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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
150 l'arte Quarta — Italia Meridionale
Fischietti e nelle altre stanze eranvi quadri di Mariano Rossi, di Giuseppe Caminarano e del suddetto Carlo Brunelli. Maraviglioso l'orizzonte estesissimo dal regio appartamento da cui si passava nelle varie sezioni della grande manifattura eli seta, come filanda, incannatoi, filatoi, orditoi, apparecchio tintoria, cocolliera con stufa, ecc.
Re Ferdinando disegnava fondare a San Leucio una simmetrica e ridente città dal nome di Ferdinandopoli e già n'era in pronto il disegno e sfavasi per dar mano ai lavori quando giunse nuova dell'avvicinarsi delle truppe repubblicane francesi nel 1799 e tutto rimase in tronco. Ora sorge in San Leucio un setificio grandioso appartenente alla ditta Offriteli!, Pascal e C., in cui fabbricatisi stoffe damascate, li cosidetto gros de Naples ed altri tessuti serici e vi lavorano circa 400 operai fra maschi e femmine.
Coli, elett. e Dioc. Caserta — P2 locale, T. e Str. ferr. a Caserta.
Mandamento di ARIENZO (comprende 3 Comuni, popol. 1G,8G2 ab.). — Territorio in una conca che ha per base una pianura lunga 5 chilometri e larga 3, chiusa da due ordini di elevate colline. La valle d'Arienzo — che reputasi comunemente sia la celebre valle delle Forche Caudine già da noi descritte — termina restringendosi al colle su cui sorge l'odierna Arpaja.
Arienzo (3708 ab.).— Dalla stazione di Cancello, ove diramatisi le linee ferroviarie Nola-Avellino e Torre Annunziata, una buona strada (la postale antica per Benevento) conduce ad Arienzo (132 m.), il quale forma, col sobborgo San Felice, una lunga via ad arco fiancheggiata da uliveti e aranceti e da grandi case. La chiesa e l'ex-convento dei Cappuccini sono considerati fra i lavori migliori di Carlo Zoccoli. In Arienzo vi sono, altre sei chiese, un ospedale ed un Monte di pietà. I prodotti agrari consistono in olio vino, frutta, foglia di gelso, canapa, cotone e robbia.
Cenni storici. — E di origine antica e credesi derivi il nome di Arienzo dall'antica Aruntia od Auruntium di cui abbiamo detto nell'introduzione alla provincia. Nell'evo medio fu un castello detto Argentium, distrutto il quale da Ruggero, fu costruito l'odierno Arienzo, detto anche Terra Murata.
Il castello d'Arienzo fu dato in dono dal grande Federico II Ilohenstaufeu a Bertoldo marchese di Ilohenborgo e passo successivamente ai l'andone, a Riccardo di Reburca, latto strozzare da Carlo I ed al francese Guglielmo Standardo, viceré di Sicilia. L'ultima superstite degli Standardo, di nome Giovanella, divenne moglie di Boxa Marino, gran cancelliere ili Giovanna II, recandogli in dote codesto feudo; ma, avendo egli sposato le parti di Alfonso, gli fu tolto il feudo e donato a Giacomo Acciapania, par-tifante di Giovanna. Riacquistato il costei favore, Marino riebbe anche il feudo; ma fu assediato e fatto prigioniero m Arienzo da Alfonso, il quale gli perdonò in seguito inviandolo suo viceré in Calabria. Ferdinando assediò anch'egli, in Arienzo, Matteo, figliuolo di Marino, parteggiante per Renato d'Angiò e, vinto che l'ebbe, fece smantellare le mura del paese. Arienzo divenne quindi un feudo dei Montalto, dei Penna e per ultimo dei Carata di Maddaloni.
Uomini illustri. — Vi ebbero i natali : Pietro Contegno, peritissimo principalmente nel diritto ecclesiastico, morto nel 1376; Niccolò Valletta, letterato legista e filosofo, professore di giurisprudenza ed autore di varie opere in prosa ed in versi,nato nel 1748, morto nel 1814.
Coli, elett. e Dioc. A corra — P2 e T. locali, Str. ferr. a Cancello.
San Felice a Cancello (7310 ab.). — A 119 metri di altitudine e a nn chilometro da Arienzo, con parecchie belle case, in territorio parte in monte e feracissimo ni granaglie. viti, ulivi, gelsi, cereali e alberi da frutta. Bestiame vaccino da cui si ritraggono latte, burro e cacio.
Vi appartiene la frazione Cancello, ove dalla linea Roma-Napoli staccansi le diramazioni per Nola-Avellino e Torre Annunziata-Castellammare, alla base dì un colle