Vgostiniani scalzi. Esso, meritamente annoverato fra 1 migliori manicomi d'Italia, è diviso in parecchi padiglioni isolati ili mezzo ad ameni giardini. In quello chiamato Verga (poiché ciascuno (ietta, il nome di un alienista eminente) sono rinchiusi gli ammalati furiosi; la sezione Donne è allogata nei due comparti Livi e Chiurugi, mentre il resto del grandioso fabbricato serve a contenere 1 malati tranquilli e lavoratori, nonché tutti gli uffici amministrativi e tecnici, biblioteca e gabinetti scientifici. Le due case succursali infine ospitano i dementi cronici. Vi ha inoltre mia estesa colonia agricola, dove i convalescenti trovano largo lavoro, non senza dire che alcuni di essi vengono anche occupati in lavori di falegnameria, sartoria, calzoleria, tessenda, ecc. Attualmente ospita più di ottocento ricoverati appartenenti alle provincie di Caserta, Benevento, Chieti, Lecce e Potenza.