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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario dì Caserta
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   storico e legista dottissimo, autore dei Successi del Sacco di Noma e Guerra dei Regno di Napoli; G. Antonio Santorio, cardinale di Santa Severina; P. Emilio Santoli® rinomato scrittore latino, denominato lo storico per eccellenza, encomiato da Aldo Manuzio e qualificato dal Boccalini il Tacito dei tempi suoi; Federico Vivaldi, legista di grido; Camillodella Patta, magistrato insigne; Giovanni e Giulio Cesare Pagano, autori di forbitissimi versi italiani e latini; Caprio Maddalom autore di un poema in ottava rima di quarantasei canti dal titolo : Generazione Umano Liberata, in imitazione della Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso. E un poema in buona lingua e pieno di belle immagini di cui alcune furono imitate da Giovanni Milton il quale stava scrivendo il suo Paradiso l'erduto quando venne in luce il suddetto poema.
   Ricorderemo per ultimo i due fratelli Francesco e Giuseppe Daniele, archeologi e letterati di molta vaglia, morti sul principio del secol nostro: essi, in un coi due Pagano e il Maddaloni suddetti, nacquero tutti, se 11011 a Caserta, nella piccola vicina terra di San Clemente; Federico Ventinoli nato nel 1844, letterato e pubblicista, autore di Marito e Moglie, Amore sbendato, Novelle di Picche, Racconti inverosimili, Profili htterarii napoletani, ecc.; F. Paolo Aversano, nato il 1° gennaio 1853, pittore paesista domiciliato a Napoli, del quale ammiransi, fra gli altri, ì seguenti dipinti: Studio da! vero, Nisida Succavo, Dal mio terrazzo.
   Bibliografia. — Molto fu scritto intorno a Caserta e al palazzo Reale, incominciando dallo architetto Luigi Vari vitelli : Jìicliiarazione dei disegni del Iìeal Palazzo di Cadérla alla S. 11. Jfl di Carlo IH e di Maria Amalia di Sassonia Iìegina, ecc. (Napoli 175(1). — Aliate Domenico Romanelli Palazzo di Caserta e Site Delizie, nel voi. Ili dell'opera: Napoli Antica e Moderila, pag. 1SS. — Ferdinando PaUnrelli, architelin: Caserta e San Leitcio (Napoli 1S2G). — Scrissero inoltre intorno a Caserta: Marc'Antonio Flaminio, Gian Antonio Mancini, Pier Luigi Calanti, Francesco Daniele e il marchese Orazio Cappelli compose infine intorno a Caserta un bel poema in terzine stampalo nel 1778 a Napoli con note di Giuseppe Daniele.
   Coli, elett. Caserta — Dioc. Caserta e Capila — P1, T. e Str. ferr.
   Castel Morrone (2764 ab.). — Sorge sui monti Tifati, a 250 metri di altitudine e a 8 chilometri da Caserta, in amena situazione e in territorio ferace di cereali, olio e vino.
   Cenni storici. — Nella battaglia memoranda del Volturno (1° ottobre 1860) che abbiamo descritta ni principio, il battaglione garibaldino sotto il comando del maggiore Bronzetti oppose a Castel Morrone una strenua resistenza ad ima colonna di Borbonici cinque volte più numerosa, sotto il comando del generale Perrone. Sì combattè dalle 6 del mattino alle 4 del pomeriggio, tinche i Garibaldini, stremati di forze e difettando di munizioni, furono costretti a por giù le armi non senza aver inflitto gravi perdite anche ai Borbonici Dopo la dedizione il prode maggiore Bronzetti fu ferito mortalmente e proditoriamente da una palla borbonica e spirò poco appresso.
   Coli, elett. Caserta — Dioc. Capila e Caserta — P2 locale, T. e Str. ferr. a Caserta»
   San Leucio (730 ab.Y — A 124 metri di altitudine, alle falde del monte di San Lencio ed alle spalle di Caserta da cui dista circa, 4 chilometri. La situazione e la salubrità del luogo indussero, nel 1789, Ferdinando 1 a fondarvi una colonia con costruzioni importanti ed un vasto setificio, e il II. Casino di Belvedere a cui si accede per una scalinata maestosa. Giunti sulla spianata vedesi in faccia l'avancorpo bene architettato con in mezzo la parrocchiale fiancheggiata da due belle fontane ed alle spalle al basso il magnifico portone con a fianco due lunghi casamenti o quartieri. Ad est dell'avancorpo vedesi la statua di Ferdinando J, fondatore. La suddetta parrocchiale fu ridotta da nn gran salone antico del Casino dall'architetto Collecini, nel 1770, e i tre quadri degli altari coi due sopra le porte laterali all'aitar maggiore, furono dipinti dal professore Carlo Brunetti. La vòlta della gallerìa del Casino fu dipinta a guazzo da Fedele